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![]() Rocchetta de la Ruoibes |
Regione: Veneto (Belluno) ![]() Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Croda da Lago-Cernera Provincia: Belluno Punto di partenza: Rucurto Versante di salita: W Dislivello di salita: 850 m - Totale: 1700 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,20 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Seconda cima, per ordine e per altitudine, della lunga dorsale arcuata che dal Beco de Mezodì traccia il confine verso il Boite tra Cortina e San Vito di Cadore. Analogamente alla vicina Rocchetta de Prendera contrappone alle nette bastionate meridionali un versante Nord caratterizzato da piani inclinati sparsi di detriti che con un ultimo brusco salto nerastro terminano sui ghiaioni e sui prati punteggiati di larici verso Sonforcia. Ancor meno frequentata della prima cima, risulta una meta ben remunerativa per gli scialpinisti e pure per quei pochi escursionisti che raggiungono l´ometto di vetta con la bella stagione.
L´approccio alla cima risulta in ogni caso lungo, nonostante il dislivello non eccessivo. Il percorso meno impegnativo è senz´altro quello che partendo da Rucurto (1690 m), sulla strada che da Cortina porta al Giau, conduce prima per buon sentiero segnato al Rif. Palmieri e quindi per tracce scarsamente segnalate da sporadici ometti porta ad aggirare a Nord il Becco di Mezzodì e il successivo costone erboso calante dalla R. de Prendera fino a giungere alla conca alla base del monte (2,15 h ca). Gli avvicinamenti dal Passo Giau e dalla Val Fiorentina (Rif. Aquileia o Rif. Città di Fiume) implicano dislivelli ancora maggiori e contro pendenze non trascurabili, impegnando rispettivamente fino a 2,30 h o 3 h fino allo scavalcamento finale da Forc. di Col Duro all´opposto versante della R. de Prendera.
Si raggiunge per uno degli itinerari citati l´ampia conca pascoliva compresa a Nord tra R. de Prendera e R. de la Ruoibes e caratterizzata dall´alternanza di vasti spiazzi erbosi e bianche liste rocciose variamente erose. Si risale l´intero pianoro fino al suo impennarsi finale, culminando per magri prati e pietrame alla larga forcella tra i due monti. Spostatisi sul margine sinistro si affronta su sfasciumi il facile fianco del monte, per una sorta di banca ghiaiosa con andamento diagonale, raggiungendo la dorsale e con questa allungandosi facilmente fino all´estrema cima (35´ ca).
Si rientra tipicamente per il medesimo percorso della salita, impiegando comunque sia un tempo piuttosto lungo per il cospicuo spostamento (2 h ca nella prima e più breve ipotesi per il Rif. Palmieri; 850 m di dislivello complessivamente).
Cima poco frequentata ma meritevole per il senso di lontananza dai sentieri battuti e l´accesso tutto sommato agevole. Impegnano la lunghezza del percorso (tra le 5-6 h tra andata e ritorno) e l´assenza nell´allungo finale di sentieri marcati e chiare segnalazioni; potrebbero sorgere problemi di orientamento in caso di scarsa visibilità.
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