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Immagine ripresa poco sopra il Rif. Trona Soliva |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Laveggiolo (q. 1485 m) Versante di salita: E-SE Dislivello di salita: 980 m - Totale: 1960 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 6,00 h Periodo consigliato: da giugno a ottobre |
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Lungo il versante E del Pizzo Mellasc si snoda la via più semplice per raggiungere la vetta. Dal Rifugio Trona Soliva l’intero percorso è evidente. Facilmente individuata, in direzione W, la rocciosa piramide sommitale della montagna, dapprima bisogna prendere come riferimento una cascata che si trova sotto la verticale della cima, un poco sulla sinistra. Poi la bocchetta, poco accentuata, che si trova a destra di un tratto pianeggiante della cresta SE, sotto la piramide sommitale. La via normale si svolge lungo queste due direttrici. L’itinerario non presenta particolari difficoltà, ma è comunque riservato ad escursionisti esperti, dato che al disopra del rifugio, non è presente alcun tipo di segnaletica. L’unico tratto un poco ripido è il pendio che precede la cresta SE ed è forse meglio affrontarlo ad inizio stagione, quando l’innevamento rende il percorso più spedito. In questo caso però, bisogna avere al seguito piccozza e ramponi. La cresta finale SE, erbosa, è anch’essa un poco ripida ma facile.
A Morbegno si prende la strada della Val Gerola e si sale fino a Gerola Alta. Quasi al termine di questo paese c’è la chiesa e poi il cimitero. Poco più avanti si svolta a destra, per Laveggiolo. La strada sale con numerosi tornanti e al suo termine conduce a questa località. Ampio parcheggio al termine della strada.
Dal parcheggio ci si incammina lungo la stradina asfaltata, vietata al transito dei mezzi non autorizzati, con il cartello che riporta le indicazioni per Rifugio Trona Soliva h 1.30. Dopo circa duecento metri c’è un bivio. Si può scegliere, se proseguire lungo la strada, ora sterrata, oppure seguire il sentiero segnalato che si stacca sulla sinistra. In quest’ultimo caso, la traccia, sempre ben evidente, traversa per prati e boschi, quasi pianeggiante o in leggera discesa. Lungo il percorso sono presenti alcune case e stalle, poi si arriva ad un ponticello in legno che permette di superare il torrente della Val Vedrano. Sul versante opposto il sentiero sale con numerose svolte e a circa (q. 1600 m) si immette nella strada abbandonata in precedenza. Si prosegue ora su questa sterrata, anche qui con diverse svolte, fino ad un lungo traverso in direzione SW che conduce al Rifugio Trona Soliva (q. 1907 m).
Dal rifugio, tralasciata la strada e i vari sentieri, si sale lungo il pascolo, in direzione della cascata. Poco sopra c’è un ampio pianoro, poi si aggira sulla sinistra un ripido dosso e si arriva ai piedi di questa cascata. Una traccia evidente permette di aggirarla sulla destra, poi si prosegue sui dossi erbosi fino all’inizio del ripido pendio che conduce sulla cresta SE. Anche su questo pendio si sale a vista, puntando alla bocchetta situata alla base della piramide sommitale. La parte finale del pendio è quella più ripida ma si arriva in cresta senza difficoltà. Appoggiando ora un poco a sinistra del filo, si risale la cresta finale e si arriva alla piccola croce sulla vetta.
Come per la salita.
Il pendio che porta sulla cresta SE | La facile cresta SE | Dalla vetta, a sinistra il M. Legnone, a destra il M. Rotondo |
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