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La parete NW e la cresta N della Cima Vallocci, dall´inizio della conca di ganda |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Arale (q. 1490 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 1020 m - Totale: 2040 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: da luglio ad ottobre |
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Ci sono montagne che ti stregano anche se non raggiungono grandi altezze. Le ho cavalcate tutte quelle della Val Tartano in lungo e in largo, ma la Vallocci per me ha un fascino particolare, è la regina di questa valle. Desideravo salirla da tutte le sue creste, mi mancava la Nord, ed è stupenda. Ai più è una via sconosciuta, inquietante a prima vista, ma di un’attrattiva incredibile. Invero la parete NW e la cresta N le ho viste per la prima volta da vicino solo lo scorso giugno, durante la salita alle Cime del Comunello e mi ero ripromesso di salirla entro l’anno. Il rientro di Gilles dalla Francia dopo due anni di forzata assenza è stata l’occasione giusta per cavalcarla assieme.
Ecco alcune precisazioni per chi intende raggiungere la Vallocci dalla cresta N:
- I primi 300 metri di dislivello all’interno di boschi sono i più disagevoli. Per la fitta vegetazione che c’è in alcuni punti, perché la traccia molte volte è discontinua e la si può perdere, oppure perchè la presenza di più tracce può trarre in inganno. Raggiunti i pascoli sopra la Casera Cuminello, tutto diventa più semplice e si sale a vista senza difficoltà. Spero di essermi spiegato al meglio nella descrizione salita. Per chi fosse interessato, la prima immagine di dettaglio della relazione: Cime del Comunello riporta il punto esatto di partenza, poi basta essere buoni escursionisti.
- Sull’intero itinerario, sia di salita sia di discesa è assente qualsiasi tipo di segnaletica.
- La Cresta Nord presenta 2 facce dissimili. Il versante W è formato da un’alta parete rocciosa, quello E da ripidi prati. Il divertimento sta nell’arrampicare lungo il filo esposto, cercando il meno possibile di aggirare a sinistra gli ostacoli. Se si segue costantemente il filo di cresta, l’itinerario può essere valutato PD. Se invece si aggirano a sinistra le difficoltà, F.
- Per escursionisti esperti la corda non serve.
Provenendo da Colico, all’uscita della seconda galleria della tangenziale di Morbegno c’è una rotonda, dove si prende l’uscita per Tartano e Val Tartano. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Da qui si prosegue sulla carrozzabile della Val Lunga, inizialmente asfaltata poi sterrata, nell’ultimo tratto la strada si sdoppia e compie un circuito ad anello. A questo bivio si prende verso sinistra la stradina che sale ripida e cementata al vicino Alpe Arale. Al termine delle poche baite si prosegue quasi in piano per circa 150 metri, fino a trovare sulla sinistra l’inizio di un muretto in pietre che delimita la strada. Poco più avanti si potrà notare una valletta, quasi sempre in secca, che scarica le acque sulla strada. Tale valletta sulla sinistra è delimitata in verticale da un muretto a secco, si sale di fianco al muretto. Ai lati della strada ci sono alcune piazzole dove parcheggiare.
Come precitato, si sale a sinistra del muretto che delimita la valletta, per circa 30 metri, senza traccia, fino ad intersecare un altro muretto orizzontale, ben visibile nella prima immagine di dettaglio della relazione: Cime del Comunello. Sopra questo secondo muretto c’è un sentiero, lo si imbocca verso sinistra. Esso ritorna alto sopra le case di Arale, con un percorso un poco altalenante, attraversando un paio di corsi d’acqua e all’interno di una ombrosa pecceta. Si passa a sinistra di una presa dell’acqua e si prosegue con un paio di tornanti. Più avanti si esce dal bosco, entrando verso destra nel solco della Val Comunello, sul lato sinistro orografico e alti sopra il torrente omonimo. Si prosegue sul sentiero che poi sembra condurre al guado del torrente, ma non bisogna attraversarlo.
