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![]() la parete dove si svolge la via |
Regione: Emilia Romagna (Reggio Emilia) ![]() Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Settentrionale - Gruppo Appennino Reggiano Provincia: Reggio Emilia Punto di partenza: Abitato di Civago (RE) Versante di salita: E-SE Dislivello di salita: 260 m - Totale: 420 m Tempo di salita: 1,00 h - Totale: 3,00 h Periodo consigliato: primavera - inverno |
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Il Monte Penna fa parte del gruppo del Cusna nell´Appennino Settentrionale in ValDolo proprio sopra l´abitato di Civago (RE). Lo si nota subito per via della sua conformazione rocciosa di arenaria come quasi tutte le montagne appenniniche, che spicca frai boschi circostanti.
Per raggiungere l´attacco della ferrata bisogna arrivare al paese di Civago (RE) si oltrepassa il paese seguendo prima le indicazioni per il borgo di Case di Civago e il Rifugio San Leonardo fino a trovare un masso con un cartello di divieto di accesso e il cartello che indica la ferrata (1084 m) Ci si inerpica per una pietraia molto instabile prima e poi per un erto sentiero nel bosco seguendo ometti e i segnavia bianchi, fra l´altro molto frequenti. A fatica si raggiunge la cengia dove inizia la ferrata indicata da un cartello con descrizione e difficoltà (1245 m).
Si comincia con un corto traverso e poi lungo un bellissimo diedro da affrontare in spaccata Sfruttando alcune staffe e vari appoggi per i piedi, si percorre un breve tratto su erba fino ad una parete verticale con gli ultimi passaggi leggermente in strapiombo. Si segue il cavo salendo una placchetta con passaggi in aderenza e si aggira uno spigolo molto aereo, si sale un breve camino e tramite un breve tratto erboso si raggiunge la base di una paretina lievemente strapiombante. Superato lo strapiombo la parete si appoggia e aiutati da alcune staffe si raggiunge la fine della prima parte della ferrata, sempre seguendo il cavo su erba si arriva alla seconda sezione della ferrata la più impegnativa secondo me, si supera un semplice salto di roccia che porta alla base dei due punti chiave della via, si attacca subito lo strapiombo iniziale sfruttando l´aiuto di alcune staffe e si supera una parete verticale arrivando al passaggio più bello e tecnico della via, una pancia leggermente strapiombante da superare con delicatezza, decisione e molto equilibrio sfruttando le attrezzature artificiali e i vari appoggi naturali. Usciti dal punto chiave e doppiato uno spigolo abbastanza esposto si attacca una bella parete verticale in aderenza su piccoli appoggi e alcune staffe. Superato questo tratto esposto non resta che affrontare una paretina in obliquo, una breve cengia e grazie ad una divertente parete appoggiata si giunge al termine della ferrata e al libro di via (1410 m).
Si continua su sentiero in salita all´interno del bosco seguendo i segni a vernice bianca, fino a raggiungere il bivio con i sentieri 607 e 631/A (1505 m), si segue il sentiero 631/A (segnavia CAI rosso/bianco) che passando dai ruderi della Cavallina (1433 m), dalla fonte (1380 m) e dai ruderi di Dolo (1345 m). Con una dolce discesa e qualche tornante porta sulla mulattiera che dal posteggio porta al Rifugio San Leonardo (1243 m), da qui seguendo il sentiero 605/A raggiungiamo in breve il Rifugio (1240 m) e dopo un eventuale sosta ritornando sui nostri passi rientriamo in poco tempo al posteggio chiudendo così quest´avventura.
La ferrata non è da sottovalutare nonostante la quota e la lunghezza non rilevanti, la roccia è una magnifica arenaria e offre passaggi divertenti. Il sentiero della discesa non presenta difficoltà particolari, ben battuto e segnalato segnavia CAI bianco-rosso. E offre una spettacolare vista sulle cime e valli della zona e una prospettiva diversa verso la piramide del Monte Cimone.
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il sentiero di salita | il Passaggio chiave | ruderi lungo la discesa |
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