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Il percorso di salita |
Regione: Molise (Isernia)
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Meridionale - Gruppo Monti del Matese Provincia: Isernia Punto di partenza: Chiesetta di S. Michele (q. 1015 m) Versante di salita: SW Dislivello di salita: 1035 m - Totale: 2070 m Tempo di salita: 3,00 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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Il Miletto è la vetta più alta dei Monti del Matese, uno dei gruppi carsici più importanti e noti della penisola. È situato nella zona settentrionale del massiccio, a cavallo di Campania (prov. di Caserta) e Molise (prov. di Isernia e Campobasso).
Dalla sua sommità il panorama spazia a 360°, includendo le Mainarde, la Maiella meridionale, il preappennino molisano, i Monti del Sannio, il Lago del Matese, il massiccio del Taburno-Camposauro, la valle del medio Volturno ed i Trebulani; nelle giornate particolarmente limpide, è possibile perfino scorgere il Tirreno a W e l´Adriatico a E.
Il Lago del Matese è raggiungibile in automobile dal versante molisano (da Campitello Matese o Guardiaregia) oppure da quello campano (da Piedimonte Matese o da Benevento via Bocca della Selva).
Dal passo di Miralago (q. 1096 m) si procede a W costeggiando la sponda meridionale del lago, fino a raggiungere la Palazzina del Matese (q. 1019 m). Da qui si guadagna la sponda opposta del lago passando sulla diga e seguendo il sentiero n° 13D, fino alla chiesetta di San Michele (q. 1015 m), alle spalle della quale inizia la salita all´interno del Vallone San Massimo.
Dalla chiesetta di San Michele (q. 1015 m), si segue la traccia n° 13D che si inerpica all´interno del Vallone San Massimo. Dopo un tratto iniziale di salita su fondo sassoso, si prosegue dapprima sul lato sinistro del vallone, con brevi passaggi in aree boscose, e successivamente sul lato destro. Superato il primo bivio per la vicina vetta del La Gallinola seguendo la traccia sinistra (q. 1272 m), si continua ad avanzare in direzione N fino a sbucare nell´alta Valle dell´Esule (q. 1430 m). Da qui in poi la vegetazione arborea inizia a scarseggiare, rendendo a volte difficoltosa l´individuazione dei segnavia (soprattutto bollini rossi) durante l´attraversamento dei tratti erbosi.
Il percorso prosegue ora a NW, risalendo il pendio SE del Colle del Monaco fino a raggiungere un piccolo pianoro carsico dotato di inghiottitoio (q. 1562 m). Da qui si procede ancora a NW, lungo una traccia scarsamente visibile su terreno ghiaioso. Oltrepassata una piccola baracca di lamiera metallica (q. 1700 m), e superato una coppia di tornantini, si raggiunge la selletta Forca di Cane (q. 1900 m), che separa il Miletto dal Colle Tamburo. Il sentiero piega ora bruscamente a NE, con andamento serpeggiante, e risale la cresta SW fino al pianoro glaciale posto alla base della vetta (q. 2001 m). Infine, si percorrono gli ultimi metri di dislivello seguendo i bollini segnavia (direzione E) fino alla grande croce metallica del Miletto.
Come per la salita, oppure mediante il seguente percorso alternativo (durata: circa 1,30 h): dalla vetta si scende lungo la serpentina già impiegata per l´ultimo tratto della salita, proseguendo poi a SW lungo la traccia che conduce fino ad un pendio erboso (q. 1700 m circa). Seguendo i radi bollini segnavia, la discesa prosegue per la Serra Campo dell´Acero (q. 1580 m) ed all´interno del bosco sottostante, su un fondo cedevole composto di fogliame secco e terriccio soffice, terminando in località Sbrecavitelli (q. 1100 m circa, vi si trova un piccolo parcheggio per automobili lungo la strada che conduce a Letino).
La salita può essere effettuata anche seguendo, in direzione inversa, l´itinerario di discesa alternativo proposto (durata: circa 2,30 h - dislivello: circa 950 m), oppure dal versante S (cfr. relazione n° 1875); tuttavia, entrambi i percorsi risultano meno appaganti, sia dal punto di vista escursionistico sia da quello paesaggistico, rispetto all´itinerario proposto.
Durante la stagione invernale, in caso di innevamento consistente, è frequente la presenza di tratti ghiacciati, specialmente negli ultimi 200 m di salita; in queste circostanze, è richiesta necessariamente la dotazione di ramponi e piccozza, e la difficoltà può essere classificata F.
Da segnalare:
> dalla cima principale, percorrendo circa 300 m in direzione NW, si può raggiungere agevolmente anche l´anticima N (q. 2040 m), riconoscibile per la presenza di una capanna in legno dotata di antenna parabolica (0,10 h);
> a circa 200 m di distanza dal pianoro carsico di q. 1562 m si può imboccare una traccia che scende a WSW fino ad un altro pianoro carsico detto Campo dell´Arco (q. 1536 m) per la presenza di un arco naturale di pietra che sormonta un piccolo inghiottitoio (l´arco è visibile già dal sentiero).
La cima è inclusa nell´elenco dei 2000 m dell´Appennino, pertanto è oggetto di collezione per gli iscritti al Club2000m.
Il versante campano del Matese | Panorama sul vicino Colle Tamburo | La croce di vetta con Gallinola e Mutria sullo sfondo |
Guarda la panoramica dalla cima: Ultime 20 scalate... Elenco delle scalate... |
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