Una decina di metri prima del guado bisogna imboccare, a destra, una traccia, all’inizio labile, poi ben più evidente, che sale nel bosco con numerose svolte. Talvolta il sentiero si approssima a destra a dei muretti a secco, senza però mai attraversarli. Si giunge in questo modo al limite inferiore di una fascia di prati e poco più in alto ci appare la Baita de la Brata (q. 1790 m), qui la traccia si perde un po´ nella vegetazione. Ci troviamo nella parte bassa dell’Alpe Bratta. Da questo alpeggio si deve traversare a quello più ampio (Casera Cuminello) che si trova in alto sulla sinistra, sul versante opposto della valle. Questo è il tratto più disagevole dell’intera salita, ma è breve. Quindi, dalla baita quotata 1790 m si deve individuare un sentierino che parte 30 metri sopra la baita stessa, verso sinistra ed entra pianeggiante nel bosco. A volte scompare tra la fitta vegetazione, bisogna cercarlo ed ha un andamento un po’ altalenante.
Esso più avanti conduce al guado del torrente Cuminello, prima di affrontare il guado, se si guarda a sinistra, sulla riva opposta, si vedono dei prati. Bisogna raggiungerli, il percorso è brevissimo ma disagevole perchè la scarpata da risalire è invasa dalla vegetazione. Ad ogni modo, raggiunti questi prati le difficoltà di orientamento terminano in quanto da ora in avanti si prosegue a vista per ampi pascoli. Si sale lungo questi prati e poco sopra appaiono le 2 baite della Casera Cuminello o Comunello (q. 1873 m) e sulla sinistra, un poco più in alto, si va a raggiungere il largo stallone della Casera Cuminello (q. 1930 m).
Si prosegue risalendo a lungo il pascolo e aggirando i mucchi di pietre e i muretti in sasso, in direzione E, la parete NW della Vallocci incomincia a fare bella mostra di sè. Si rimane sempre a sinistra del torrente, senza problemi. Si passa vicino ad una baita e si prosegue sul dosso successivo, alla cui sommità c’è un’altra baita. Si sale senza percorso obbligato fino a giungere in una vasta conca di ganda, sotto la parete NW della Vallocci. Sulla sinistra, a mezzacosta sopra la conca, c’è un sentierino che permette di avvicinarsi alla Cresta N con un percorso a semicerchio da sinistra verso destra. Individuato poi il primo canalino erboso che si trova a sinistra della parete rocciosa NW, lo si va a risalire, nella parte superiore ci sono alcune rocce ed è abbastanza ripido ma si arriva in cresta senza difficoltà.
Inizialmente la cresta è larga, poi si restringe un poco. Si può scegliere se arrampicare lungo il filo, esposto a destra, o aggirare a sinistra le difficoltà, così per tutta la salita. Si arriva in questo modo sulla spalla nord, il passo per raggiungere la vetta è breve ed elementare.
Dalla cresta S, difficoltà: EE/F- (vedi anche relazione: Cima Vallocci).
Dalla vetta si scende lungo questa cresta, dapprima larga e agevole, poi più ripida ma facile se ci si attiene al filo. Nel prosieguo la dorsale diventa sempre più larga ed elementare. Poi si divalla a piacimento su ampi pascoli fino alla Casera Dordona (q. 1989 m). Sotto questa baita inizia il sentiero che si trova più o meno al centro dove terminano i prati e inizia con un traverso a destra. Lo si segue a lungo fino al guado con il torrente principale della Valle Dordonella. Poco prima di questo guado c’è una traccia che scende a sinistra e che conduce sul sentiero principale che sale ai Laghi di Porcile. Percorrendolo in discesa in breve si ritorna ad Arale.
Immagine ripresa poco sopra il baitone della Casera Comunello | Gilles sul filo della Cresta Nord | Immagine retro che rende l’idea di che tipo di cresta sia la Nord della Vallocci |
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