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Regione: Lombardia (Bergamo) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Campelli Provincia: Bergamo Punto di partenza: Loc. La Foppetta (q. 1071 m) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1100 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Vedendolo da San Giovanni Bianco, il gruppo del Cancervo-Venturosa si erge maestoso sulla Val Brembana con guglie e bastionate rocciose all´apparenza invalicabili. In realtà fra queste si snodano diversi sentieri che senza eccessive difficoltà conducono alle vette di questi quasi duemila (per il Venturosa letteralmente, basta essere alti più di un metro e praticamente si è a duemila metri), che in giornate non troppo afose e limpide sanno offrire panorami davvero stupendi praticamente sulla quasi totalità delle Orobie occidentali. Questa relazione prende in considerazione una facile via d´accesso diretta per il monte Venturosa, arricchita da un interessantissimo itinerario panoramico per il rientro.
Seguire la statale della Val Brembana; superato S. Pellegrino Terme ed arrivati a S. Giovanni Bianco, si svolta a sinistra per la Val Taleggio. Poco dopo, sulla destra, seguire le indicazioni per Pianca; arrivati al paese, proseguire sulla strada asfaltata per Era-Cespedosio e dopo alcuni tornanti si lascia l´auto in una piazzola antistante una bacheca sul parco delle Orobie.
Pochi metri prima del parcheggio,si imbocca una strada agro-silvo-pastorale che si inerpica con fondo mezzo bitumato all´interno della faggeta (segnavia CAI 136 per Monte Venturosa e Passo Grialeggio). Per mezz´ora buona si cammina su di questa alternando tratti in salita a tratti di falsopiano. Giunti alla fine di questa, un unico sentiero ben segnalato inizia a salire fra piccole faggete e radi pascoli verso il passo di Grialeggio. Dopo quaranta minuti a pendenze decisamente più marcate, fra ampi tornantini si giunge al verde passo,dove,nei pressi di una santella lignea si incontra subito l´incrocio con il sentiero 102: a sx si sale verso la vetta del Cancervo, a dx verso quella del Venturosa. Prendiamo quest´ultima e ora fra ampi pascoli iniziamo a salire ripidamente lungo la dorsale S del monte. A metà circa troviamo due baite dove lasciamo il sentiero 102 diretto al Passo Baciamorti e seguiamo tracce segnate (bollini giallo-blu) che ci conducono attraverso una vallata al crestone N del Venturosa, dal quale la vetta con croce è già ben visibile e raggiungiamo senza troppe difficoltà.
Come per la salita.
Alternativa: ritornati al passo Grialeggio si prosegue questa volta sul sentiero 102 fino a raggiungere con una breve salita la vetta del monte Cancervo (1840 m). Da qui dei segnavia gialli ci conducono verso SW in un canalone erboso che con facilità ci fa raggiungere la Baita Cancervo (ristoro nei weekend estivi). Dalla baita si segue verso SE per un brevissimo tratto il sentiero 102 diretto a Pianca (vedi via normale monte Cancervo) fino ad incrociare quasi subito un bivio sulla sx, segnalato da linee gialle posti su vari massi. Lo si imbocca e per una ventina di minuti circa si passeggia in falsopiano su un incredibile altopiano, capace di alternare ambienti diversi come pascoli con mughete prima e foreste di piccole guglie rocciose e faggi poi. Arrivati al cospetto di alcuni torrioni rocciosi improvvisamente il panorama sulla media val Brembana si apre davanti a noi: bel soggetto fotografico, ma è anche il segno dell´inizio della discesa, per altro decisamente non banale.Attraverso diversi canali erbosi e massi, il sentiero scende tortuoso, ripido e a volte esposto verso valle (Canalino de´ Sass: attenzione al rischio scivolamento se percorso in discesa), in un paesaggio maestoso fatto di torrioni e bastionate rocciose che a tratti ricordano quelle delle Grigne. Si segue questo sentiero fino a quando si sbuca sulla strada asfaltata per Era, percorsa in auto precedentemente. La si percorre verso sx a piedi e in pochi minuti si giunge alla macchina. Dalla vetta del Cancervo complessivamente 1,30 h.
Questo giro ad anello in genere viene percorso in senso inverso, per evitare il rischio di scivolate lungo la discesa nel Canalino de´ Sass, seppur così risulti decisamente più lungo e faticoso. In ogni caso, prudenza nel canalino, specialmente se percorso nel senso di questo specifico itinerario, cioè in discesa.
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