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La parete SE della Corna di Medale |
Regione: Lombardia (Lecco) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Grigne Provincia: Lecco Punto di partenza: Laorca, parcheggio in Via Grigna (q. 464 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 600 m - Totale: 600 m Tempo di salita: 8,00 h - Totale: 9,15 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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La Corna di Medale è un imponente scoglio roccioso che domina la città di Lecco.
Questa maestosa montagna è ben famosa nel mondo alpinistico per il suo versante sud, erto e roccioso, lungo il quale sono state tracciate numerose e storiche vie di arrampicata di difficoltà anche piuttosto elevate.
La "Via Cassin" sotto descritta, aperta nel 1931 dai celebri alpinisti Riccardo Cassin e Mario dell´Oro, è uno degli itinerari più semplici che solcano la parete del Medale, anche se non deve essere affatto sottovalutata per la sua continua verticalità, anche lungo i tiri più semplici, e per l´ambiente impervio della piena parete.
La Via Cassin presenta uno sviluppo di circa 360 metri (12 lunghezze di corda) e difficoltà massime di V+.
Da Lecco seguire la vecchia strada per la Valsassina sino a Laorca, dove si lascia la macchina nell´ampio parcheggio prima di entrare nel paese.
Dal parcheggio appena fuori Laorca (q. 464 m), addentrarsi nel centro del piccolo abitato, seguendo le indicazioni per i vari sentieri. Attraversare alcune case su mulattiera per lo più pianeggiante, per poi entrare nel bosco. Proseguire lungo la ripida strada fino alla rete para massi, quindi svoltare a sinistra in direzione della ferrata del Medale.
Costeggiare la parete SE del Medale seguendo una bella traccia di sentiero fino ad un bivio (q. 610 m circa): svoltare a destra e vincere un risalto roccioso (passi di I e II), al termine del quale si trova una catena con due resinati: qui attacca la Via Cassin (q. 650 m).
L1: Salire obliquando leggermente a destra portandosi in un canalino un poco disturbato dalla vegetazione. Spostarsi nuovamente a sinistra fino alla sosta posta alla base di una bella fessura - 30m III
L2: Vincere la fessura, aiutandosi anche con la bella placchetta sulla sinistra, al termine della quale si prosegue su terreno facile fino ad una seconda fessura (resinato sulla parete di destra) un po´ unta. Sosta alla base di un bel diedro - 25m IV, III
L3: Salire direttamente il diedro, sfruttando buoni appigli un poco unti e appoggi per i piedi sulla placca di sinistra - 35m V, IV
L4: Salire in direzione di due resinati collegati da catena arrugginita, quindi piegare leggermente a destra (2 resinati - delicato) fino ad uscire su terreno più semplice. Per rocce rotte e facili portarsi nuovamente verso sinistra fino alla sosta - 35m V- , III
L5: Per facili roccette portarsi alla base del primo resinato, a cui segue un vecchio chiodo con anello ed un secondo resinato (possibilità di azzerare - molto unto). Si entra quindi in un diedro verticale e dalle difficoltà continue - 30m V- , IV+
L6: attaccare la placchetta a buchi a sinistra della sosta per poi rientrare a destra fino ad un chiodo: qui inizia il famoso "passaggio della radice": purtroppo la radice non c´è più, quindi la progressione risulta nettamente più difficile rispetto al passato. Ad ogni modo spaccare verso destra su un buon appoggio leggermente unto e, grazie ad una bella fessurina, traversare verso destra (chiodo). Tenendosi bassi, continuare a traversare fino ad un resinato, quindi salire verticali fino ad una bella placca gialla seguita da un diedro. Uscire a destra su una comoda cengia, famosa per aver ospitato Cassin durante il suo primo tentativo - 30m V+ o V/A0, IV+
L7: ignorare il cordone sui gialloni a destra della sosta, quindi salire il facile diedro sulla sinistra (utile un friend giallo) per poi uscire e traversare verso sinistra fino a guadagnare la base di un facile diedro ben appigliato. Seguire il diedro verticale per poi uscire a sinistra alla sosta - 45m IV, III
L8: Traversare verso sinistra ignorando il diedro sopra la sosta, quindi per rocce gradinate raggiungere il resinato visibile già dalla sosta. Da qui traversare verso destra per facili rocce in direzione della parete nera soprastante, ai piedi della quale, oltre alla sosta, si trova anche una Madonnina - 25m III
L9: Famoso tiro del traverso: molto unto! Dalla sosta alzarsi per pochissimi metri, quindi iniziare l´aereo ed emozionante traverso verso sinistra sfruttando piccole fessure per le meni e gocce per i piedi. Raggiunta l´estremità del traverso, entrare in un diedro ben appigliato, all´uscita del quale si traversa nuovamente a sinistra per rientrare quasi subito a destra fino alla sosta - 30m V o IV+/A0 (solo il secondo chiodo e il terzo fittone sono azzerabili...)
L10: Lunghezza più semplice delle precedenti tra rocce rotte (fare attenzione a possibili blocchi mobili) ben appigliate. Sosta su un´ampia e comoda cengia alla base degli ultimi due risalti. Sulla cengia è presente un grosso masso con l´ironica scritta "CADE" - 40m III+
L11: Salire verticalmente in direzione di un evidente chiodo, quindi per piccoli diedri ben appigliati, ma un po´ disturbati dalla vegetazione, raggiungere la sosta - 20m IV, III
L12: Ultima facile lunghezza tra roccette, erba e tracce di sentiero. Sosta su di un grosso masso sulla traccia di sentiero - 25m III, II
Dall´uscita della via (q. 1000 m circa), faccia a monte, seguire la traccia di sentiero verso destra fino ad incontrare il sentiero principale che scende dalla vetta del Medale: da qui è possibile raggiungere la croce di vetta della Corna di Medale (q. 1028 m).
Dalla vetta del Medale, una volta rientrati al bivio al termine della via, intraprendere la ripida discesa su terreno abbastanza sdrucciolevole che riporta alla rete para massi. Da qui come per la salita.
Tutte le soste sono attrezzate con due resinati collegati da catena con anello di calata e i vari tiri sono abbastanza ben protetti con resinati e vecchi chiodi. Utile qualche cordino e friend fino al 2 (giallo) BD.
Sia la Via che il sentiero di accesso sono stati recentemente puliti e sistemati da alcuni ragazzi di Lecco.
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