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Cima di Pietra Rossa (o Punta di Pietra Rossa) - 3283 m


Relazione della salita - Cima n° 3301


Via Normale Cima di Pietra Rossa (o Punta di Pietra Rossa)

La Cima di Pietra Rossa da NNE, dalla Punta Valmazza
Regione: Lombardia (BresciaItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Pietra Rossa

Provincia: Brescia

Punto di partenza: Strada per il Passo di Gávia (q. 2440 m)

Versante di salita: N

Dislivello di salita: 1050 m - Totale: 2100 m

Tempo di salita: 5,15 h - Totale: 10,00 h

Periodo consigliato: metà luglio – fine settembre

Punti di appoggio: Bivacco Linge (q. 2289 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Difficoltà:   EE - A - II+ - F+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 72 – Ortles-Cevedale 1:50000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 04/08/2019
Data pubblicazione: 06/08/2019
N° di visualizzazioni: 12461
N° voti: 3 - Voto medio: Voto 5 stelle

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Introduzione:

Stupenda piramide rocciosa, si eleva isolata con forme eleganti e attraenti. È sicuramente la cima più bella del gruppo e la seconda per altezza dopo il Monte Sobretta più alto di pochi metri. Da oriente e da N offre il suo lato migliore: la gigantesca parete E alta 600 metri, spettacolare visione che ci accompagnerà dalla partenza e per buona parte dell’avvicinamento. La via normale si svolge lungo l’interessante cresta N che, sebbene sempre abbastanza affilata, presenta un unico passaggio veramente un po’ impegnativo, lungo la cresta S dell’anticima. All’andata questo passaggio lo si affronta in discesa ed è rappresentato da una placchetta di una decina di metri con limitati appigli (II+), molto più semplice comunque da affrontare al ritorno in salita. In definitiva, una bellissima ascensione in un ambiente molto vario, selvaggio e scarsamente frequentato.
Panorama circolare di vetta eccezionale, sia all’orizzonte vicino sui 3000 del proprio gruppo, dal Vallecetta al Sobretta al Savoretta al Monte Gavia e alle cime minori, sia all’orizzonte lontano, sui gruppi dello Scalino, Disgrazia, Bernina, Cima Viola, Piazzi, Ortles-Cevedale, Presanella e Adamello.
Dettagli della salita nella fotoscalata.


Accesso:

Provenendo dal versante valtellinese, si valica il Passo di Gávia e dopo essere scesi 3 o 4 tornanti sul versante bresciano, in corrispondenza di un cartello stradale che indica una curva pericolosa a sinistra e il divieto di superare i 30 km/h, si parcheggia nello slargo posto all’imbocco di una stradina sterrata, segnalata da cartelli escursionistici. Il bivio con questa sterrata è facilmente individuabile, ad ogni modo si trova 150 metri prima di una galleria. La possibilità di parcheggio all’inizio di questa stradina è limitato ad un’unica auto, casomai bisogna cercare qualche altro slargo.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio è ben visibile l’intero percorso della stradina che conduce al sottostante Lago Negro (q. 2386 m), dove c’è anche una larga baita. I cartelli posti all’inizio della sterrata riportano tra l’altro queste due indicazioni: Bivacco Linge 0.50, P.so Pietra Rossa 2.50. Si percorre quindi la stradina in leggera discesa e in 5 minuti si arriva al Lago Negro. Si prosegue lungo la sterrata che dapprima aggira l’invaso a S, poi attraversa l’emissario, quindi diventa un sentiero. Seguendo ora i segnavia nel pascolo, si traversa per un buon tratto in direzione WSW con percorso leggermente altalenante.
Poi il sentiero scende con strette svolte un prato ripido e un poco esposto, quindi si supera verso destra una costola rocciosa attrezzata con catene. Di seguito si compie ancora un traverso a mezzacosta e per un facile pendio si scende nella spianata pascoliva dove sorge il Bivacco Linge (q. 2289 m). Ora inizia finalmente la salita, si seguono i segnavia in direzione W, poi NW, lungo i dossi del pascolo. Raggiunto un vastissimo pianoro in parte erboso e in parte detritico a circa (q. 2700 m), i segnavia si spostano sulla destra, sotto le pendici meridionali della Punta Valmazza.
Qui si tralasciando i segnali e si percorre il pianoro sulla sinistra, verso l’evidente e ripido canale che divide il corpo principale della parete E della nostra montagna, da alcuni rilievi sulla destra. Il canale è facilmente individuabile dato che alla base è presente un largo conoide detritico e la bocchetta alla sua sommità è il punto più depresso della cresta N. Si risale questo canale superando un dislivello di circa 230 metri, con un po’ di fatica per via dei detriti spesso instabile ma senza difficoltà. Raggiunta la Bocchetta (q. 2980 m), si scende sul versante opposto per circa 30/40 metri, su terreno ripido ricoperto di terra e fine detrito.
Si approda quindi in una conca spesso innevata che al mattino, con neve dura, richiede almeno l’uso della piccozza. Si traversa ora in direzione S una specie di larghissima cengia, all’inizio ancora nevosa poi detritica, in lieve salita e per circa 200 metri, fino ad individuare un facile e corto canaletto, che si risale da sinistra verso destra. Al di sopra di esso, appena possibile e senza difficoltà, si volge verso sinistra e si rimonta un lungo pendio detritico che conduce su di un tratto pianeggiante della dorsale N. Inizia ora l’entusiasmante percorso di cresta. Si arrampica facilmente lungo il filo, appoggiando spesso a destra, sempre con percorso ben evidente e prestando attenzione alla roccia poco solida negli aggiramenti.
Nel prosieguo si arriva ad una spianata detritica da dove è ben visibile sia l’edificio sommitale dell’anticima sia il rilievo della vetta. Dopo un iniziale tratto largo ed elementare la cresta diventa abbastanza stretta e si prosegue lungo il filo con brevi ed evidenti aggiramenti. In particolare (vedi 2a immagine di dettaglio), un grosso masso di colore rossastro che sbarra la cresta, lo si evita scendendo con un po’ di attenzione alcuni metri a destra e poi si riprende subito il filo aereo.
Più avanti si arriva sull’anticima N, che è di pochi metri più bassa della vetta e dove c’è un piccolo ometto di pietre. Da qui si scende lungo il filo che inizialmente presenta discreti appigli, poi bisogna affrontare il passaggio chiave, la placchetta di II+ citata nell’introduzione, da scendere con attenzione. Da ultimo si arrampica lungo la cresta ripida e un po’ stretta, ma con buoni appigli, che conduce sulla vetta, dove c’è un alto ometto di pietre.


Discesa:

Come per la salita. Da segnalare che dal Bivacco Linge bisogna poi superare 150 metri di dislivello in salita per ritornare al parcheggio.


Note:

Avendo affrontato l’ascesa in solitaria la corda non l’avevo al seguito, ma consiglio di portarla in quanto potrebbe essere utile nella discesa della placchetta sotto l’anticima.


© VieNormali.it

Via Normale Cima di Pietra Rossa (o Punta di Pietra Rossa) - Immagine ripresa da E, dall’itinerario di salita
Via Normale Cima di Pietra Rossa (o Punta di Pietra Rossa) - Sulla cresta N
Via Normale Cima di Pietra Rossa (o Punta di Pietra Rossa) - Panorama di vetta, in rosso la placchetta un po’ impegnativa sotto l’anticima
Immagine ripresa da E, dall’itinerario di salita Sulla cresta N Panorama di vetta, in rosso la placchetta un po’ impegnativa sotto l’anticima

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 14/05/2020 dalla redazione di VieNormali.it

  



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