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Il Pizzo Palù da SW, dall´Altipiano di Fellaria |
Regione: Lombardia (Sondrio)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina Provincia: Sondrio Punto di partenza: Diga di Campo Moro (q. 1990 m) Valmalenco Versante di salita: SW-W Dislivello di salita: 1950 m - Totale: 3900 m Tempo di salita: 7,30 h - Totale: 14,00 h Periodo consigliato: estate |
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Il Pizzo Palù se osservato da S è un largo crestone che si eleva di poco sopra il Ghiacciaio di Fellaria Est, decisamente il meno appariscente dei colossi del gruppo. Contrariamente il versante N è imponente e maestoso, solcato da tre eleganti speroni rocciosi, quasi rettilinei, alti circa 900 m e separati da possenti colate glaciali. Una delle più belle pareti nord dell´Arco Alpino. L´ascensione riportata qui di seguito è la via normale italiana, un percorso interamente su ghiaccio, abbastanza facile ma che nasconde diverse insidie. Se non è presente una traccia, come nel nostro caso, il percorso sul ghiacciaio è impegnativo e richiede molta attenzione. Non tanto per la ripidezza, sempre moderata fin sotto la paretina nevosa che precede la cresta, ma per i numerosi crepacci presenti lungo il pendio SW che precede il Passo di Sasso Rosso. Il superamento della crepaccia terminale potrebbe creare qualche problema, molto dipende dalle annate e dall´innevamento presente. La paretina citata è abbastanza ripida, ma se sufficientemente innevata è facile. La cresta finale è larga all´inizio e sul cupolone di vetta, abbastanza affilata nel breve percorso intermedio, come alternativa a questo tratto si segue un sentierino completamente esposto sulla parete N, due o tre metri sotto il filo.
Da Sondrio (parte occidentale della città) si segue la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada raggiunge il villaggio di Campo Franscia e prosegue poi sempre asfaltata e con numerosi tornanti, fino alla località di Campo Moro. Ampie possibilità di parcheggio.
1° giorno
Dal parcheggio si sale sulla corona della diga di Campo Moro e la si percorre verso il lato opposto, fino a quando una stradina permette di scendere ad un pianoro sottostante, dove si imbocca il sentiero segnalato. All´inizio il sentiero è abbastanza ripido e risale con alcune svolte una parete rocciosa dove alcuni punti esposti sono protetti con funi metalliche. Prosegue poi lungo un ripiano boschivo a cui segue un traverso quasi pianeggiante verso NW, sotto le pendici occidentali del Sasso Moro. Al termine del traverso, una lunga e monotona salita sui dossi morenici ricoperti da magro pascolo conduce al Rifugio Carate Brianza (q. 2636 m). Poco sopra il sentiero raggiunge la Bocchetta delle Forbici e prosegue poi in leggera discesa, traversando il fianco occidentale delle Cime di Musella, fino a raggiungere le morene antistanti la Vedretta di Caspoggio. Dopo aver superato il torrente che esce dal ghiacciaio, il sentiero sale ripido e aggira ad E il dirupo sopra il quale è posto il Rifugio Marinelli-Bombardieri, che viene raggiunto dopo circa 3,00 h di cammino.
2° giorno
Dal Rifugio Marinelli-Bombardieri si segue il sentiero che verso NE conduce sul ghiacciaio. Dopo essersi legati in cordata, in breve si è al Passo Marinelli Orientale (q. 3094 m). Da qui si risale verso NE tutto il Ghiacciaio di Fellaria W, rimanendo a dovuta distanza dai contrafforti meridionali dei Pizzi Argent e Zupò. Da ultimo un pendio molto crepacciato conduce all´ampia sella del Passo di Sasso
Rosso (q. 3510 m). In caso di necessità, 300 m a S, sulle rocce, è posto il Bivacco Pansera (q. 3546 m). Dalla sella si volge verso N e traversando l´intero Altipiano di Fellaria (che è parte integrante del Ghiacciaio di Fellaria E), si sale in direzione della Forcola Bellavista (q. 3693 m) (Fuorcla Bellavista sulla CNS). Senza raggiungere
la forcola, si volge gradatamente verso destra, puntando alla paretina nevosa
sotto la cima occidentale del Pizzo Palù (q. 3823 m) (Piz Spinas sulla CNS). Questa paretina si trova esattamente poco a destra della verticale di vetta di questa cima.
Dopo aver superato la crepaccia terminale, si sale la paretina nevosa e, traversando da ultimo verso destra, si arriva sulla cresta (descritta nell´introduzione).
Seguendola verso E si giunge sulla larga cupola di vetta (h 4 / 4,30 dal Rifugio Marinelli).
Come per la salita.
Sulla cresta | In vetta | In discesa, al termine della paretina nevosa |
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