Schegge di Muino - 2171 m

Ampia bastionata, le Schegge di Muino corrono frastagliate dalla Bocchetta di Ruggia alla Bocchetta di Muino con andamento da NW a SE. L´ accesso dalla Bocchetta di Ruggia è difficile, più agevole invece dalla Bocchetta di Muino dove passa l´ itinerario proposto, particolarmente selvaggio per questa valle piuttosto dolce, votata ad un escursionismo prevalentemente paesaggistico e naturalistico.

Da Milano A26 per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada. Superata Domodossola, si esce a Masera, imboccando la Val Vigezzo che si risale sino alla splendida piana. All´ ingresso di Santa Maria Maggiore, prima rotonda, si gira a sinistra entrando in paese. Quindi di nuovo a sinistra, direzione Crana-Toceno. Da Toceno, si raggiunge Arvogno (possibilità di parcheggio), proseguendo per qualche centinaio di metri in discesa sino ad un ponte, oltre il quale si trova un cartello di divieto di accesso.

Subito dopo il ponte, parte una ripida mulattiera che poco più sopra si ricongiunge alla sterrata in corrispondenza di un bivio. Lasciata la sterrata, si seguono a destra le indicazioni per Piana di Vigezzo-Bocchetta di Muino, risalendo sempre su bella mulattiera una costa ricoperta di faggi sbucando nei pascoli dell´ Alpe Cortina. Stando sul margine inferiore, li si attraversa, scendendo a guadare il torrente, quindi si riprende con breve salita tornando sui prati e continunado a mezzacosta. Superati alcuni torrenti, all´ Alpe Sdun si piega decisamente a sinistra (indicazioni Bocchetta di Muino) portandosi alla seconda e più alta baita al margine del lariceto. Entrati nel bosco, con salita costante che non concede respiro, lo si risale sino ad uscirne e con un diagonale verso destra, per erba si raggiunge la bocchetta (1977), incrociando l´ ampio sentiero proveniente dalla Piana di Vigezzo e diretto all´ Alpe Ruggia e all´ omonima bocchetta. Piegando a sinistra, dalla Bocchetta di Muino si sale lungo l´ erbosa cresta S arrivando alla quota 2081, dalla quale si scende brevemente ad un colle, con splendida vista sul piccolo gioiello del Lago di Muino. Proseguendo in cresta, ora orientata a NW, si perviene alla Cima SE delle Schegge, a quota 2151, che precede il tratto più impegnativo. Stando sul pianeggiante filo, o alla sua sinistra, si superano vari saltini e dentelli (II) anche molto aerei, in piena esposizione sulle placconate che a destra precipitano sull´ Alpe e il Lago di Ruggia. Giunti ad un colle, si raggiunge infine la Cima NW (2171) per facile cresta erbosa. E´ tuttavia possibile evitare la traversata integrale di cresta, sfruttando una esile traccia di animali che si stacca a sinistra poco sopra il colle con la quota 2081 e percorre , con esposto mezzacosta, il versante occidentale un centinaio di metri ca sottocresta sino a portarsi nei pressi della vetta, cui si risale per erti prati.

Come per la salita. Nel caso non si intendesse ripercorrere a ritroso il lungo itinerario, dalla vetta si scende verso SW al Dose (2082) e seguendone la cresta S si arriva alla Corte Ragozzo (1655). Piegando a W, destra, si discende infine all´ Alpe Cortina. Discesa senza traccia, avviene su ripido terreno erboso e lariceti, che è bene studiare durante la salita.

Le Schegge di Muino sono interessate da un itinerario escursionistico che ne compie l´ intero periplo partendo dalla Piana di Vigezzo o da Arvogno, a proprio piacere. Raggiunta la Bocchetta di Muino, si scende sul versante N all´ Alpe Ruggia (1887), dalla quale con blanda pendenza si raggiunge l´ omonima Bocchetta (1990). Quindi con lunga traversata dei pendii meridionali di Pizzo Ruggia e Pizzo di Fontanalba (v. relazioni) ci si porta alla Cappella di S. Pantaleone o direttamente al Passo di Fontanalba. Infine si scende ad Arvogno, da cui si risale alla Piana di Vigezzo, nel caso si fosse partiti da lì. Itinerario fisicamente impegnativo, non tocca alcuna cima, ma combina in sè vari tratti interessati da vie normali.

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