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Il Monte Demignone da SE |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Ponte Frera, casa dei guardiani della diga (q. 1485 m) Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1102 m - Totale: 2204 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate – inizio autunno |
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Si trova a metà strada tra il Monte Tre Confini e il Monte Gleno, sulla catena che cinge a S la Valle Belviso. È una montagna che vale sicuramente la pena di raggiungere, sia per il notevole panorama che si può ammirare dalla vetta, sia per il bel percorso di avvicinamento offerto dall’impervio Sentiero Naturalistico Antonio Curò, che qui inizia al Passo del Venerocolo. La via normale proposta della cresta SE è facile (EE). Tuttavia è necessario che il terreno sia in buone condizioni, senza neve o ghiaccio, data la ripidezza dei pendii che bisogna traversare durante l’avvicinamento.
Provenendo dal versante tellino, prima di raggiungere l’abitato dell’Aprica, si imbocca sulla destra la Via Liscedo. Chiare indicazioni anche per Rifugio Cristina e Diga Frera. La strada, in parte asfaltata e in parte sterrata, risale la Valle Belviso, passa dal Rifugio Cristina e circa 600 m più avanti raggiunge la località Ponte Frera. Sulla destra ci sono delle costruzioni private mentre a sinistra la strada scende al ponte. Cento metri più avanti si tralascia un’area di sosta attrezzata e si prosegue sulla stradina sterrata. Dopo aver superato alcuni tornanti si arriva di fronte alla casa dei guardiani della diga. Si parcheggia in uno spiazzo sulla destra.
Dal parcheggio si segue la stradina sterrata e pianeggiante che costeggia il Lago Belviso. Si tralascia il primo sentiero per Alpe Frera e G.V.O. e si prosegue per un buon tratto, fino al cartello indicatore che riporta Malga di Campo h 1,10 e Passo del Venerocolo h 3,00.
Da qui abbiamo due possibilità per raggiungere due baite in località Radici di Campo (q. 1602 m):
1°) Si prende questo sentiero che sale nel fitto bosco, in direzione E, compiendo diverse svolte. Poco sopra le tracce si perdono un poco nel pascolo ricoperto di pini, ma si arriva subito in vista delle due baite, raggiunte anche dalla stradina sterrata dell’itinerario successivo.
2°) Si prosegue lungo la stradina che costeggia il lago, per un centinaio di metri o poco più. Raggiunto un bivio, si abbandona la pista che costeggia ancora il lago e si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni del cartello con il segnavia 311 che riporta Malga Demignone h 1,20 e Passo del Demignone h 3,30. La sterrata compie alcuni tornanti e passa vicino ad alcune baite. Nel prosieguo si tralascia la deviazione a destra per Malga Demignone (si potrebbe salire anche da qui e poi raggiungere il Passo del Demignone), si attraversa il torrente sopra un ponte e poco sopra si arriva in prossimità delle due baite sopra citate.
Questa strada sterrata, riportata sulle carte fino alla (q. 1602 m) di Radici di Campo, in effetti prosegue fino in Val di Campo. Quindi, in entrambi i casi, dalle due baite si prosegue sulla sterrata che compie diversi tornanti e supera il ciglio della valle. Il percorso diventa ora pianeggiante e al di là del torrente emissario del Lago di Pisa, c’è Malga di Campo (q. 1822 m). Si prosegue ancora per un buon tratto sulla sterrata che risale la valle. Nella parte superiore essa lascia il posto ad un sentiero segnalato che conduce al Passo del Venerocolo (q. 2314 m). Da questo valico si segue il Sentiero Naturalistico Antonio Curò che verso W conduce al Rifugio Tagliaferri. Con alcune svolte si guadagna subito quota, poi si traversa a lungo poco sotto la cresta e con brevi saliscendi, ci sono anche dei punti attrezzati con catene. Dopo il Passo del Demignone (q. 2485 m) il sentiero diventa più impervio, i punti più esposti sono comunque attrezzati con catene, c’è anche un ponticello in metallo. Quando si giunge in vista del Monte Demignone il sentiero inizia una discesa verso il Rifugio Tagliaferri. Si segue il sentiero in discesa per circa 30 metri, fino ad un alto ometto in sassi e da qui, tralasciando il sentiero principale, si imbocca la traccia pianeggiante che va a raggiungere la bocchetta alla base della cresta SE della nostra montagna (vedi immagine principale). Si segue poi questa facile cresta di rocce ed erba, appoggiando sempre a sinistra del filo. Nella parte superiore si compie un percorso pianeggiante a semicerchio e si raggiunge la madonnina sulla vetta.
Come per la salita.
Sulla cresta finale | Al centro il M. Torena e il Lago Belviso, dalla vetta |
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