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![]() Il Piz Starlex ed il canale detritico visti dal costone erboso. |
Regione: Trentino Alto Adige (Bolzano) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Retiche - Gruppo Sesvenna Provincia: Bolzano Punto di partenza: Parcheggio nei pressi del ponte sul Rio Valgarola (q. 1785 m.) in Val d´Avigna. Versante di salita: SE-S Dislivello di salita: 1291 m - Totale: 2650 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: giugno - novembre |
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Il Piz Starlex è la più alta e suggestiva cima della dorsale che delimita la destra orografica della bella Val d´Avigna (laterale della Val Monastero). La sua vetta è composta da rocce sedimentarie chiare e da forme frastagliate ed aguzze. Ciò fa sì che la montagna sia annoverata tra le “Dolomiti Engadinesi”. L´ascensione non presenta difficoltà di rilievo ma richiede molta attenzione nel percorrere il lungo, ripido e franoso canale di accesso alla cima. Da centro di Tubre, ultimo piccolo avamposto italiano in Val Monastero prima del confine con la Svizzera, si prende la strada della Val d´Avigna, che si percorre lungamente (ca. 5 km.) fino ad uno slargo (m. 1785 – cartello con scritta in tedesco “Divieto di transito tra 100 metri”) poco prima del ponte sul torrente Valgarola, ove è posto il divieto di transito.
Lasciata l´auto, si oltrepassa il ponte e si prosegue sulla stradina sterrata (segnavia n° 1) in direzione della ben visibile malga Mangitsalm (m. 1837). La si oltrepassa e, continuando sulla stradina in direzione della Mitteralm, si giunge nei pressi di un bivio (m. 1887 – 10 min.) dove si trovano le indicazioni per il Piz Starlex. Abbandonata la strada, ci si inoltra nel bosco e si percorre il bel sentiero (segnavia n° 4) che, con alcune svolte ed in pendenza mai eccessiva, raggiunge in breve la Starlexhütte (m. 2119 – 40 min. – casetta di legno adibita a ricovero pastori con annessa piccola stalla) dov´è presente anche una gradevole fontanella e dalla quale si ha un bel colpo d´occhio sul soprastante Piz Starlex. Portandosi sul retro della casina, si prosegue su ripide tracce di sentiero che, in breve, conducono fuori dalla vegetazione. Ora la traccia, che continua a risalire ripidamente i prati soprastanti, risulta molto labile o addirittura assente ma l´itinerario è sempre ben segnalato con bolli di vernice. Superato un piccolo tratto acquitrinoso ed una vasca di legno per l´abbeveramento degli animali, la traccia ricompare e, procedendo quasi in piano, piega decisamente verso sinistra (S) per attraversare integralmente il grande vallone sul fianco orientale del Piz Starlex. Il sentiero alterna tratti erbosi a tratti detritici e, superata una provvidenziale sorgente (molto utile in discesa dopo le fatiche della cima), continua a salire più marcatamente (sempre verso S) in direzione del lungo crestone che scende a S-E del Piz Starlex. Giunti sulla dorsale (m. 2580 – ore 2 – cartelli con indicazioni) non si può più sbagliare. Ora, infatti, si risale fedelmente sul filo l´ampio costone (in direzione N-W) fino al suo culmine, poco oltre un singolare torrioncino roccioso, proprio di fronte ad una zona di rocce e ghiaie giallastre. Qui ha inizio la via di salita alla cima.
Seguendo sempre la traccia ed i bolli, si volge a sinistra e, con una lunga diagonale ascendente, si attraversa per intero il mobile ghiaione per andare ad imboccare il canalino più lontano. Superate delle roccette ricoperte di detrito, si entra nel canale vero e proprio, che risulta diviso in due da una dorsale rocciosa. Cercando il passaggio più idoneo, si percorre il ramo di destra che, nonostante appaia ripido, impervio, molto faticoso e pericoloso per la caduta di sassi smossi da altre persone (ATTENZIONE!), risulta migliore del ramo adiacente. Su terreno mobile, friabilissimo e di difficile equilibrio, lo si risale affannosamente nella sua interezza. Un ultimo passaggino roccioso ci deposita sulla calotta a pochi metri dalla grande croce di vetta (m. 3066). Per raggiungere la cima vera e propria (ben visibile ed assai vicina), si deve oltrepassare la croce e, dopo essersi abbassati leggermente, si deve percorrere la breve crestina rocciosa posta dall´altra parte del pianoro sommitale. Subito dopo un breve tratto di roccette facili ma un po´ esposte, si raggiunge la sommità della montagna dov´è posto un omino di pietre (m. 3076 – ore 3½ – grandioso panorama a 360 gradi).
Come per la salita. Prestare estrema attenzione alla discesa nel canale, soprattutto se ci sono altre persone. I sassi smossi potrebbero facilmente diventare dei proiettili molto pericolosi. Dal cartello con indicazioni di q. 2580 si può, eventualmente, scendere alla Malga Stierberg e, da lì, seguire la bella stradina nel bosco, o il più diretto sentiero, che riconducono a poca distanza dal ponte nei pressi del parcheggio.
Itinerario facile, bello, mai monotono e molto panoramico. Rilassante nella prima parte, un po´ faticoso nel tratto subito dopo lo Starlexhütte, di grande respiro nella parte intermedia e tremendamente affannoso nella risalita del franosissimo canale. Consiglio spassionato è quello di effettuare la salita a questa cima ad inizio stagione, quando il canale è ancora ingombro di neve (ovviamente ben assestata) e la progressione risulta senz´altro più fluida e sicura. Data la pendenza però, questa opzione richiede di essere attrezzati con piccozza e ramponi. Dalla cima si gode di una vista superba ad angolo giro. In una giornata limpida vi si possono ammirare: la Palla Bianca e le Alpi Venoste, l´Ortles e la catena di cime soprastanti il Passo dello Stelvio, Il Gruppo Dosdè-Viola-Piazzi, il Gruppo del Bernina, Il massiccio del Piz Julier, il Gruppo del Piz Kesch, il Piz Linard, il Gruppo del Silvretta... Eventualmente, se aperta, la piccola casina di pastori dello Starlexhütte può dare un buon riparo in caso di emergenza.
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Nel ripido e friabile canale. | La forte pendenza del canale vista dall´alto. | A pochi metri dalla vetta. |
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