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Il bellissimo Corno Piccolo visto da NE |
Regione: Abruzzo (Teramo)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso Provincia: Teramo Punto di partenza: Sella di Cima Alta (q. 1635 m.) Versante di salita: S Dislivello di salita: 1020 m - Totale: 2200 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,45 h Periodo consigliato: da inizio giugno a metà ottobre |
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Il Corno Piccolo, seppur minore del più imponente Corno Grande (q. 2912 m), è, in Appennino, “la montagna” per definizione. É formato dall´incontro di tre ardite e rocciose creste: nord-est, sud e ovest. Tutti e tre i versanti che esse suddividono (N, E e S) presentano alte e imponenti pareti calcaree formate da una roccia di qualità sopraffina che non teme confronti con qualsiasi altra montagna del pianeta. Vi corrono infatti innumerevoli, meravigliose e frequentatissime vie di arrampicata (sia classica che sportiva) di ogni tipo e difficoltà.
Dall´uscita autostradale di San Gabriele - Colledara (A24) si prende la S.P. 491 fino a Montorio al Vomano. Si prende poi la S.S. 80 (del Gran Sasso) in direzione L´Aquila, fino al ponte sul Rio Arno dove, seguendo le indicazioni, si imbocca la lunga e panoramica strada che si segue, con numerosi tornanti, fino a Prati di Tivo (q. 1460 m). Arrivati sul grande piazzale, si prende a sinistra la stradina, prima asfaltata poi sterrata, che sale nel bosco e conduce, in breve, alla Sella di Cima Alta, dove si parcheggia (q. 1635 m – 3,5 km da Prati di Tivo). In alternativa si può usufruire della nuova seggio-cabinovia che da Prati di Tivo sale direttamente alla Madonnina (q. 2007 m – la vecchia seggiovia monoposto sostituita nel dicembre 2009, anche se lenta, era senz´altro molto più piacevole ed affascinante). In questo caso si abbrevia di un´ora il percorso.
Dal parcheggio si segue il sentiero che, passando nelle vicinanze di un grande crocifisso (Il Balcone – q. 1683 m – vista superba sul Massiccio Centrale e Catena Orientale del Gran Sasso e sul teramano), risale un panoramico costone erboso (Arapietra), passa nei pressi dell´orripilante “Albergo diruto” (rudere incompiuto) e conduce alla Madonnina (q. 2028 m – 1,00 h – stazione di arrivo dell´impianto a fune).
Si sale in direzione dell´incombente cresta E del Corno Piccolo e, dopo poco, nei pressi di alcuni piccoli terrapieni, si trova un bivio. Si prende a sinistra (indicazioni Rifugio Franchetti) e, dopo qualche svolta su uno stretto sentierino, si valica il modesto ma panoramico Passo delle Scalette (q. 2100 m – un po´ esposto) e si entra nel Vallone delle Cornacchie. Da questo punto, guardando sopra il promontorio roccioso nel mezzo del Vallone, si può già intravedere la sagoma del Rifugio Franchetti. Dopo un bel tratto fra enormi massi, proprio sotto le precipiti pareti della Est del Corno Piccolo, si giunge, obliquando a sinistra, sotto un gradino roccioso al centro della valle che, grazie all´aiuto di un cavo metallico ed a qualche gradino scolpito nella roccia, si supera in diagonale verso sinistra (attenzione in presenza di neve). Ora il sentiero, in alcuni tratti un po´ esposto ma molto piacevole, risale con numerosi tornanti il dosso erboso-roccioso al centro del Vallone fino a raggiungere il bellissimo Rifugio Franchetti (q. 2433 m – 2,15 h – vista eccezionale sulla parete E del Corno Piccolo), posto in posizione superba, proprio di fronte al Monolito, che caratterizza la cima del Corno Piccolo. Proseguendo sul sentiero oltre il rifugio, si risale una costola detritica, si attraversa il ghiaione che scende dalla Conca del Calderone (nevaio fino a stagione inoltrata) e, con un breve tratto più ripido e friabile si guadagna la Sella dei Due Corni (q. 2547 m – bella vista sul Pizzo d´Intermesoli), sovrastata dalle caratteristiche Fiamme di Pietra. Si scende per un breve tratto nel Vallone dei Ginepri, costeggiando le pareti della Punta dei Due e del Campanile Livia, e subito dopo lo spigolo basale di quest´ultimo si incontra un bivio (q. 2420 m ca. – 0,30 h dal Rif. Franchetti – 2,45 h dal parcheggio) dove si trova l´attacco della Via Danesi.
