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![]() Talvena cresta N |
Regione: Veneto (Belluno) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Orientali - Alpi Dolomitiche - Gruppo Dolomiti di Zoldo Provincia: Belluno Punto di partenza: Forno di Zoldo - Pian della Fopa (q. 1210 m) Versante di salita: N Dislivello di salita: 1450 m - Totale: 2900 m Tempo di salita: 5,00 h - Totale: 8,30 h Periodo consigliato: estate - autunno |
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Stupenda elevazione lontana da tutto e da tutti. Si adagia pacificamente, libera da ferraglia di ogni genere, tra profonde valli. Un largo mantello verde la copre a S, un breve facile pendio roccioso la collega a N con l´erbosa Forcella degli Erbàndoi.
Da Forno di Zoldo si risale per la strada diretta alla frazione di Pralongo. Presto la si abbandona per seguire sulla sinistra una rotabile a tratti sterrata che si inoltra nella Val Prampèr, fino allo spiazzo ghiaioso di Pian della Fopa (q. 1210 - ampio parcheggio).
Dal parcheggio per carrarreccia si prosegue alla volta della Casera di Prampèr (q. 1540 m) quindi per buon sentiero segnalato n° 523 , si sale alla radura di pascolo di Prà della Vedova alla cui estremità S sorge il Rif. Pramperèt (q. 1857 m - ore 2) . Un centinaio di metri prima di raggiungere il rifugio, si segue sulla destra il sentiero n° 514, nonchè Alta Via n° 1 che tra i mughi conduce all´intaglio della Portèla del Piazedèl (q. 2097 m). Si tagliano verso S, con una lunghissima diagonale, le caratteristiche spianate dei Piazediài, fino a raggiungere la Forcella S di Zità (q. 2395 m). Si scende ora verso il Van de Zità de Fora, finchè è possibile traversare per ghiaie verso destra e risalire all´erbosa Forcella degli Erbàndoi (q. 2325 m). Dalla panoramica sella, aggirato sulla destra un piccolo dosso, si attaccano direttamente verso S le rocce frantumate che formano la cresta N. Cercando la via ove le rocce sono più stabili, con brevi semplici passaggi di arrampicata, si sbuca proprio nei pressi dell´ometto di vetta (q. 2542 m - ore 3 dal rifugio).
Dalla vetta è consigliabile percorrere il filo di cresta verso W fino ad un grosso ometto, dove è facilmente possibile calare a N per traccia su ghiaie e ritornare verso destra alla ben visibile Forcella degli Erbàndoi. Poi si prosegue come la via di salita.
Cima lunga e faticosa da conquistare, ovunque si parta, ma che saprà abbondantemente soddisfare il vero amante della montagna pura. Gli enormi spazi in un ambiente incontaminato di romantica bellezza uniti ad un panorama superbo, non si potranno dimenticare.
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Cresta sommitale | Il versante sud | Sulla cima |
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