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![]() Il Pizzo Ravò da Dasio |
Regione: Lombardia (Como) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde Provincia: Como Punto di partenza: Dasio (q. 580 m), Valsolda Versante di salita: SW Dislivello di salita: 710 m - Totale: 1420 m Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 5,30 h Periodo consigliato: tutto l'anno |
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Magnifica serie di torri dalle asimmetriche geometrie, il Pizzo Ravò domina ad E la conca di Dasio, verso cui presenta una triangolare parete rocciosa culminante in un´ anticima segnalata da un bastone. La vetta vera e propria, invece, rimane defilata, confusa nel caotico dedalo di sommità rocciose che digrada verso valle, e solo dall´ osservatorio faunistico poco sotto l´ Alpe Pessina, appare definita quale splendida guglia dal marcato carattere dalla quale si gode una fantastica vista sull´ intera Valsolda e il Torrione, il Lago di Lugano e una magica visione del Sasso Grande che spunta dalla linea di cresta, oltre all´ onnipresente Monte Rosa e le Michabel. Cima mai relazionata ed ingiustamente trascurata, viene qui descritta per la prima volta.
Da Milano autostrada dei Laghi in direzione Como-Chiasso. Superata la dogana, proseguire sino a Lugano Sud, seguendo dapprima il lungolago, poi la litoranea in direzione Porlezza. Rientrati in Italia alla Dogana di Gandria, si continua sino ad incontrare sulla sinistra, subito dopo una breve galleria, la deviazione per Dasio, dove termina la strada. Parcheggio nel piazzale antistante la chiesa. Dasio si può altresì raggiungere da Como risalendo a Menaggio, da cui per Porlezza. Superato lo splendido centro rivierasco, costeggiando il Ceresio verso Lugano e attraversati vari paesini, si raggiunge la deviazione per Dasio, che in questo caso rimane sulla destra subito prima della breve galleria. (Cartelli poco visibili)
Dal parcheggio si attraversa verso monte il centro di Dasio, lasciando a sinistra il sentiero n° 5 per l´ Alpe Mapel, e proseguendo a destra lungo il n° 3 per Ranco/Alpe Serte/Sentiero delle 4 Valli. Dopo una breve discesa, su bel ponte si attraversa il torrente Soldo per subito piegare a sinistra e risalire su sentiero gradinato un costolone. Giunti ad una baita con vecchia teleferica, si attraversano i pascoli verso E, giungendo in breve a Ranco (20´), dove si incrocia la sterrata proveniente da Drano (473), che si segue per un centinaio di metri. Superato un primo tornante subito dietro la grande costruzione di Ranco, al successivo si abbandona la strada, imboccando il sentiero n° 23 (segnalazioni poco visibili) che procedendo dapprima in falsopiano, quindi alternando tratti ripidi ad altri più dolci, si inoltra nella Val Cava sotto le rocciose pendici sudoccidentali del Pizzo Ravò, appena superate le quali si incontra una valletta con ruscello generalmente asciutto. Il sentiero si insinua fra due grandi rocce, alla cui base lo si abbandona per seguire a sinistra una sorta di traccia che subito scompare. Entrati nel canale, lo si segue dapprima sulla destra, risalendo un dosso per tracce di animali per poi tornare a mezzacosta nel suo solco pietroso, quindi a sinistra sempre lungo esili segni di passaggio di cervi e camosci. Giunti ad una strozzatura, la si supera a destra per un canalino di erba e rocce gradinate (I), mentre una seconda meno importante la si oltrepassa a sinistra, quindi per ripido pendio, che mano mano diviene erboso (paglioni), tenendosi preferibilmente sulla destra si arriva ad un colletto, aperto fra una torre che preannuncia la dorsale che sale al Monte Bronzone e la cresta E del Pizzo Ravò (cartello di confine Area Protetta della Valsolda). Dal colletto si piega a sinistra (W), risalendo uno scosceso pendio di erba racchiuso fra due strutture rocciose, al termine del quale si aggira a sinistra il successivo risalto grazie ad una cengia di pochi ma espostissimi metri. Con passaggio aereo, si salta su una breve rampa rocciosa (II) che termina su una cengia. La si percorre a sinistra sino all´ intaglio con uno spuntone (II, esposto), aggirato il quale si segue l´ aerea crestina che conduce sotto le scoscese pendici terminali. Con facile salita per rocce ed erba si raggiunge infine l´ angusta vetta.
Ridiscesi al colletto, si segue verso E (destra) l´ evidente traccia proprio dietro al cartello di confine della Valsolda, che a mezza costa, con lievi saliscendi percorre il versante NE opposto a quello di salita, portando all´ Alpe Pessina (1290), dove recentemente (2008) è stata ristrutturata una baita adibita a Capanna sempre aperta. Nell´ ultimo tratto già in vista dell´ alpe, la traccia si perde e per reperirla in salita si deve tenere come riferimento il masso con bollo giallo-rosso subito prima del ponte che precede la Capanna. Da questa, tornando brevemente sui propri passi, si segue il sentiero 24, e passando accanto all´ Osservatorio Faunistico prima e per l´ Alpe Serte Nuova (901) poi, si discende verso W sino a raccordarsi col Sentiero delle 4 Valli, quasi una carrareccia, lungo il quale a Ranco e quindi a Dasio.
Avventuroso percorso particolarmente selvaggio, si svolge su rade tracce di animali selvatici con un ultimo espostissimo tratto di cresta. Se effettuato come descritto, consente un circuito ad anello davvero entusiasmante tra la Val Cava e la Valsolda. Piccole quote per grandi emozioni !
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La cresta E | Poco sotto la cima | Il Ravò dall´ Osservatorio Faunistico |
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