Pizzo Malgina - dalla Valle dei Laghi - 2877 m

Bella vetta, con un’articolata struttura di creste e anticime. La seconda più elevata del gruppo, dispensa quindi uno stupendo panorama. Al vicino orizzonte spiccano tutte le vette della Val Fontana, a S il Monte Combolo, a W la Vetta di Ron e la catena Pizzo Calino – Pizzo Painale, a NW il Pizzo Scalino e il Pizzo di Canciano, a N il Monte Saline, il Pizzo Murascio e il Pizzo Sareggio. Mentre all’orizzonte lontano sono visibili i Gruppi del Bernina, della Cima Piazzi, dell’Ortles Cevedale e le Orobie intere. La via normale proposta si svolge dalla Valle dei Laghi, laterale della Val Fontana ed è considerata la via normale italiana più semplice. In effetti non presenta particolari difficoltà, un minimo di attenzione bisogna comunque prestarla lungo il ripido pendio detritico sopra il lago (q. 2486 m), in presenza di più persone, per la possibilità di smuovere le pietre instabili. Raggiunta la Sella (q. 2802 m), poco a N dell'Anticima SW (q. 2845 m), bisogna affrontare l’ultima parte della cresta S che in alcuni tratti è un poco stretta, ma sempre facile.
Sulla CNS è nominato Piz Malgina.

Al termine della tangenziale di Sondrio si prosegue verso Tirano per circa 8 km, fino a un incrocio che, verso sinistra e con una curva a gomito, conduce a Ponte in Valtellina. L’incrocio si trova esattamente una cinquantina di metri prima della stazione ferroviaria di questo paese. Raggiunto l’abitato, si seguono i numerosi cartelli che indicano la strada per la Val Fontana. La carrozzabile, abbastanza stretta, è asfaltata fino alla località Campello, a circa (q. 1400 m). Prosegue poi sterrata e con il fondo sconnesso, per circa 3.5 km, Conviene quindi avere una 4x4 o in alternativa, un veicolo con la scocca un po' alta. Si parcheggia circa 1 km prima dell'Alpe Campiascio, dove c’è il ponte (q. 1605 m) che supera il torrente che scende dalla Valle Sareggio e dalla Valle dei Laghi. Si oltrepassa questo piccolo ponte e si parcheggia di fianco allo stesso, sulla destra, in un piccolo spiazzo.

Dal parcheggio si prosegue per una trentina di metri lungo la strada sterrata fino a raggiungere un bivio. Si tralascia la strada principale che sulla sinistra compie una breve discesa e si prende la pista erbosa sulla destra, che dopo una ventina di metri presenta un cartello con le indicazioni per Alpe Arasè h 1,00 e Valle dei Laghi h 2,00. Si abbandona quindi la pista erbosa pianeggiante e si imbocca il sentiero che sale sulla destra, addentrandosi subito nel bosco. Il sentiero, sempre ben evidente, sale con ampie svolte, alternando tratti nel bosco con altri all’aperto e in circa 40 minuti conduce al citato Alpe Arasè (q. 1941 m). Il sentiero prosegue dietro l’alpe, sulla destra, e 30 metri sopra le baite troviamo un cartello indicatore.
Qui si tralascia il sentiero sulla sinistra per Alpe Sareggio e si prosegue a destra (est) per Valle dei Laghi e Passo dell'Arasè. Poco più avanti si guada il torrente che scende dalla Valle Sareggio e poi inizia una serie di ampi tornanti che permettono di superare il primo gradone della valle e una rupe che scende dalla cresta W del Pizzo Saréggio. Si compie poi un traverso a mezzacosta e si arriva nella vasta conca dove si trovano due stupendi laghetti. Esattamente all'inizio di questa vasta conca, dove c’è il primo lago (il secondo si trova affiancato sulla destra ma non si vede subito, per la presenza di un dosso) è posto un cartello che indica che siamo giunti nella Valle dei Laghi (q. 2309 m).
Qui c’è anche un bivio, dove si abbandona il sentiero principale che, verso sinistra, conduce al Passo dell’Arasè e si prende una traccia sulla destra (SE), in leggera discesa. Essa conduce ad un rudere e poco più avanti ad una lingua di erba che divide i due laghi (vedi 1a immagine di dettaglio). Si attraversa questa lingua erbosa, si aggirano senza percorso obbligato alcuni salti di roccia e si sale, sempre in direzione SE, alla conca superiore dove si trova il lago (q. 2486 m), sotto la parete NW del Pizzo Malgina. Dal lago si risalgono in direzione S facili pendii erbosi e canaletti, per una cinquantina di metri di dislivello, fino alla base di un ripido pendio detritico, separato in due settori da una fascia rocciosa.
È preferibile risalire il pendio detritico di destra che, come citato nell'introduzione, richiede un poco di attenzione per via dei massi instabili. Giunti alla sua sommità, si traversa facilmente verso sinistra e si entra nell'avvallamento che conduce alla sella (q. 2802 m), che si trova poco a N dell'anticima SW (q. 2845 m). Raggiunta senza difficoltà questa sella, bisogna risalire la cresta S della nostra montagna. Il primo tratto offre una divertente arrampicata, che si può comunque evitare a sinistra su facili cenge erbose, in ogni caso si sale facilmente fino a raggiungere una specie di spalla dove c’è un alto ometto di pietre. Da ultimo bisogna percorrere una cinquantina di metri di cresta, quasi pianeggiante, che in alcuni tratti è po’ stretta, ma facile fino in vetta.

Come per la salita.

Immagine ripresa dai 2 Laghi di (q. 2309 m)	Immagine ripresa nei pressi della Sella (q. 2802 m)	Dalla vetta, in primo piano la cresta da percorrere

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