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L’itinerario di salita, da W |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie Provincia: Sondrio Punto di partenza: Ponte Frera, casa dei guardiani della diga (q. 1485 m) Versante di salita: W-SSW Dislivello di salita: 1202 m - Totale: 2404 m Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: estate – inizio autunno |
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Si trova sul versante destro orografico della Valle Belviso, a metà strada tra il Monte Sellero e il Monte Tre Confini. Di solito viene raggiunto nella traversata tra queste due montagne ma può essere salito anche come meta a sé, con l’itinerario proposta del versante W e la cresta SSW. Le uniche difficoltà di questa via, seppure relative, sono i ripidi pendii erbosi che bisogna affrontare quando si abbandona il sentiero della G.V.O. (Gran Via delle Orobie). Comunque è un breve tratto, poi il percorso diventa meno ripido. La cresta finale è elementare.
Provenendo dal versante tellino, prima di raggiungere l’abitato dell’Aprica, si imbocca sulla destra la Via Liscedo. Chiare indicazioni anche per Rifugio Cristina e Diga Frera. La strada, in parte asfaltata e in parte sterrata, risale la Valle Belviso, passa dal Rifugio Cristina e circa 600 m più avanti raggiunge la località Ponte Frera. Sulla destra ci sono delle costruzioni private mentre a sinistra la strada scende al ponte. Cento metri più avanti si tralascia un’area di sosta attrezzata e si prosegue sulla stradina sterrata. Dopo aver superato alcuni tornanti si arriva di fronte alla casa dei guardiani della diga. Si parcheggia in uno spiazzo sulla destra.
Dal parcheggio si segue la stradina sterrata e pianeggiante che costeggia il Lago Belviso. Si tralascia il primo sentiero per Alpe Frera e G.V.O. e si prosegue per un buon tratto, fino al cartello indicatore che riporta Malga di Campo h 1,10 e Passo del Venerocolo h 3,00.
Da qui abbiamo due possibilità per raggiungere due baite in località Radici di Campo (q. 1602 m):
1°) Si prende questo sentiero che sale nel fitto bosco, in direzione E, compiendo diverse svolte. Poco sopra le tracce si perdono un poco nel pascolo ricoperto di pini, ma si arriva subito in vista delle due baite, raggiunte anche dalla stradina sterrata dell’itinerario successivo.
2°) Si prosegue lungo la stradina che costeggia il lago, per un centinaio di metri o poco più. Raggiunto un bivio, si abbandona la pista che costeggia ancora il lago e si svolta a sinistra, seguendo le indicazioni del cartello con il segnavia 311 che riporta Malga Demignone h 1,20 e Passo del Demignone h 3,30. La sterrata compie alcuni tornanti e passa vicino ad alcune baite. Nel prosieguo si tralascia la deviazione a destra per Malga Demignone, si attraversa il torrente sopra un ponte e poco sopra si arriva in prossimità delle due baite sopra citate.
Questa strada sterrata, riportata sulle carte fino alla (q. 1602 m) di Radici di Campo, in effetti prosegue fino in Val di Campo. Quindi, in entrambi i casi, dalle due baite si prosegue sulla sterrata che compie diversi tornanti e supera il ciglio della valle. Quando il percorso diventa pianeggiante, cioè poco prima di attraversare il torrente emissario del Lago di Pisa, sulla sinistra si potranno notare i ruderi di una grande stalla e un cartello indicatore. Si abbandona quindi la stradina (in 5 minuti si arriverebbe a Malga di Campo q. 1822 m) e si seguono le indicazioni del cartello che riporta G.V.O. (gran via delle Orobie) h 1,10 e Foppo Basso h 1,20. I segnali risalgono una valletta con radi larici, poi traversano a sinistra e al disopra di un salto roccioso si arriva in aperto pascolo. La traccia si perde nella vegetazione, si prosegue allora verso destra e si arriva ai ruderi di (q. 2029 m). Con percorso intuitivo si sale ancora in obliquo verso destra, seguendo i rari segnali sui sassi e si entra in piccolo avvallamento. In seguito la traccia diventa più evidente, si sale ancora in obliquo verso destra, su ripidi prati e si va a raggiungere il sentiero della G.V.O. (segnavia 301 sulla Kompass), in località Foppo Basso. Si segue ora il sentiero pianeggiante della G.V.O. in direzione ESE, si tralascia poi la deviazione a sinistra per il Lago di Pisa e poco più avanti si arriva ai ruderi di Malga Pisa, in località Foppo Alto (q. 2180 m).
Bisogna ora compiere un percorso pianeggiante a semicerchio nello stupendo anfiteatro di Foppo Alto. Poi si aggira lo sperone della cresta NW del Colombaro, sempre su sentiero ben tracciato e segnalato. Si prosegue ancora per alcune centinaia di metri, fino a trovarci ai piedi del versante W della nostra montagna, dove è stata ripresa l’immagine principale di questa relazione. Dai ruderi di Malga Pisa a questo punto, prevedere circa 40 minuti di cammino. Si abbandona ora il sentiero della G.V.O. e si sale sui pendii erbosi, ripidi, a sinistra della valletta che si trova in linea retta con la cima. Raggiunto un pianoro con alcune pozze (vedi prima immagine di dettaglio), si risale un pendio di erba e sfasciumi, a destra di una colata di ganda, e si arriva all’inizio della cresta SSW. Per le rocce accatastate di tale cresta, senza difficoltà, si raggiunge la vetta.
Come per la salita, oppure traversando al Monte Sellero, vedi relazione: Monte Colombaro – Cresta NE
La parte superiore dell’itinerario | Ormai all’inizio dell’elementare cresta SSW | In discesa, poco prima di raggiungere il sentiero della G.V.O. |
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