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![]() Il Gradiccioli durante la traversata Lema-Tamaro. Dalla cresta emergono i M. Magno, Magino e Pola. |
Regione: Lombardia (Varese) ![]() Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Tamaro Provincia: Varese Punto di partenza: Ponte di Piero (q. 507 m) - Val Veddasca Versante di salita: SE Dislivello di salita: 1450 m - Totale: 2900 m Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h Periodo consigliato: tutto l´anno |
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In inverno, dall´ autostrada giungendo a Varese, il Gradiccioli appare quale larga, candida piramide dagli scoscesi fianchi solcati da ripidi canaloni, dando l´ impressione di essere molto più alto di quanto in verità non sia. Come per il vicino Tamaro, è raggiunto da più itinerari, e oltre a quello descritto, piuttosto lungo e faticoso ma molto remunerativo, ve ne sono altri che consentono dislivelli inferiori. Da Neggia o dall´ Alpe Foppa, è possibile salirlo con facilità, concatenadolo a propria discrezione col Tamaro, alla cui relazione si rimanda, ma anche da Miglieglia, Canton Ticino, in funivia sino al Monte Lema, e quindi in traversata lungo le creste passando per Zottone, Magino e Monte Pola, percorrendo parzialmente lo splendido itinerario Lema-Tamaro, considerato uno dei tracciati più belli lungo il confine tra varesotto e ticino. Un discorso a parte merita invece la salita da Arosio (859) che segue la via di salita del Monte Ferraro sino alla Bassa di Arosio (v. relazione), per poi staccarsene e continuare lungo cresta E sino alla vetta, dove recentemente è stata posta una croce. Per ultimo, in inverno consente ottime escursioni sia con gli sci che con le ciaspole, offrendo inoltre belle ascensioni su neve ghiacciata lungo i suoi canaloni con pendenze sino ai 50 gradi.
Da Milano autostrada dei Laghi per Varese, da cui per la Val Ganna a Luino. Dalla rotonda sul lungo lago in uscita paese, prendere in direzione Fornasette-CH ed al termine della salita svoltare a sinistra per Dumenza, proseguendo sino a Curiglia dopo aver superatro le frazioni di Runo, Stivigliano e Due Cossani. Attraversato il paese, si scende a Ponte di Piero, dove termina la strada. Grande parcheggio nel piazzale della funivia che sale a Monteviasco.
Dal piazzale, su bella mulattiera, famosa per gli innumerevoli scalini e un tempo unico mezzo di accesso al paese, passando per la Cappella del Cardinale Schuster, si sale al caratteristo centro di Monteviasco (1 ora), dove si può giungere anche in funivia risparmiando 400 metri di dislivello. Attraversato il piccolo borgo, su buon sentiero si prosegue lungo la valle, trascurando la deviazione a destra che si incontra un poco più avanti. Con blanda pendenza, si continua lungo il versante S della dorsale che scende dal Monte Pola sino ad uscire dal bosco. Quindi, con salita più ripida si risalgono i pascoli dell´ Alpe Corte (1348), giungendo al gruppo di baite (fontanella) situate poco sotto la linea di cresta ove passa la variante descritta nella nota. Attraversato il ruscello che scende dalla parete a sinistra e che poco più sopra forma una pozza con acqua residua anche in estate, si continua a mezzacosta sino ad un dosso. A questo punto si hanno due possibilità : proseguire col mezzacosta passando accanto ad una caratteristica torre di sassi rotonda la cui funzione è sconosciuta, e raggiungere il Passo Agario (1556), dove si trova la omonima Capanna ricavata da una vecchia costruzione delle Guardie di Confine, e quindi risalire al M. Pola lungo la cresta S, oppure rimontare il dosso giungendo alla Capanna Merigetto del CAI Germignaga (chiavi presso la sede), dalla quale per traccia segnalata in diagonale a destra si sale al Colle tra la quota 1655 e il M. Pola. Scavalcato o contornato a sinistra il Pola ci si immette sul sentiero segnalato proveniente dal Monte Lema che sale dal Passo Agario. Ora non rimane che seguire la facile cresta S fino alla croce di vetta , trascurando il segnavia che a sinistra si dirige a Bassa di Indemini e Tamaro.
Come per la salita.
Panoramica escursione, facile ma faticosa per il grande dislivello, tuttavia riducibile grazie alla funivia, può essere resa più impegnativa seguendo una variante, spesso utilizzata dall´ autore, che percorre la lunga dorsale W fino al Monte Pola. Una volta a Monteviasco, subito dopo il fontanone a sinistra si sale al cimitero e per traccia si rimonta il costone superando un primo alpeggio con baite per lo più ristrutturate, fino a giungere sul culmine dove se ne trovano altre in forte degrado. Superata l´ ultima di queste, al contrario ottimamente ristrutturata ed in posizione panoramica, si segue fedelmente la dorsale, abbandonando il segnavia quando questo se ne stacca per portarsi a mezzacosta all´ Alpe Corte. Mantenendosi sul filo di cresta, si procede per erba e roccette su rade tracce di animali, giungendo infine dove questa si impenna, poco sopra l´ Alpe Corte. Qui inizia il tratto più impegnativo , che con qualche passo su roccia (II), porta alla Quota 1655, dalla quale si riprende la normale alla sottostante sella col Pola.
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La nuova croce di vetta. | Il Gradiccioli in veste invernale dal Monte Pola. |
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