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All’inizio della cresta NE del Pizzo Campaggio |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: San Salvatore (q. 1312 m) Versante di salita: NE Dislivello di salita: 1190 m - Totale: 2380 m Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: estate |
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Elevazione in prevalenza erbosa e molto panoramica, situata sulla catena che divide la Valle di Venina dalla Valle del Livrio. A NW presenta invece un’alta parete rocciosa che le conferisce una certa imponenza. La via normale della cresta NE è facile (EE), se è in buone condizioni. Un sentierino segnalato sale sempre un poco a sinistra del filo della cresta, tranne che nel superamento di una fascia rocciosa, situata una cinquantina di metri prima della vetta. Questo tratto viene superato a destra del filo, ma senza particolari difficoltà.
Dalla tangenziale di Sondrio si prende l’uscita per Albosaggia. Dopo aver oltrepassato il ponte sul Fiume Adda si svolta a sinistra e al successivo bivio a destra, seguendo sempre le indicazioni per San Salvatore. Raggiunto il centro del paese di Albosaggia, in prossimità di un torrente, si prende a destra, con una breve discesa e si imbocca la via Torre. Si prosegue ora lungo la stradina, stretta, ma sempre asfaltata, che conduce a S. Antonio, Cantone e Nembro. Da quest’ultima località il manto stradale diventa cementato e con una ripida ascesa si arriva ad un incrocio. Proseguendo a destra in breve si raggiunge la bella chiesa di San Salvatore. Noi invece proseguiamo a sinistra. La stradina, ancora con il fondo cementato, sale per un buon tratto con diversi tornanti e si mantiene abbastanza ripida. Gli ultimi 50 metri sono sterrati, si parcheggio in un ampio spiazzo in prossimità di una bacheca. La stradina che prosegue è vietata al transito dei veicoli non autorizzati.
A destra della bacheca inizia il sentiero segnalato che sale nel bosco. Poco sopra ci si immette di nuovo sulla stradina sterrata lasciata alla partenza. Si prosegue a lungo su questa strada, senza segnali, incontrando nella parte superiore alcune baite, fino a raggiungere a circa (q. 1900 m) un bivio. Qui si svolta a destra, in leggera discesa. Dopo poche decine di metri si arriva alla Casera dove c’è il laghetto, il rifugio di emergenza e l’alpeggio omonimi.
Sulle facciate delle baite appaiono le prime bandierine che ci condurranno in vetta al Pizzo Campaggio. Cinquanta metri a SE dell’ultima baita c’è un cartello indicatore (quello riportato nella 1a immagine di dettaglio). Esso indica la direzione da prendere, ma non è stabile, non essendo ben fissato al suolo e in questo tratto i segnali sui massi sono molto sbiaditi. Ad ogni modo, si attraversa una stradina sterrata e si sale, in direzione SSE, in una specie di largo avvallamento erboso con radi larici, a destra di un costone roccioso che presenta alcune colate di detriti.
Poco oltre la traccia diventa ben marcata e i segnali di nuovo evidenti. La salita si svolge ora in un bel ambiente alpino tra vallette erbose, rocce e radi alberi. Si arriva poi ad un gradino roccioso, di pochi metri, oltre il quale c’è un ampio ripiano con alcune pozze sulla destra, proprio sotto la parete rocciosa NW del Pizzo Campaggio. Qui i segnali sono assenti. Si prosegue allora verso sinistra, poco più avanti riappaiono le segnalazioni che portano a risalire una colata di sfasciumi.
La Bocchetta del Capaggino, che bisogna raggiungere, è ben individuabile, dato che presenta sul filo uno spuntone roccioso a forma di gerla. Tale bocchetta si trova sulla cresta che collega il Pizzo Campaggino a sinistra, dal Pizzo Campaggio a destra. Dalla bocchetta si volge quindi a destra e si segue il sentierino segnalato che si mantiene a sinistra del filo della cresta, inizialmente con brevi saliscendi, poi con ascesa costante lungo l’impennata finale.
Un primo risalto roccioso, a circa metà della cresta, lo si aggira a sinistra. Poco sopra una fascia trasversale di rocce viene invece superata a destra del filo, seguendo sempre i segnali. Questo tratto è solamente un poco esposto, ma senza difficoltà se è in buone condizioni. Poi si riprende la cresta erbosa, facile fino in vetta.
Come per la salita.
In prossimità del Lago e dell’Alpe della Casera (q. 1900 m), c’è il Rifugio Baita Lago della Casera. Ma più che un rifugio è un locale adibito a ricovero di emergenza.
Immagine ripresa 50 m ad E dell’Alpe della Casera | In salita, verso la Bocchetta del Capaggino, sulla cresta NE | In discesa, pochi metri sotto la vetta |
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