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Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Centrale Idroelettrica di San Bernardo (q. 1045 m) Versante di salita: S-SE Dislivello di salita: 2000 m - Totale: 4000 m Tempo di salita: 6,00 h - Totale: 10,00 h Periodo consigliato: estate - inizio autunno |
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Il Pizzo Sevino o Corbet è uno dei 3000 meno noti della Valchiavenna, ma che nulla ha da invidiare ad altre cime ben più battute quali il vicino Pizzo Quadro, rispetto al quale ha una visuale ancora più ampia verso ovest. Offre inoltre un’ incantevole vista sul sottostante bacino del Truzzo e dalla vetta si vede chiaramente Chiavenna adagiata 2700 metri più in basso. Le vie di salita fondamentalmente sono 2: quella che è considerata la normale che parte da Starleggia e passa dal Bivascco del Servizio e una meno considerata che parte invece da San Bernardo passando per il Lago del Truzzo e il Rifugio Carlo Emilio.
Passati da Chiavenna in direzione Madesimo si raggiunge il Comune di San Giacomo Filippo; dopo 4 tornanti si svolta a sinistra fino alla centrale idroelettrica di San Bernardo dove si lascia la macchina.
Dalla centrale si prosegue seguendo il sentiero fino a quasi le ultime baite di Drogo,prima delle quali si devia e sale verso destra raggiungendo la diga del Lago del Truzzo e poi salendo ancora 100 metri il Rifugio Carlo Emilio. (3 h.) Da qui si costeggia il Lago fino a raggiungere le baite dell’Alpe Truzzo e il sentiero che verso NORD punta il Passo del Servizio. Avendo già raggiunto la vetta da Starleggia in passato, cerchiamo una nuova via che si rivelerà molto migliore della precedente: benchè più lunga, evita tutto il faticoso e lungo traverso su fondo marcio sotto il Motto Alto e il Pizzo Quadro. Superato quindi il Motto dell’Asino (4 h.), lo risaliamo puntando poi verso Ovest in direzione del Lago del Fermo. Cercando un passaggio in modo da scollinare la cresta est, avanziamo a vista localizzando dei tratti erbosi che ci permettono di salire senza faticare troppo. Verso quota 2700 metri si iniziano a vedere le bandierine bianco-blu del sentiero svizzero che re-incontreremo da sotto la Bocchetta del Sevino fino alla vetta. Benchè anche la parte finale della cresta est ci sembri non presentare difficoltà proibitive, ci pare più ovvio e sicuro puntare a Nord verso la Bocchetta e da qui risalire o meglio ridiscendere tutta la cresta Nord fino alla vetta del Sevino. La cresta è molto facile e per nulla esposta; ci si può anche divertire cercando facili passaggi in arrampicata fino al II livello. Dai 2800 metri in su il fondo diventa marcio, ma quale vetta della Valchiavenna non lo è ? SCALA MARCIO: M.
Come per la salita.
Come già detto la via dal Truzzo è più intrigante e piacevole da affrontare rispetto a quella che proviene dal Servizio. E’ certamente un’escursione lunga e faticosa che si può smezzare pernottando al Rifugio Carlo Emilio posto circa a metà strada sia di dislivello che di sviluppo. (chiavi da chiedere al bar di San Giacomo Filippo)
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