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Il percorso dal Vado di Annibale |
Regione: Abruzzo (Teramo)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Appennino Centrale - Gruppo Monti della Laga Provincia: Teramo Punto di partenza: Macchie Piane (q. 1560 m) Versante di salita: W Dislivello di salita: 800 m - Totale: 1600 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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Il Pelone (Settentrionale per distinguerlo dall´omonima vetta posta qualche km più a S) sorge nel settore teramano dei Monti della Laga. La sua mole tozza chiude la spalla NE della Cima Lepri e domina lo splendido Bosco della Martese.
Dalla sua cima il panorama si spinge a E fino all´Adriatico, mentre sul versante opposto la visuale è occupata dall´imponente cresta che unisce Pizzo di Sevo, Cima Lepri e Pizzo di Moscio.
La base di partenza si raggiunge da Amatrice (RI) seguendo dapprima le indicazioni per Sommati e S. Angelo (bivio lungo la SS4 Salaria, 1 km circa prima dell´ingresso nel paese) e successivamente quelle per Macchie Piane (0,20 h - 10 km circa da Amatrice).
Dal pianoro di Macchie Piane si segue l´evidente mulattiera (sentiero n° 371) che si dirige verso E-NE in lieve salita. Superata una fascia di faggi, all´incirca a q. 1800 m il sentiero piega bruscamente a SE e prosegue a mezzacosta, sulle pendici SW del Pizzo di Sevo; dopo 1 km di cammino, il sentiero scavalca una evidente cresta erbosa e volge a NE. Da qui il percorso di salita ricalca il tracciato del Tracciolino di Annibale (v. note), che taglia le pendici meridionali del Pizzo di Sevo e conduce, dopo una ripida salita finale su fondo erboso, al Vado di Annibale / Forca (q. 2119 m - 2,00 h da Macchie Piane - cartelli direzionali). Dalla sella del Vado si piega a SE per risalire senza percorso obbligato (le tracce non sono segnalate) l´irregolare ed erbosa cresta NW della Cima Lepri; poco dopo (q. 2193 m) si abbandona la cresta deviando a ESE (sentiero n° 333, non segnalato, tracce appena visibili) e proseguendo a mezzacosta in lieve saliscendi. Oltrepassati alcuni affioramenti rocciosi (su alcuni di questi sono visibili antiche iscrizioni), si scende lievemente per attraversare il Rio Castellano (q. 2183 m) e poi si avanza a NE fino a raggiungere il dorso della cresta (q. 2155 m - 0,40 h dal Vado di Annibale). Ora la tozza piramide erbosa del Pelone è ben visibile; rimanendo in cresta si scende fino alla selletta di q. 1974 m, dalla quale si risalgono direttamente gli 80 m di dislivello che separano dalla piatta sommità del monte (0,20 h da q. 2155 m - nessun segnale identificativo della cima).
Come per la salita.
Salita in ambiente di grande fascino sul versante laziale, specialmente durante la stagione del disgelo, quando le nevi alimentano una miriade di ruscelli e cascate su entrambi i versanti della montagna. Un po´ monotono è il tratto lungo la spalla NE della Cima Lepri, così come la cima, alquanto anonima e scarsamente riconoscibile; un´escursione dedicata al solo Pelone Sett. risulterebbe avara di soddisfazioni, quindi meglio abbinare questa cima alla salita di una o più vette contigue (Pizzo di Sevo e/o Cima Lepri).
Il sentiero e le tracce sono segnate solo a tratti (in generale, i sentieri della Laga non sono adeguatamente segnalati, e molto viene lasciato alle capacità di orientamento degli escursionisti), quindi possono presentarsi problemi di orientamento in caso di cattiva visibilità, soprattutto nel tratto successivo al Vado di Annibale.
In base alle leggende, il Tracciolino di Annibale sarebbe stato percorso da Annibale e dalle sue truppe durante il trasferimento da Spoleto all´Adriatico, tra le battaglie del Trasimeno e di Canne, combattute contri i Romani. Secondo alcuni storici, tale sentiero coincide a sua volta con l´antico tracciato romano della cosiddetta Via Metella, che collegava Amatrice alla zona di Campli e Civitella del Tronto.
La cima è inclusa nell´elenco dei 2000 m dell´Appennino, pertanto è oggetto di collezione per gli iscritti al Club2000m.
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