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Il versante SE |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano)
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Fanis Provincia: Bolzano Punto di partenza: Capanna Alpina (q. 1720 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 1270 m - Totale: 2540 m Tempo di salita: 2,50 h - Totale: 5,10 h Periodo consigliato: luglio - ottobre |
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La Punta di Mezzo di Fanes rappresenta la massima quota della piccola ma lunga catena che dal Lagazuoi si sviluppa verso Nord fino al Valon Bianco, in corrispondenza della quale detta catena varia il proprio asse di sviluppo. Da essa, inoltre, si diparte la breve diramazione comprendente Cima Scotoni.
Dalla Capanna Alpina si segue il percorso che con direzione SE, lambendo il Rif. Scotoni, sale al Lago di Lagazuoi. Contornando a meridione il laghetto, si rimonta ora in direzione N il canale d’accesso alla Forcella del Lago, incisa tra la Cima Scotoni e la Cima del Lago stessa. Giunti al valico, si abbandona il sentiero che scende verso N per rimontare a destra il tracciato che con direzione SE rimane sotto al versante settentrionale di Cima Scotoni. Risaliti fino a q. 2650/2700 m.c., dove la traccia segnata tende a destra, si abbandona pure questa.
Qui si presentano due opportunità alternative:
1. Mantenendo la medesima direttrice SE rimontare per intero il ripido canale sovrastante che si origina dalla forcelletta attigua alla Punta di Mezzo di Fanis a NE della medesima;
oppure
2. Dirigersi liberamente verso E salendo per detriti e facili rocce montonate verso l’inizialmente non visibile Forcella Fanis. Una volta avvistato il valico lo si raggiunge e si prosegue verso SW sottocresta nel medesimo versante finora salito. Con un ultimo passaggio di II in discesa si giunge alla suddetta forcelletta attigua alla Punta di Mezzo di Fanis.
[Questa soluzione è ovviamente più lunga della prima, ma più gradevole e meno faticosa, e soprattutto offre l’opportunità, una volta giunti alla Forcella Fanis, di effettuare preventivamente la rapida digressione alla Punta Nord di Fanis.]
Dalla forcelletta di cresta, dunque, si risale la bancata detritica in versante N fino ad una piccola torretta isolata tra le ghiaie, in corrispondenza della quale si risale il pendio sovrastante che, superando da ultimo un breve gradino, conduce direttamente in vetta.
Come per la salita. Giunti alla forcelletta di cresta, conviene scendere direttamente per il canale di cui alla prima opzione di salita.
Dire che se si osserva da una cima come questa la lunga teoria di processionarie che nelle giornate canoniche di bel tempo affollano la vicina Punta Sud induce serie riflessioni sull’effetto che qualche tonnellata di metallo produce sulla montagna risulta piuttosto banale. Ma ognuno giungerà alle proprie conclusioni che non saranno molto difformi da prima.
Punta Sud e Punta di Mezzo viste dalla Punta Nord | Panorama di vetta verso S | Le Tofane viste dalla cima |
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