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La vetta vista da S |
Regione: Campania (Caserta)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Meridionale - Gruppo Monti del Matese Provincia: Caserta Punto di partenza: Via per il castello di Gioia Sannitica (q. 370 m) Versante di salita: N-W Dislivello di salita: 960 m - Totale: 1920 m Tempo di salita: 2,45 h - Totale: 5,00 h Periodo consigliato: primavera - autunno |
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Il monte Monaco di Gioia è una interessante vetta situata alle propaggini meridionali del massiccio del Matese, divisa tra le provincie di Caserta e Benevento. La via normale segue la cresta NW, casertana, ma l´ascesa è possibile anche dall´opposto versante beneventano (un sentiero ufficiale CAI è in corso d´opera). Nonostante la limitata elevazione, l´assenza di altre cime ravvicinate consente un´ampia veduta panoramica, specialmente sul settore settentrionale del Matese (Miletto, Gallinola e Mutria), sul vicino gruppo del Taburno-Camposauro e sulla sottostante piana del Volturno; all´orizzonte, il Vesuvio ed uno scorcio di mare Tirreno nelle giornate particolarmente limpide.
Il punto di partenza è situato a monte del centro abitato di Gioia Sannitica, ed è raggiungibile seguendo le indicazioni per il castello, che sorge su un torrione roccioso a NE del paese. Il centro di Gioia è accessibile sia dal versante nord-occidentale (Alife - Piedimonte Matese) sia da quello meridionale (SS 372 Telesina). L´inizio del sentiero non è ben visibile ed è posto a qualche metro dalla strada, sul lato interno di una curva a destra posta a q. 370 m.
Dal piccolo slargo presente lungo la via per il castello di Gioia Sannitica ha inizio il sentiero 17A (l´indicazione altimetrica di 247 m è scorretta in quanto riferita al centro cittadino, quella esatta è q. 370 m). Dopo un iniziale tratto su un fondo sconnesso e sassoso, il sentiero conduce ai piedi di uno stazzo (q. 473 m - visibile sulla sinistra; dal lato opposto è presente una fontana-abbeveratoio con segnaletica CAI). Proseguendo, la via si immerge in una faggeta, fino a confluire in una strada sterrata che raggiunge un piccolo pianoro caratterizzato dalla presenza di ruderi di un´ampia vasca-abbeveratoio, q. 800 m circa); al bivio qui presente, si imbocca il sentiero di destra che, dopo un brevissimo tratto pianeggiante, inizia a salire in direzione SE (da questo punto in poi, la segnaletica risulta piuttosto rada e poco visibile, tuttavia risulta sufficiente seguire la cresta per avanzare nella corretta direzione). Superato un vistoso pannello ripetitore, si sale alternando passaggi attraverso il bosco e brevi pendii erbosi, con pendenze sempre notevoli; infine, dopo il tratto finale su una facile cresta erbosa disseminata di roccette, si raggiunge la vetta (indicata da un cumulo di rocce ed una targa metallica), che domina il sottostante M. Acero (q. 736 m) e l´adiacente La Pizzuta (q. 1214 m).
Come per la salita, prestando sempre molta attenzione all´individuazione della scarsa segnaletica presente nel tratto di discesa lungo la cresta.
La modesta elevazione del monte Monaco di Gioia non deve trarre in inganno sulla difficoltà del percorso: il notevole impegno fisico richiesto (specialmente negli ultimi 500 m di dislivello) e la scarsa presenza di segnaletica la rendono per gli escursionisti una delle cime meno "ospitali" del settore meridionale del Matese.
Da segnalare, sul versante meridionale del monte, le interessanti grotte dei Banditi, di San Michele e Pirella.
La vicina cima de La Pizzuta (q. 1214 m) | Vista su M. Acero (q. 736 m) e la Valle del Titerno | Miletto e Gallinola visti dalla vetta |
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