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Lungo la cresta NE del Madom da Sgióf |
Regione: Estero (Estero) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Verzasca Provincia: Estero Punto di partenza: Brione Verzasca, frazione Piee (q. 740 m) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 1600 m - Totale: 3200 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 7,15 h Periodo consigliato: da metà giugno a metà ottobre |
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“Quali grandiosi scenari selvaggi portano a conoscere i vari sentieri che si snodano lungo questo versante della Val Verzasca. Da ogni anima sensibile non può che scaturire un vivido sentimento di riconoscenza verso chi seppe tracciarli” – riporta Giuseppe Brenna, nella Guida delle Alpi Ticinesi, volume 2.
In effetti si tratta di straordinari e arditi sentieri che serpeggiano nei boschi, aggirano rupi e canaloni, traversano ai piedi delle cascate e risalgono alti pascoli; che ci consentono, dove il bosco è più rado, di ammirare proprio di fronte uno spettacolo unico, grandioso, la stupenda cattedrale rocciosa formata dal Poncione d’Anasca e dalla Föpia, di immense proporzioni, che si eleva dal fondovalle con un dislivello di circa 1700 metri. Stupenda è la Val Verzasca.
La nostra meta finale, il Madom da Sgióf, è un’ elegante piramide rocciosa, posizionata sulla catena che divide la Valle Maggia dalla Val Verzasca. È formata da tre creste, la SSW, la NW ed infine la NE, dove si svolge l’itinerario proposto. Il sentiero, ottimamente riportato sulla CNS, è segnalato con bandierine di colore bianco-rosso-bianco e cartelli, fino in vetta ed è quindi alla portata di ogni escursionista esperto. L’ascesa è comunque da evitare in caso di brutto tempo, in quanto i torrenti da attraversare possono ingrossarsi repentinamente e parecchio.
Dall’autostrada Como - Chiasso – San Gottardo si esce allo svincolo di Bellinzona Sud, dove si imbocca la strada cantonale per Locarno. Si prosegue per un lungo tratto seguendo sempre le indicazioni per Locarno e si arriva alla grande rotonda presente nei pressi dell’aeroporto di Magadino. Qui si prende la prima uscita per Gordola e Valle Verzasca e giunti a Gordola si prende la deviazione che sale nella valle. Si oltrepassa Vogorno, Lavertezzo e si arriva a Brione Verzasca.
All’inizio del lungo rettilineo che precede quest’ultimo paese, si trova la piccola frazione di Piee, dove c’è la possibilità di lasciare l’auto in diversi parcheggi, tutti a pagamento. Presso i chioschi ed esercizi pubblici di tutta la valle si può acquistare la parking card, frs 10 per un giorno.
Dalla frazione Piee si imbocca, in direzione SSE il sentiero segnalato che riporta: Sentiero Piè e le indicazioni per Màtar e Madom da Sgióf. Inizialmente si sale una gradinata di fianco alla strada, poi si prosegue sulla destra. Ad un primo bivio si prende a sinistra e si sale nel bosco. In breve si arriva ai prati dove sorgono le belle baite di Pianèsc (q. 819 m). Dalle baite si continua diritti per prati e si entra di nuovo nel bosco.
Inizia ora una lunga e ripida ascesa, si passa dalla (q. 1199 m) e si arriva al Màtar (q. 1304 m), sull’orlo di un profondo precipizio, dove scorre il Valegg di Gann. Da qui il sentiero scende per una quarantina di metri di dislivello, attraversa un canalone incassato, quasi sempre in secca, poi si alza per una decina di metri, quindi riprende a scendere per un breve tratto. Poco più avanti si attraversa un corso d’acqua e subito dopo c’è un bivio segnalato.
A destra si sale alla Capanna Starlarèsc (bandierine di colore bianco-azzurro-bianco), noi proseguiamo a sinistra, seguendo i segnavia di colore bianco-rosso-bianco. Inizia ora una lunga traversata ascendente in direzione SE. Si attraversa quasi subito un torrente sotto una cascata e successivamente un secondo, sempre sotto un’altra cascata. I segnavia ci portano poi ad aggirare a sinistra la (q. 1886 m), all’inizio della cresta NE della nostra montagna.
Anche in questo aggiramento si perdono circa quaranta metri di dislivello. Al termine di questa discesa ci sono dei cartelli che indicano di proseguire a destra e si va a riprendere il filo della cresta, erboso e largo per un lungo tratto. Successivamente si aggirano a destra alcuni rilievi rocciosi, passando da Motarüch (q. 2011 m), poi si continua sul sentierino che ora si mantiene quasi sempre sul filo della facile cresta NE. Nell’ultimo tratto i segnavia traversano brevemente a sinistra e si arriva in vetta da S.
Si offrono 2 possibilità:
1) come per la salita;
2) per la Cresta NW (vedi anche relazione: Madom da Sgióf – Cresta NW). L’itinerario è interamente segnalato, facile (EE) fin verso (q. 1600 m) sotto il Lago del Starlaresc da Sgióf. Da questa quota fino al bivio con il sentiero di salita (il bivio che si trova poco più avanti di Màtar), bisogna prestare attenzione perché il sentiero è ripido e in alcuni passaggi attrezzato (EE+).
Dalla vetta si seguono i segnavia di colore bianco-rosso-bianco che inizialmente portano a scendere la cresta SSW. Quaranta metri sotto la vetta il sentiero traversa a destra (nord) e va a prendere la cresta NW. Si scende quasi sempre a sinistra del filo della cresta, senza difficoltà, fino ad arrivare al Passo Deva (q. 2036 m). Da qui si imbocca il sentiero segnalato che scende al Lago del Starlaresc da Sgióf e alla vicina Capanna Starlarèsc (q. 1875 m, sulla CNS è riportato Corte di Starlarèsc).
Dalla capanna abbiamo 2 possibilità.
La prima è di risalire su sentiero segnalato fino alla località Motarüch (q. 2011 m) e poi di seguire ritroso l’itinerario di salita.
La seconda è di imboccare il sentiero, con segnavia bianco-azzurro-bianco (sentiero alpino impegnativo) con le indicazioni per Màtar e Brione Verzasca. Il sentiero scende inizialmente verso N, poi NE. Alcuni facili passaggi sono attrezzati con pioli metallici, corde fisse, catene e scale in legno, ma fin verso (q. 1500 m) è assolutamente facile. Poi bisogna prestare un po’ di attenzione, in particolare sotto il guado del torrente.
In questo tratto si scende poco a sinistra della profonda gola del torrente e il sentiero in alcuni punti è un poco esposto. Ad ogni modo i gradini rocciosi sono sempre attrezzati, ma anche un po’ umidi e si scende fino al bivio con il sentiero utilizzato per l’ascesa. Tale bivio si trova poco prima di iniziare la breve risalita che conduce al Màtar. Poi si segue ritroso l’itinerario di salita.
Ulteriori informazioni o immagini di questa o di altre ascensioni da me effettuate e presenti su vie normali.it, possono essermi richieste all’indirizzo email: vardinellipiero@gmail.com
I cartelli indicatori alla partenza | Stupendo panorama sul Poncione d’Alnasca e Föpia, dai pressi di Màtar | Gli ultimi cento metri della cresta NE |
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