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L’itinerario, dal Lago di Pescegallo (q. 1839 m) |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Pescegallo (q. 1451 m) Versante di salita: Vari Dislivello di salita: 927 m - Totale: 1854 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: da metà giugno a metà ottobre |
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Il Pizzo Ponteranica è un piccolo ma interessante massiccio posizionato sulla catena principale delle Orobie. Presenta tre elevazioni ben distinte, la più elevata è la Cima Orientale (q. 2378 m) che a sua volta è formata da due cime di uguale altezza separate da uno stretto intaglio. Ad una distanza di circa 400 metri dall’ Orientale e in direzione SW si trova la Cima Centrale (q. 2372 m) e a N di questa, distante circa 150 metri, vi è la Cima Occidentale (q. 2370 m) che forma un tutt’uno con la sua spalla N, nominata Cima di Pescegallo ed è la più impegnativa da raggiungere. Tra la Centrale e l’Occidentale, c’è anche un caratteristico spuntone roccioso, il Dentino di Ponteranica (q. 2350 m)
La via normale riportata qui di seguito prevede l’ascesa al Ponteranica Orientale per il vallone situato a S del Lago di Pescegallo, che divide il Ponteranica Orientale da quello Centrale e Occidentale. Poi, con un percorso a semicerchio, si traversa il versante S e si sale in vetta per l’ultimo tratto della cresta ENE. Se ci si attiene all’itinerario proposto, non ci sono particolari difficoltà da superare.
Bellissimo il panorama di vetta, principalmente sul proprio gruppo, compreso il Monte Valletto, ma anche su gran parte delle Orobie e sull’antistante versante retico.
A Morbegno si prende la strada per la Val Gerola. Si oltrepassano i paesi di Sacco, Rasura, Pedesina, Gerola Alta e si sale fino al grande piazzale degli impianti di risalita di Pescegallo (q. 1451 m), dove si parcheggia.
Dal parcheggio, seguendo le indicazioni di un cartello che riporta: Lago di Pescegallo h 1.20, si sale lungo la stradina asfaltata che si stacca a sinistra dell’unico albergo presente. La si segue per circa 150 metri e dopo aver oltrepassato sopra un ponticello il torrente, nel punto in cui la strada inizia una breve discesa, la si abbandona e si sale lungo una stradina sterrata, segnalata con bandierine, che si stacca a sinistra del torrente. Poco più avanti si raggiunge la Casera Pescegallo Lago, dove la stradina termina e la traccia che prosegue si confonde nella vegetazione.
Bisogna salire trenta metri a vista e di fianco ad una costruzione in pietre che funge da presa dell’acqua, si riprende il sentiero segnalato che rimonta un dosso erboso. Quella che si segue ora, è una bella traccia e il sentiero è sorretto da diverse gradinate in legno. Si sale per un buon tratto, in parte nel bosco e in parte all’aperto, fino ad incrociare una stradina sterrata che conduce sulla corona della diga del Lago di Pescegallo (q. 1839 m).
Quale alternativa di salita al lago, dal parcheggio si può seguire interamente la stradina che si stacca a destra della prima e che sale con un percorso più lungo e sicuramente più monotono.
In ogni caso, raggiunta la corona della diga, la si percorre interamente in direzione N. Al suo termine, seguendo le indicazioni dei cartelli per Passo del Forcellino, si prende il sentiero che inizialmente traversa in piano la sponda orientale del lago. Dopo circa 200 metri si arriva ad un bivio, si tralascia la traccia pianeggiante sulla destra e si sale a sinistra (segnavia 161 della GVO). Dopo un iniziale zig-zag il sentiero sale in obliquo per circa 300 metri e, giunti al primo tornante che è sinistrorso, lo si abbandona e si prende una labile traccia che, verso destra, conduce ad una baita isolata, ben evidente e distante un centinaio di metri.
Dopo averla raggiunta, bisogna riprendere la traccia che attorno alla baita è inesistente. Bisogna quindi abbassarsi una trentina di metri in direzione del vallone che divide il Ponteranica Orientale da quello Occidentale. La traccia, che diverrà sempre più marcata, inizialmente traversa in piano, poi inizia a salire e diventa ben segnalata con bolli rossi e numerosi ometti di pietra. Seguendola, si risale un dosso al centro del largo vallone che diventa sempre più pietroso, fino a quando, in prossimità di una conca nevosa ad inizio stagione, la traccia inizia a svoltare un po’ sulla diramazione di destra del vallone.
Qui, con percorso ben evidente, si abbandonano i segnali, si attraversa la conca e si risale un ripido pendio detritico sull’estrema sinistra. Lo si rimonta facilmente ma senza traccia e si punta ad una bocchetta sulla cresta, posizionata a destra dei due dentini rocciosi situati alla base della cresta W del Ponteranica Orientale (vedi 1a immagine di dettaglio). Raggiunta la sella, si scende per una decina di metri sul versante bergamasco e si imbocca il sentierino, un po’ esposto ma facile, che traversa l’intero versante S erboso della montagna e conduce ad una selletta sulla cresta ENE, a poche decine di metri dalla vetta sud, che si raggiunge senza difficoltà.
La vetta nord, di uguale altezza e distante una ventina di metri, è più difficile da raggiungere.
Come per la salita, oppure vedi Note.
Per chi volesse concatenare il Pizzo Ponteranica Orientale con il Pizzo Ponteranica Centrale, ci sono almeno due possibili itinerari (tempo di percorrenza tra le due vette h 0.40)
1°) Si segue l’intera cresta di collegamento (difficoltà: F+).
Dalla bocchetta che si trova ad W dei due dentini rocciosi situati alla base della cresta W del Ponteranica Orientale, si segue l’altalenante cresta di collegamento che presenta alcuni tratti un po’ impegnativi ed esposti. L’itinerario è quindi riservato ad escursionisti veramente esperti.
2°) Si aggira a N buona parte della cresta di collegamento (difficoltà EE).
Dalla bocchetta precitata, ci si abbassa sul versante N per una cinquantina di metri di dislivello o forse meno e su facili detriti si traversa in direzione W, fino ad incrociare il sentierino segnalato con bolli rossi e ometti di pietra che in salita si era abbandonato nei pressi della conca nevosa sottostante. Si segue ora il sentierino che risale con diverse svolte l’ultimo pendio detritico che conduce in cresta, ad una bocchetta posizionata un centinaio di metri ad E del Ponteranica Centrale (vedi 1a immagine di dettaglio della relazione: Pizzo Ponteranica – Cima Centrale). Da questa bocchetta si segue la cresta che qui è facile e poco più avanti si scavalca un’elevazione con un grande omino di pietre sulla cima. Infine, si aggira a sinistra (S) la torretta rocciosa del Ponteranica Centrale e si sale facilmente in vetta da NW.
Per quanto riguarda la discesa, si ritorna alla bocchetta dove giunge il sentiero segnalato e da qui, seguendo sempre la traccia segnalata con bolli rossi e ometti di pietra, si scende al Lago Di Pescegallo e poi al parcheggio di Pescegallo.
Il concatenamento tra il Pizzo Ponteranica Centrale e quello Occidentale è invece molto impegnativo e riservato ad alpinisti provetti muniti di tutto il necessario.
Qui si abbandonano i segnali e si sale alla bocchetta situata a destra dei due dentini | Le due cime del Ponteranica Orientale, dalla cresta ENE | Panorama di vetta, verso W |
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