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Il Piz Duan, visto da NW |
Regione: Estero (Estero)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Avers Provincia: Estero Punto di partenza: Soglio (q. 1097 m) Versante di salita: WSW Dislivello di salita: 2034 m - Totale: 4068 m Tempo di salita: 6,30 h - Totale: 11,30 h Periodo consigliato: da metà luglio a metà settembre |
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Il Piz Duan si trova sulla catena montuosa a N della Val Bregaglia, di fronte ai colossi granitici del Gruppo Masino-Bregaglia, sui quali offre un panorama unico e giustamente celebrato. È una montagna imponente con un versante N ricoperto da ghiacciai di piccole dimensioni, ormai ridotti a delle placche lisce di ghiaccio, ma che in passato facevano sicuramente parte di un unico apparato. Mentre il versante S si eleva per più di 2000 metri sopra il solco della valle.
L’itinerario proposto, con partenza da Soglio, presenta un dislivello considerevole, superiore ai 2000 metri ed è quindi opportuno affrontarlo disponendo di un buon allenamento. Invero lo si potrebbe accorciare di circa 360 metri di dislivello, partendo da Casaccia, sempre in Val Bregaglia, attraverso la Val Maroz e la Val da la Duana, ma lo sviluppo per arrivare al Pass da la Duana è più del doppio rispetto all’itinerario che si svolge da Soglio. La cresta WSW inizia per l’appunto al valico precitato e può essere suddivisa in due settori ben distinti, nel primo, fino alla (q. 2923 m), la dorsale è amplissima e la si percorre senza alcuna difficoltà. Oltre questa quota inizia il vero e proprio blocco sommitale del Piz Duan e l’itinerario richiede passaggi obbligati. Tuttavia l’unico un po’ impegnativo è rappresentato da un risalto verticale di 6/7 metri di II° che s’incontra nella parte superiore, all’inizio di un tratto in cui la cresta diventa abbastanza aerea.
Se si ha la fortuna di incontrare una giornata limpida il panorama è davvero eccezionale, in particolare sui versanti N del Pizzo Badile, del Pizzo Cengalo, della Cima della Bondasca e sul Gruppo delle Sciore. Impressionante la profonda ferita lasciata sulla parete N del Cengalo (la più alta delle Alpi Retiche), dalla frana verificatasi il 23 agosto 2017.
Corda ed imbrago utili solo per i meno esperti.
Da Chiavenna (SO) si segue la strada per il Passo del Maloja, poco dopo il paese di Villa di Chiavenna si passa la dogana e si entra di fatto nella Val Bregaglia svizzera. Dopo la dogana si prosegue ancora per poco più di 2 km, fino ad un incrocio dove, verso sinistra, si stacca la strada che conduce al piccolo paese di Soglio. Giunti al cartello di inizio paese, dopo 10 metri c’è un incrocio, qui si svolta a sinistra, si potrebbe anche proseguire diritti e lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento presente sulla destra, 20 metri più avanti. Ad ogni modo se si svolta a sinistra si prosegue in salita per un centinaio di metri fino ad incontrare un trivio. Sulla strada di destra e su quella centrale è posto un cartello di divieto di transito per le auto e le motociclette. Mentre la strada che scende brevemente a sinistra, conduce ad un ampio parcheggio, dove si lascia l’auto. A sinistra di questo trivio ci sono dei cartelli indicatori (uno riporta Pass da la Duana 4¼ h) e la cassa automatica per il pagamento del parcheggio, è necessario disporre di circa 4/5 franchi svizzeri in moneta.
Dopo aver parcheggiato si ritorna al trivio, dove c’è la cassa automatica e, tralasciando qualsiasi indicazione dei cartelli, ci si incammina lungo la strada di mezzo, in leggera salita. Il manto stradale è inizialmente asfaltato, poi, nella parte superiore, diventerà sterrato. La strada compie un primo tornante destrorso e conduce ad un nuovo trivio. Qui si prende la strada che sale a destra (E), essa compie poi 4 tornanti, l’ultimo destrorso. Da quest’ultima curva si prosegue sempre lungo la strada e in direzione E, per circa 300 metri, fino ad incrociare il sentiero che sale dal paese, siamo così giunti alla (q. 1265 m).
Va precisato che sulla carta della CNS 1:25000, sia questa prima parte del percorso, sia quella successiva, sono perfettamente riprodotte. In effetti all’incrocio precitato si potrebbe arrivare seguendo il sentiero che parte da Soglio, ma la stradina è comoda e poco ripida ed inoltre, percorrendola con l’auto si risparmiano 170 metri di dislivello, ma si rischia una contravvenzione. Ad ogni modo, seguendo ora le indicazioni di un cartello per Tombal, Plän Vest e Pass da la Duana, si abbandona la sterrata che termina poco più avanti e si imbocca, a sinistra, il sentiero che presenta fin da subito delle belle gradinate in pietra, che sono un motivo ricorrente in diversi tratti del percorso, fino al Pass da la Duana.
