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Il Pizzo Brunone ripreso dal Rifugio Mambretti |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Agneda (q. 1228 m) Versante di salita: Diversi Dislivello di salita: 1576 m - Totale: 3152 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 10,00 h Periodo consigliato: da fine luglio a fine settembre |
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Risalendo la Val Caronno, dalle baite omonime o dal Rifugio Mambretti, non si può non rimanere estasiati dallo spettacolo offerto dal castello roccioso del Pizzo Brunone. Da questa prospettiva, data anche la maggiore vicinanza, appare più imponente della più elevata Punta di Scais, mentre dal versante bergamasco è meno appariscente. Presenta due cime ben distinte, la Vetta Nord (q. 2724 m) valtellinese e la Vetta Sud (q. 2760 m) bergamasca, separate da un’ampia sella detritica denominata Passo Inferiore della Brunona (q. 2680 m). Invero la prima vetta è interamente in territorio valtellinese, mentre la seconda rimane sul confine spartiacque. L’ascesa la si potrebbe effettuare anche dal Passo della Scaletta, l’itinerario fino a questo valico è segnalato e facilitato nella parte sommitale dalla presenza di catene. Tuttavia, l’ascesa proposta dal Canalone della Brunone, sebbene non segnalato e richieda l’uso dei ramponi per la presenza nella parte superiore di una conca nevosa, è più semplice e diretta. L’importante è affrontare l’ascesa a stagione avanzata, quando la neve è del tutto assente, sia per poter individuare i segnavia nella traversata del versante NW della montagna, sia per la presenza in questa traversata di tratti un po’ ripidi che è meglio affrontare senza neve. La risalita del canalone della Brunone è un po’ faticosa solo nella parte sommitale, per via dei detriti instabili, ma senza difficoltà (EE). La Vetta Nord viene poi raggiunta per la cresta meridionale che è ripida ma facile (F, I°), mentre la Vetta Sud è facilmente accessibile per le vastissime pietraie della dorsale NW (EE-). Da segnalare che le bandierine di colore bianco-rosso, presenti fino all’imbocco del Canalone della Brunone, sono recenti e quindi molto ben evidenti (estate 2019). Interessante il panorama di vetta, in particolare sulla catena Pizzo di Scotes – Punta di Scais – Pizzo Redorta.
Provenendo da Morbegno, al termine della tangenziale di Sondrio si prende la strada per Piateda e seguendo i cartelli si sale a Piateda Alta, Pam, Previsdomini, Vedello ed infine Agneda. Da quest’ultima località si prosegue lungo la stradina, ora sterrata, che s’inoltra nella piana del Torrente Caronno, per circa 600 m, fino al parcheggio di un’area picnic. Da qui in avanti vige il divieto di transito per i veicoli non autorizzati. Si potrebbe salire con l’auto lungo la stradina sterrata almeno fin sotto la diga del Lago di Scais, risparmiando circa 180/200 metri di dislivello, ma bisogna munirsi di permesso presso il Bar Luna o il Bar Centro di Piateda (€ 5,00). Se si sale con l’auto, da tener presente che questa stradina è ripida, con tornanti molto stretti e con il fondo sconnesso.
Dal parcheggio ci s’incammina lungo la stradina sterrata. Il percorso inizialmente è quasi pianeggiante, poi sotto la diga diventa più ripido e al termine di alcuni tornanti si arriva ad un bivio con un sentiero che si stacca sulla sinistra. Qui si abbandona la stradina e si prende il sentiero segnalato per il Rifugio Mambretti. Si attraversa il torrente sopra un ponte e poi si inizia a salire con numerose svolte nel bosco. Dopo la casa del guardiano della diga si prosegue in piano, a sinistra del Lago di Scais (q. 1500 m). Raggiunte le Case di Scais (q. 1547 m), si seguono le indicazioni di un cartello che indica le Baite Caronno a 0.20 e si prosegue fino all’ampia radura di queste baite (q. 1610 m).
Il sentiero, sempre ben marcato e segnalato, traversa la piana pascoliva, supera in rapida successione due torrenti sopra due ponticelli in legno e poi prosegue a lungo e con numerose svolte su di un dosso con radi larici. Alla sommità di questo dosso e all’aperto si arriva al Rifugio Mambretti (q. 2004 m, h 2,30 dal parcheggio). Seguendo ora le indicazioni per Passo della Scaletta, si prende il sentiero segnalato che traversa quasi pianeggiante e a mezzacosta in direzione ESE. Più avanti ci si abbassa leggermente ad attraversare il Torrente Caronno e poi si sale sul versante opposto, su balze erbose con qualche facile (I°) gradino roccioso.
Quindi inizia la lunga traversata altalenante sotto la parete NW del Pizzo Brunone, seguendo i segnavia che per fortuna sono attualmente ben visibili. Ad un certo punto della traversata si scende una placchetta rocciosa di 2 o 3 metri, mentre a sinistra si potrà notare il ben evidente imbocco del Canalone della Brunone. Qui si abbandonano i segnali per il Passo della Scaletta che traversano ancora e si inizia a risalire il canalone. Utile erigere qualche ometto di pietre almeno nel punto in cui si abbandonano i segnali. Si sale senza percorso obbligato, più o meno al centro del canalone.
Da questa prospettiva l’uscita in alto, verso sinistra, non appare semplice, il pendio detritico da risalire rimane infatti nascosto dietro una costola rocciosa, ma nel prosieguo lo si viene ad individuare perfettamente. Si sale per un buon tratto su detriti, poi si arriva all’imbocco della conca superiore, antica sede dell’ormai estinto Ghiacciaio del Pizzo Brunone. Qui la neve persiste fino a tarda stagione e al mattino potrebbe richiedere l’uso dei ramponi, ad ogni modo è poco ripida e la si può risalire anche senza.
Si volge poi gradualmente a sinistra, con percorso sempre ben evidente e si risale il ripido, ma facile, pendio detritico che conduce al Passo Inferiore della Brunona (q. 2680 m), alla base della cresta S del Pizzo Brunone – Vetta Nord. Si risale tale cresta senza particolari difficoltà ma prestando attenzione alle rocce poco solide. Ridiscesi poi da questa prima vetta, si risalgono le vaste pietraie, senza percorso obbligato, fino ad arrivare sulla Vetta Sud.
Come per la salita.
Il Rifugio Mambretti è generalmente chiuso, le chiavi vanno richieste al CAI di Sondrio.
Il Rifugio Mambretti e l’itinerario di salita | Immagine ripresa dalla Vetta Nord del Pizzo Brunone | Immagine ripresa dalla Vetta Sud del Pizzo Brunone |
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