Si prende a destra (segnavia n° 3A – indicazioni “Via Danesi” e “Corno Piccolo”) risalendo un ripido canalino detritico al termine del quale (attacco della famosa Via Valeria al Campanile Livia) si scende qualche metro, si costeggia la base della parete W del Campanile Livia e si risale un altro canale detritico più lungo e faticoso (evidenti bolli bianco-rossi). Si continua scavalcando alcune costole rocciose e, oltrepassato un canalino, si rimonta un tratto di facili roccette (I+) proprio sotto il grande e tozzo monolito della Torre Cicchetti. Le rocce di questo tratto sono singolarmente caratterizzate da delle rigole molto marcate. Giunti su una cengetta, si svolta a destra rimontando alcune rocce e, aiutati da una fune e due scale metalliche, si risalgono alcune placche aeree. Dopo la seconda scaletta ed un breve traverso, il cavo si interrompe depositandoci in un canale, che si risale con qualche passo di facile arrampicata (I+/II) fino ad un masso incastrato, che ne ostruisce il fondo. Lo si supera direttamente dallo stretto buco sotto al masso stesso (II+ - togliere lo zaino prima), oppure sulla paretina alla sua sinistra (III – esposto). Un altro breve tratto di roccette (II-) porta alla forcella che separa la Torre Cicchetti dal Corno Piccolo (vista sulla cima). Si scende alcuni metri sul versante opposto tra massi accatastati (molto esposto) e si risale ad un intaglio, dopo il quale un suggestivo passaggio in una fessura tra due enormi macigni, conduce ad un terrazzino (molto esposto) dove inizia un secondo tratto di cavo metallico. Lo si risale seguendo una larga fessura al termine della quale, il cavo si interrompe nuovamente. Dopo aver percorso qualche metro in piano, si scende per una decina di metri sul versante W, si attraversano alcune costole rocciose e si raggiunge l´intaglio che divide il Monolito dalla cresta. Con l´aiuto di una corda fissa, lo si supera in spaccata e si risale la ripida paretina sull´altro lato. Al termine del cavo si risale una facile placca inclinata ed in breve si perviene sulla stretta ed esposta cima del Corno Piccolo (q. 2655 m – 0,45 h dall´attacco – 3,30 h dal parcheggio), che regala un magnifico panorama specialmente sulle vette del Corno Grande e, nelle giornate limpide, sul Mar Adriatico fino alla Croazia.
La discesa si può effettuare per il medesimo itinerario di salita, oppure per la via normale che, con passaggi di I e II conduce sul Sentiero Attrezzato Ventricini pochi metri sotto l´attacco della Via Danesi. Il mio consiglio personale è di scendere per la via normale e proseguire la discesa sul Sentiero Attrezzato Ventricini, compiendo così anche l´intero periplo della montagna e portando a termine quello che, per me, è il più bell´itinerario di tutto l´Appennino.
Una vetta eccelsa, anche se non altissima. A mio avviso la più bella ed affascinante montagna del gruppo e di tutta la catena appenninica. Il Massiccio Centrale del Gran Sasso è un pezzo di Dolomiti nel centro dell´Italia. Il giro attorno al Corno si può compiere in entrambi i sensi. Per la brevità delle tre parti attrezzate, per i lunghi tratti dove si cammina, per le comunque modeste difficoltà che pone e, soprattutto perché è la via più frequentata per salire il Corno Piccolo, a mio modesto avviso la Danesi non è da considerare una vera e propria via ferrata, bensì una seconda via normale. Il Rifugio Franchetti, anche se piccolo e spartano, è un ottimo punto di appoggio molto ben gestito nel quale ogni innamorato della montagna dovrebbe trascorrere almeno una notte. Anche se si è molto lontani, una due giorni sulle vette del Massiccio Centrale del Gran Sasso non può assolutamente mancare nel curriculum di un appassionato dell´andar per monti.
Sulle aeree placche attrezzate | L´intaglio prima della fessura tra i due macigni | Esposizione sul secondo tratto attrezzato |
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