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![]() La vetta |
Regione: Val Aosta (Aosta) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Pennine - Gruppo Monte Rosa Provincia: Aosta Punto di partenza: Arrivo Telecabina Gabiet (q. 2319 m) Versante di salita: S-E Dislivello di salita: 681 m - Totale: 1362 m Tempo di salita: 2,30 h - Totale: 4,00 h Periodo consigliato: estate |
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E´ questa una divertente e semplice escursione che ci permetterà, ad ogni modo, di inserire nel nostro curriculum un bel 3000.
L´interesse della proposta nasce inoltre dalla possibilità di conoscere un ambiente poco frequentato, per alcuni tratti addirittura "selvatico", poco noto, ma che si affaccia sulle grandi cime del Monte Rosa.
La salita a questa vetta ci permetterà inoltre, sicurissimamente, di osservare da vicino le numerose famiglie di stambecchi che hanno scelto questa montagna come loro dimora.
Percorrendo l´Autostrada Torino-Aosta, si esce a Pont Saint Martin. Si volta a destra e, alla seconda rotatoria, seguendo i cartelli, si sale a sinistra verso Gressoney.
Si continua oltre Gressoney La Trinitè, giungendo a Staffal, ove si parcheggia nei numerosissimi parcheggi gratuiti a fianco del torrente Lys.
Il primo tratto di salita può essere effettuato tramite la telecabina Gabiet che, in breve tempo, ci porterà sino alla stazione Gabiet (q. 2319 m).
E´ opportuno verificare orari ed aperture del servizio che, normalmente, è funzionante da fine giugno ad inizio settembre tutti i giorni ad orario pressoché continuato, mentre è limitatamente attivo dopo i primi cinque giorni di settembre (confrontare il sito di Monterosa-Ski oppure contattare il numero 0125.367111).
E´ ovviamente anche possibile salire sino a Gabiet tramite bel sentiero nel bosco. In questo caso è necessario aggiungere 500 metri di dislivello in salita ed una buona ora e mezza in più. Nel caso si opti per questa soluzione, come fare?
Semplice: proprio di fronte all´area di sosta dei Camper (circa un cento metri prima del grande parcheggio di Staffal) sale una strada asfaltata che, dopo alcune decine di metri, si trasforma in carrareccia e, quindi, in sentiero (segnalato con cartelli gialli 7/A e 7/B). Si segue fedelmente il sentiero 7/A, prima su traccia di sentiero, poi su strada battuta, quindi ancora su bel sentiero boschivo. Giunti ad un alpeggio il tracciato si fa più erto, conducendoci con un poco di fatica, al poggio erboso ove è l´arrivo della telecabina.
Qualunque metodo di salita si sia scelto, dalla stazione a monte si percorre la strada di servizio, in direzione del Passo Salati (è facile, basta seguire il successivo tronco della telecabina). Si oltrepassa l´Albergo del Ponte (q. 2380 m) e si continua in direzione Nord-Est.
In effetti è presente, poco oltre, un cartello giallo con indicazione "Passo Zube" che invita a spostarsi sulla destra, su traccia di sentiero. Il mio consiglio è invece quello di continuare sulla strada già citata, sino a spostarsi verso destra un poco più a monte, risalendo la pista da sci.
La pista va risalita sul suo margine destro (faccia a monte), lungo la fila delle lance per la neve artificiale. Poco più in alto, oltre la quota 2500 m, è necessario voltare verso destra, per risalire il vallone che termina al Passo Zube. Nel prato è visibile un grosso masso ed, in alto, una valletta. Cercando con cura sono anche qui presenti degli ometti.
Si continua in piano, costeggiando il greto di un torrente che discende dalla citata valletta, sino ad intercettare la traccia marcata, segnalata da frecce gialle, ed i numerosi ometti che ci guideranno sino al Passo.
Si sale con più fatica, zigzagando, sino ad un bel pianoro. Si prosegue quindi sino ad un ampio torrente, su terreno un poco acquitrinoso.
Sempre seguendo la traccia, gli ometti e le frecce gialle si sale verso il Passo Zube.
Quindi, sulla sinistra, si stacca la debole traccia, marcata soltanto da ometti, che risale la cresta sud-occidentale del Corno Rosso. Tra detrito, pietrame e grossi massi, si sale sino a portarsi sotto l´ultimo contrafforte, che si "scala" con grande facilità per balze rocciose, sino alla piatta vetta della montagna.
Come per la salita.
E´ possibile individuare una interessante variante.
Giunti, come descritto, al pianoro con il torrente prima del Passo Zube è possibile scorgere, in alto a sinistra, una grossa pietra "in bilico". Senza percorso obbligato ci si rivolge al pianoro erboso e detritico sottostante la pietra citata, risalendolo senza grosse difficoltà ed intercettando, poco sopra la pietra, sulla destra (faccia a monte) gli ometti che conducono alla vetta.
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