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Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Ortles Cevedale Provincia: Bolzano Punto di partenza: Lago Fontana Bianca (q. 1879 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1560 m - Totale: 3120 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 9,00 h Periodo consigliato: estate - inizi di ottobre |
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Bella montagna, da ovunque la si osservi. Con la vicina Sternai rappresentano il polo d’attrazione alpinistico del settore orientale del Gruppo Ortles-Cevedale, dato che sono anche le più elevate. Vette gemelle che condividono molteplici altri aspetti: la vicinanza, distano poco più di 2 km; l’altezza, la Gioveretto è più bassa di soli 4 metri; la stessa difficoltà della via normale, F+ (II°); l’attrezzatura presente nei passaggi più impegnativi, una trentina di metri di catene per entrambe le vette; lo stesso percorso di avvicinamento fino a circa (q. 2650 m), provenendo dal Canziani e, non da ultimo, il panorama circolare estesissimo.
Da segnalare che la transfluenza del Ghiacciaio di Gioveretto Superiore che ricopriva la sella (o spalla) sulla cresta SW e scendeva sul versante meridionale, si è completamente estinta e quindi, in assenza di neve, piccozza e ramponi non sono necessari.
Il percorso è segnalato fino in vetta.
Le difficoltà alpinistiche sono esigue e concentrate nella parte sommitale, all’inizio facili rocce di I°, di seguito il tratto di II° attrezzato con catene, ripido e discretamente esposto. Quindi, da valutare in base alle proprie esperienze la necessità o meno di portare corda e imbrago.
Da Merano e dintorni si seguono le indicazioni per Val d’Ultimo (Ultental). Si risale tutta la valle, su strada asfaltata, fino al grande parcheggio (attualmente gratuito) presente al Lago Fontana Bianca (q. 1879 m).
Dal parcheggio si seguono le indicazioni per Rifugio Canziani al Lago Verde (segnavia 140) e si traversa in leggera pendenza un magnifico bosco di larici, in direzione SW. Poi si prende quota più ripidamente sul fianco destro della valle, con numerose svolte. Si sale a destra della piccola cascata formata dall’emissario del lago e più in alto ci si immette in una stradina sterrata che termina al Rifugio Canziani (q. 2561 m), circa h 1.15/1.30
Dal rifugio s’imbocca il sentiero segnalato che traversa a mezza costa sopra il lago e poi sale con moderata pendenza fino a raggiunge una vasta conca di detriti. Qui, seguendo le indicazioni dei cartelli, si tralasciano a sinistra i segnavia per Cima Sternai e si devia a destra per la Cima Gioveretto. Poco sopra si attraversa, in direzione N, un vasto pianoro pietroso e in parte acquitrinoso, poi si sale nel vallone a sinistra, verso il Passo Gioveretto, su detriti e ganda.
I segnavia sono sempre ben evidenti. A circa (q. 3000 m) o poco meno, si abbandona il vallone e si inizia a risalire, a destra, un ripido pendio di sfasciumi e più in alto di ghiaie dove però serpeggia un buon sentierino. Di seguito, un pendio di pietraie conduce sull’ampia sella della cresta SW, completamente abbandonata dal ghiacciaio (vedi prima immagine di dettaglio). Fin qui un po’ di fatica ma nessuna difficoltà.
Si tralasciano i segnavia che aggirano a N la Quota 3313 e si seguono quelli che risalgono, tutto a destra, il largo cono di detriti che ha origine ad un intaglio sulla cresta SW. In alto il cono si trasforma in un breve canaletto roccioso, facile (I°). Poi i segnavia si spostano sulla sinistra e si arrampicano facili rocce, ancora di I°, fino a raggiungere le catene. Il tratto attrezzato è abbastanza ripido, facile solo per chi ha esperienza.
Infine, rocce elementari sempre più adagiate conducono all’alta croce di vetta (q. 3439 m). Circa h 3,00 dal rifugio.
Come per la salita.
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Il percorso, dalla sella sulla cresta SW | Panorama di vetta, verso SW | In discesa, il tratto attrezzato con catene |
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