Il sentiero sale a lungo nel bosco più o meno rado, con diverse svolte, i segnali sono quasi del tutto assenti (luglio 2018) ma la traccia è larga e sempre ben visibile. Si giunge in questo modo agli estesi prati con l’erba perfettamente falciata di Tombal (q. 1545 m). Il sentiero prosegue a N di questo alpeggio, inoltrandosi fin da subito nel bosco di conifere del Bosch Tens e sale, anche qui con rari segnali ma con la traccia sempre ben visibile, fino a raggiunge il bellissimo poggio con le numerose baite di Plän Vest (q. 1821 m). Di fronte abbiamo lo spettacolo offerto dalla nord del Badile e del Cengalo, veduta che comunque ci accompagnerà per tutto il tragitto.
Al termine di queste baite il sentiero compie un lunghissimo traverso ascendente in direzione NE, in parte nel bosco e in parte all’aperto, la traccia è sempre ben evidente ma ancora scarsamente segnalata. Dapprima si passa dalle baite ormai diroccate della località Löbbia (q. 1966 m), poi si attraversa un largo canale dove scorre un piccolo torrente ed infine si arriva, al termine definitivo dell’alta vegetazione, alle cascine della località Cadrin (q. 2127 m). Il sentiero diventa ora ben segnalato da bandierine di colore bianco-rosso-bianco e rimarrà tale fino al Pass da la Duana. Da Cadrin il sentiero prosegue verso sinistra (NW), per aperti pascoli, poi si supera una zona frammista di elementari rocce ed erba ed infine si arriva più dolcemente all’ampia sella del Pass da la Duana (q. 2694 m - h 4,30 da Soglio).
Qui si abbandonano tutti i segnali e, senza percorso obbligato, si risalgono le vaste pietraie in direzione E. Da questa prospettiva il Piz Duan appare ferrigno e non facilmente superabile, ma è solo un’impressione, vedremo poi come aggirare le difficoltà. Inizialmente si rimane sempre a sinistra del filo di cresta e sempre su sfasciumi e vaste pietraie, con qualche breve saliscendi ed inoltre il percorso è sempre ben intuitivo. Si arriva in questo modo alla base della (q. 2923 m), anche questa la si supera facilmente per ripido pendio a sinistra del filo della cresta. Sul versante opposto di questa quota si perdono pochi metri di dislivello e si giunge in un avvallamento detritico e di ganda, alla base di una larga parete rocciosa di forma triangolare, dove inizia il blocco sommitale della nostra montagna.
All’apparenza la parete sembra insuperabile, se si osserva però più attentamente nel suo settore di sinistra, destra orografica (vedi 1a immagine di dettaglio), si potrà notare un canaletto detritico che in alto termina con una bocchetta tondeggiante, alla cui sinistra si trova uno spuntone roccioso. Alla base di questo canaletto ci sono delle roccette che da lontano appaiono poco invitanti, ma in effetti sono facili. Quindi, dall’avvallamento detritico e di ganda ci si dirige in questa direzione, inizialmente si rimonta un pendio detritico, dove si possono trovare delle tracce di passaggio, poi si superano, da destra verso sinistra, le roccette basali e quindi si risale il canaletto senza difficoltà, fino ad arrivare alla bocchetta.
Da qui il percorso appare evidente, sebbene non del tutto semplice. Si sale, verso destra, un largo ma ripido pendio di detriti e rocce da aggirare, seguendo delle labili tracce ed alcuni utilissimi ometti di pietre. Il percorso è un po’ faticoso ed è meglio che non ci sia neve residua, sia per poter seguire gli ometti e la labile traccia, sia perché il terreno e abbastanza ripido e poco più in basso ci sono dei salti di rocce. Ad ogni modo, si prosegue zigzagando sui detriti fino ad arrivare sulla cresta WSW, alla base del risalto roccioso di II° citato nell’introduzione (vedi 2a immagine di dettaglio).
Qui, a destra la cresta è molto esposta e a sinistra è difficile da aggirare, bisogna quindi arrampicare al centro del risalto, 6 o 7 metri dei quali i primi sono i più impegnativi. Poi si segue l’aerea cresta lungo il filo, per circa 25/30 metri, quindi ci si abbassa brevemente ad una selletta. La cresta ritorna ora ad essere larga e detritica (vedi 3a immagine di dettaglio) e in breve si arriva all’anticima S. Infine, si percorrono gli ultimi metri della cresta quasi pianeggiante in direzione N, senza difficoltà e si arriva in vetta (h 2,00 dal Pass da la Duana).
Come per la salita.
Il canaletto detritico, visto dalla (q. 2923 m) | In rosso la via da seguire sul risalto di II° all’inizio della cresta aerea | Ormai al termine della cresta aerea |
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