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![]() L'itinerario, ripreso da NE |
Regione: Lombardia (Sondrio) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Tartano, località Fognini (q. 1291 m) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,30 h Periodo consigliato: da maggio a ottobre |
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Cima in prevalenza erbosa posizionata sulla catena orografica sinistra della Val Tartano. Di questa catena, che dal Monte Pedena e Monte Lago si spinge verso N, è l’ultima elevazione che supera i 2000 m. È una salita piacevole, facile e dal dislivello contenuto, alla scoperta di alpeggi, baite semi diroccate e numerose testimonianze di una vita rurale ormai passata. Pur non essendo certo una grande montagna, vale sicuramente la pena di raggiungerne la vetta, non fosse altro che per il bel panorama che offre sulle montagne che coronano la Val Tartano e sul versante retico.
Provenendo da Morbegno, si lascia sulla destra la località di Talamona e prima di attraversare il ponte sull’Adda, seguendo le indicazioni per la Val Tartano, si abbandona la statale 38 e si svolta a destra. La strada, abbastanza stretta, risale la valle con numerosi tornanti, raggiunge Campo e poi il paese di Tartano. Cento metri dopo la chiesa del paese, al termine delle ultime case, c’è un bivio non segnalato. Si prende la strada sulla destra che scende con alcuni tornanti in Val Corta. Un centinaio di metri dopo che la strada diventa sterrata, si svolta a destra. C’è un cartello che indica Fognini a h 0,15 e il segnavia 163. Si parcheggia nello spiazzo del tornante sinistrorso che precede le case di questo borgo (posti limitati). Il piccolo parcheggio che si trova poco più avanti, al termine della strada, è privato.
Dal parcheggio ci si incammina lungo la strada e 30 metri prima che questa termini, si prende a destra un sentiero con il segnavia 163, esso conduce nel piccolo borgo di Fognini. Seguendo i segnali tra le case si svolta quasi subito a sinistra e si risalgono i prati. Poco sopra, tralasciando a sinistra una labile traccia che condurrebbe ad un’ultima baita isolata, si oltrepassa una valletta, a cui fa seguito la traversata in piano di una piccola costa rocciosa. Ad un secondo bivio presente poco più avanti, seguendo sempre i segnali si prende a sinistra. Il sentiero entra poi nel bosco, compie alcune svolte e un lungo traverso a destra.
Al termine del bosco ci attende il pascolo sezionato da numerosi muretti in pietre e con alcune baite semi diroccate sulla sinistra. In questo tratto il sentiero si perde nella vegetazione, ma ci sono i segnali che ci guidano a risalire il pascolo verso destra, quasi al limite tra i prati e il bosco. In breve si raggiunge la baita dell’Alpe Piscino (q. 1682 m), dove terminano i segnali. Una cinquantina di metri a monte di essa c’è una seconda baita e da qui si piega decisamente a destra. Superata un’ultima baita, si prosegue ancora verso destra e lungo i prati con muretti in pietre, in direzione dell’evidente sella della Forcella (q. 1848 m).
Da questo valico, seguendo un sentierino, si sale lungo il crinale NE del Monte Piscino, all’inizio tra i radi alberi, poi tra arbusti e affioramenti rocciosi. In alcuni punti la traccia si sposta sul ciglio dei dirupi settentrionali e bisogna presta attenzione se c’è neve, ma si può tranquillamente salire un poco più a sinistra, senza difficoltà, dato che la cresta è larga. Da ultimo si segue un breve tratto di cresta quasi pianeggiante, anch’esso elementare e si raggiunge l’alto omino di pietre della vetta.
Come per la salita.
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In salita, a centro immagine la Forcella (q. 1848 m) | Lungo la facile cresta NE del Monte Piscino | Panorama di vetta sul Gruppo del Masino |
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