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Tracciato della salita |
Regione: Veneto (Vicenza) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Venete - Gruppo Altipiani Provincia: Vicenza Punto di partenza: San Pietro Valdastico Versante di salita: W Dislivello di salita: 110 m - Totale: 360 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Divertente itinerario classico dalle difficoltà contenute che sale l’evidente ma tozzo spigolo della bastionata Obergrubele vincendo nella prima lunghezza una bella placca di roccia molto compatta per poi prendere un logico diedro aperto ed infine rimontando sul filo dello spigolo fino al suo termine.
Raggiungere la frazione di San Pietro Valdastico e seguire la strada principale fino ad una fontana posta davanti alla chiesa. Qui imboccare la stretta strada sulla sinistra che si trova quasi di fronte alla fontana. E´ la strada che conduce a Castelletto e Rotzo ma non ci sono indicazioni. Seguirla, superando 8 tornanti, fino all´evidente edificio dell´acquedotto nei pressi del quale si parcheggia (coordinate 45.86460, 11.37127).
E´ possibile giungere in questo punto seguendo la SP78 (più agevole) in direzione Rotzo e, poco prima di Castelletto, prendere la stradina sulla sinistra fino all´acquedotto. Pochi metri a monte della struttura, sulla sinistra, si stacca una strada carrozzabile detta "Strada Dei Tedeschi" (percorribile con un 4x4, sconsigliata con auto normale). Seguirla per circa 400 metri fino ad un grosso masso sulla sinistra con ometti. Imboccare la traccia che si trova di fronte e che sale molto ripida nel bosco (ometti) e porta alla base dell´evidente rampa di roccia scura dove sale la via "Diedro Stefani-Toldo".
Poco prima del canalino d´accesso a quest´ultima, prendere la traccia verso sx (tabella con nome) che costeggia la prima fascia rocciosa fino al suo termine, risalire quindi lo zoccolo erboso per rocce rotte (corda fissa) giungendo al suo apice, dove ora appare evidente lo spigolo.
Portarsi quindi comodamente alla base di quest´ultimo tramite una timida traccia che risale il pendio d´erba. (35min dall´auto)
Roccia buona lungo la linea di salita, fare attenzione ai grossi massi incastrati tra la fine della seconda lunghezza e l´inizio della terza. Seppur di breve sviluppo e bassa difficoltà e´ da considerarsi comunque un´itinerario alpinistico. Chiodi e prot. naturali/R1.
Ricca possibilità di integrare ulteriormente con friends.
L1 - Dal chiodo sulla cengia erbosa ai piedi della parete salire le compatte placche fino all´evidente prima sosta alla base di un diedrino fessurato (5 chiodi oltre a quelli di sosta, un cuneo di legno rotto, sosta su 2 chiodi, 30 m, IV+).
L2 - Salire il bel diedrino fessurato continuando poi per rocce gradinate fino alla base dell´evidente gran diedro con masso incastrato. Sosta su pulpito all´estrema sinistra (3 chiodi oltre a quelli di sosta, 1 cordone su clessidra, sosta su chiodo e cordone, 25 m, IV).
L3 - Evitare il diedro (roccia precaria) e salire la breve placca rocciosa alla sua dx rimontando sul filo dello spigolo. Continuare seguendo la verticale per placche appoggiate fino alla comoda sosta all´inizio della cresta finale (4 chiodi, 1 cordone su clessidra, sosta su 2 fix, Libro Di Via, 30 m, IV-).
L4 - Seguire con facile arrampicata la cresta di rocce rotte fino al suo termine (sosta su fix e chiodo, 25 m, II+).
Alzarsi pochi metri fino ad incrociare la traccia che va seguita verso destra (viso a monte). Giunti ad un´evidente canalone abbassarsi pochi metri fino un grosso faggio (attenzione terreno instabile). Qui conviene effettuare una breve corda doppia (cordone con anello in loco) di 15-20 metri. Continuare ad abbassarsi nel canale fino un salto roccioso che sbarra il passaggio. Traversare a destra contro la parete seguendo la traccia e poi giù nel bosco (sempre verso destra, numerosi ometti) fino al canalino percorso per raggiungere l´attacco. Seguendo a ritroso il percorso dell´avvicinamento si ritorna al parcheggio (30/40 minuti)
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