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La bastionata sud-est della Cima Piazzotti Orientali dove si snoda la Via Francesca |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Pescegallo (q. 1453) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 6,45 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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La Cima Piazzotti Orientale, facilmente raggiungibile a piedi in una manciata di minuti dal Rifugio Benigni, presenta un imponente versante sud-est ripido e roccioso, lungo il quale sono stati disegnati numerosi itinerari di arrampicata più o meno noti. La "Via Francesca", aperta nel 1981, è sicuramente l´itinerario più noto e maggiormente ripetuto dell´intera bastionata. Famosissima è la quarta lunghezza, conosciuta come il tiro del diedro più bello delle Orobie.
Da Morbegno, si imbocca la strada per la Val Gerola sino a Pescegallo (termine della strada), dove si lascia l´auto nell´ampio posteggio ai piedi degli impianti di risalita.
Dal grande posteggio di Pescegallo (q. 1453 m) posto ai piedi degli impianti di risalita, imboccare la strada inizialmente asfaltata e poi sterrata che, con ampi tornanti conduce al Rifugio Salmurano (q. 1857 m).
Risalire la ripida pista (traccia) che passa lungo i pascoli nei pressi dello skilift, quindi raggiungere il Passo di Salmurano (q. 2017 m).
Scendere verso destra in territorio bergamasco e imboccare il traverso che conduce al Rifugio Benigni. Dal Passo, l´attacco della Via Francesca si raggiunge in 5 minuti circa di discesa su comodo sentiero, ed è riconoscibile grazie alla presenza di un grosso abete in mezzo alla parete della Cima Orientale di Piazzotti. La via attacca in corrispondenza di un diedro camino (q. 2030 m circa).
L1: risalire il diedro camino, inizialmente verticale e poi sempre più abbattutto. Uscire a destra e proseguire su terreno semplice ma dalla roccia in molti punti poco stabile tenendosi poco a destra dell´evidente canale. Proseguire fino a raggiungere il comodo terrazzino di sosta. Il tiro è completamente sprotetto, è presente solo un cordone nero incastrato con maglia rapida posto a pochissimi metri dalla sosta (inutile) - IV, III+ 45m
L2: dalla sosta proseguire lungo il canale che tende a deviare leggermente a destra. Per blocchi di dubbia qualità e belle fessure raggiungere la sosta posta a destra del canale nel punto in cui diventa toppo. Nessuna protezione lungo il tiro - III+ 30
L3: dalla sosta, spaccare sulla parete di sinistra (passo delicato) fino a raggiungere uno spit. A questo punto occorre compiere un traverso verso sinistra (il passaggio dal primo al secondo spit non è affatto banale: pochissime prese per le mani) fino a raggiungere un chiodo. Doppiare lo spigolo abbassandosi di un metro (spit) e poi seguire la fessura che sale in diagonale verso sinistra. Ignorare la sosta che si incontra sul terrazzino sulla sinistra, quindi proseguire verticali sfruttando solidi buchi e fessure fino a raggiungere il grosso abete visibile già dal sentiero di avvicinamento. Sosta su cordone. Questo tiro è il più chiodato dell´intera via; allungare bene le protezioni per evitar il forte attrito - V+, IV+ 35m
L4: salire il bellissimo diedro fessurato (considerato il più bel diedro delle Orobie) inizialmente verticale e poi più appoggiato fino al suo termine. Uscita un poco esposta e poi sosta su 3 chiodi sotto ad uno strapiombino. 1 solo chiodo lungo il tiro e un 1 friend incastrato impossibile da utilizzare; il tiro è ben proteggibile con friends - V+, V 30m
L5: dalla sosta spostarsi di pochissimi metri verso destra per aggirare lo strapiombo sopra la sosta, quindi imboccare un bellissimo diedro nascosto. Risalire il diedro fino a metà, poi spostarsi sulla sinistra fino a raggiungere il solido spigolo (è possibile risalire interamente il diedro ma con difficoltà maggiori). Sfruttando la bella lama dello spigolo aggirare sulla sinistra lo strapiombino che chiude il diedro, quindi proseguire sempre obliquando verso sinistra e con divertente arrampicata lungo il pilastrino con fessura sulla destra. 2 chiodi lungo il tiro e buone possibilità di integrare - V-, V, IV+
L6: dalla sosta salire verso destra in direzione di un piccolo strapiombino. Superarlo e proseguire lungo il diedro e placche appoggiate fino alla sosta su due chiodi. Nessuna protezione ma buone possibilità di proteggersi sfruttando la bella fessura sulla sinistra - III+ 40m
L7: breve e semplice tiro finale: risalire le facili roccette sopra la sosta fino a raggiungere il filo di cresta (1 spit di fine via). -
II
A questo punto, non resta che proseguire per terreno erboso fino alla Cima Piazzotti Orientale (q. 2179 m).
Dalla vetta della Cima Piazzotti Orientale (q. 2179 m) raggiungere in una manciata di minuti il Rifugio benigni (q. 2222 m), quindi scendere verso destra nel ripido e detritico canalone che scende in Val Tronella. Raggiunta la piccola diga (q. 1820 m), proseguire dritti ignorando qualunque altra deviazione sia sulla destra che sulla sinistra fino a ricongiungersi sul sentiero che collega Pescegallo alla Diga di Trona. A questo punto svoltare a destra (faccia a valle) per ritornare, in breve, al posteggio di Pescegallo (q. 1453 m).
A parte i primi tiri dalla roccia delicata, la Via Francesca offre una bella e divertente arrampicata su placca, diedri e fessure, mai troppo impegnativa ma nemmeno banale a causa della chiodatura pressochè nulla (a parte L3 che è ben chiodato anche a spit). Soste a chiodi da collegare (o chiodo + spit uniti da cordone); portare friends fino al giallo BD (2) e numerosi cordini per le soste e per allungare bene le protezioni. Insomma, una bella perla orobica!
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