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Il tracciato di salita |
Regione: Abruzzo (Teramo)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso Provincia: Teramo Punto di partenza: Rif. Carlo Franchetti (q. 2433 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 1270 m - Totale: 2550 m Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 6,15 h Periodo consigliato: da inizio giugno a metà ottobre |
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L´Orientale, seppur più bassa di soli nove metri della gemella Occidentale, è la più appariscente delle vette del Corno Grande. Questo fatto è dovuto principalmente all´enorme Parete Est (“il Paretone”) alta circa 1500 metri. La qualità della sua roccia, tuttavia, non è eccellente. – Dall´uscita autostradale di San Gabriele - Colledara (A24) si prende la S.P. 491 fino a Montorio al Vomano. Si prende poi la S.S. 80 (del Gran Sasso) in direzione L´Aquila, fino al ponte sul Rio Arno dove, seguendo le indicazioni, si imbocca la lunga e panoramica strada che si segue, con numerosi tornanti, fino a Prati di Tivo (m. 1460). Arrivati sul grande piazzale, si prende a sinistra la stradina, prima asfaltata poi sterrata, che sale nel bosco e conduce, in breve, alla Sella di Cima Alta, dove si parcheggia(m. 1635 – 3,5 Km. da Prati di Tivo). In alternativa si può usufruire della nuova seggio-cabinovia che da Prati di Tivo sale direttamente alla Madonnina (m. 2007 – la vecchia seggiovia monoposto sostituita nel Dicembre 2009, anche se lenta, era senz´altro molto più piacevole ed affascinante). In questo caso si abbrevia di un´ora il percorso.
Dal parcheggio si segue il sentiero che, passando nelle vicinanze di un grande crocifisso (“Il Balcone” m. 1683 – vista superba sul Massiccio Centrale e Catena Orientale del Gran Sasso e sul Teramano), risale un panoramico costone erboso (Arapietra), passa nei pressi dell´orripilante “Albergo diruto” (rudere incompiuto) e conduce alla Madonnina (m. 2028 – ore 1 – stazione di arrivo dell´impianto a fune). Si sale in direzione dell´incombente Cresta Est del Corno Piccolo e, dopo poco, nei pressi di alcuni piccoli terrapieni, si trova un bivio. Si prende a sinistra (indicazioni Rifugio Franchetti) e, dopo qualche svolta su uno stretto sentierino, si valica il modesto ma panoramico Passo delle Scalette (m. 2100 – un poco esposto) e si entra nel fantastico mondo roccioso del Vallone delle Cornacchie. Da questo punto, guardando sopra il promontorio roccioso nel mezzo del Vallone, si può già intravedere la sagoma del Rifugio Franchetti. Dopo un bel tratto fra enormi massi, proprio sotto le precipiti pareti della Est del Corno Piccolo, si giunge, obliquando a sinistra, sotto un gradino roccioso al centro della valle che, grazie all´aiuto di un cavo metallico ed a qualche gradino scolpito nella roccia, si supera in diagonale verso sinistra (attenzione in presenza di neve). Ora il sentiero, in alcuni tratti un po´ esposto ma molto piacevole, risale con numerosi tornanti il dosso erboso-roccioso al centro del Vallone fino a raggiungere il bellissimo Rifugio Franchetti (m. 2433 – ore 2¼ dalla macchina – vista eccezionale sulla Parete Est del Corno Piccolo), posto in posizione superba, proprio di fronte al “Monolito” che caratterizza la cima del Piccolo.
Ci si porta dietro al rifugio e si imbocca una traccia pianeggiante che attraversa i pendii detritici sul lato destro orografico del Vallone delle Cornacchie e conduce alla base della possente Anticima Nord della Vetta Orientale, dove si trova l´attacco della Via Ricci. Con l´aiuto di alcune corde fisse, si risale una facile rampa-canale (attenzione alle ghiaie presenti sugli ultimi metri) intervallata nel mezzo da un ripido canalone, giungendo ad un panoramico forcellino. Successivamente, si percorre una breve cengia e si risale una ripida zona rocciosa invasa dai detriti al termine della quale, dopo un vertiginoso affaccio sul “Paretone”, si trova un altro tratto attrezzato. Seguendo gli infissi, si risale una ripida paretina, si piega alcuni metri verso sinistra ed infine si risale un facile ma esposto tratto di roccette dopo le quali, al termine del cavo, ci si trova sul cui culmine dell´Anticima Nord (m. 2700). Si risale poi su traccia la larga dorsale fino a giungere alla stretta forcella che separa l´Anticima dalla vetta e presso la quale si incontra il bivio con la Via normale che sale dal Calderone. Si prosegue prima per le facili ma un po´ aeree roccette della cresta, poi verso sinistra per un esposto pendio ricoperto da ghiaie. Infine, giunti, nei pressi della calotta sommitale, si piega a destra e si guadagna facilmente la cima della Vetta Orientale (m. 2903 – ore 1½ dal Franchetti), che regala un magnifico panorama su tutto il Gruppo del Gran Sasso ed in particolare sul Corno Piccolo, sulle altre Vette del Corno Grande, sulla Catena Orientale e, nelle giornate limpide, sul Mar Adriatico fino alla Croazia.
La discesa si effettua solitamente per la breve Via Normale (I° grado con qualche passaggio di II°) che, in poco tempo, conduce alla conca del Calderone. Da lì si segue l´itinerario per la Sella dei Due Corni dalla quale, in breve, si ritorna al Rifugio Franchetti e da questo, per l´itinerario d´andata, alla macchina (ore 2½). Nulla vieta, però, di ridiscendere per l´itinerario di salita.
Una cima bellissima, inferiore solamente alla Vetta Occidentale, ma molto più affascinante e remunerativa; a mio avviso una delle più belle salite del gruppo e di tutta la catena appenninica. Itinerario molto frequentato; il Rif. Franchetti, anche se piccolo e spartano, è un ottimo punto di appoggio molto ben gestito nel quale ogni innamorato della montagna dovrebbe trascorrere almeno una notte
Il Massiccio Centrale del Gran Sasso è un pezzo di Dolomiti nel centro dell´Italia. Anche se si è molto lontani, una due giorni sulle vette del Massiccio Centrale del Gran Sasso non può assolutamente mancare nel curriculum di un appassionato dell´andar per monti.
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