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![]() La Punta Pousset in veste tardo autunnale. |
Regione: Val Aosta (Aosta) ![]() Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Graie - Gruppo Gran Paradiso Provincia: Aosta Punto di partenza: Cretaz (q. 1450 m) Val di Cogne Versante di salita: E-S Dislivello di salita: 1660 m - Totale: 3200 m Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,00 h Periodo consigliato: estate |
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La punta Puosset deve il suo nome al dente roccioso in cui culmina la sua cresta E che, da lontano appare come un enorme pollice. Salita varia ettraverso boschi e praterie, termina con un breve tratto alpinistico per facili quanto esposte roccette.
Autostrada Torino-Aosta. Superato il casello di Aosta, proseguire per il traforo del Monte Bianco uscendo ad Aymaville, da cui si seguono le indicazioni per Cogne. Pochi chilometri prima si incontra il villaggio di Cretaz dove si parcheggia.
Dal ponte di Cretaz si prende il ripido sentiero che superato anche il Torrente Valnontey, a stretti tornanti conduce a Les Ors (1944), dalle cui baite, piegando a sinistra, si entra nel vallone di Vermiana, incontrando poco più avanti un bivio, che a sinistra conduce a L´ Ouille. Tenendosi sulla destra, si sale ripidamente al Casotto del PNGP (2286), in splendida posizione sul costone dividente i Valloni di Vermiana e di Pousset, da cui si scende qualche metro per proseguirea a mezzacosta tra pendii erbosi e levigati lastroni fino ai casolari del Pousset Superiore (2529). Lasciate le baite a sinistra, si aggira un salto di roccia portandosi progressivamente sotto l´ incombente parete S della Pousset, quindi tenendosi sul lato destro del vallone si giunge al bivio col Col Pousset-Bivacco Gratton che si lascia a sinistra. Proseguendo a destra, ci si inerpica sui pendii erbosi guadagnando il filo di cresta in prossimità delle rocce finali. Si supera un camino (I, bolli gialli), quindi per il filo sino ad uno scalino che si deve discendere disarrampicando (II, esposto), per poi attraversare sul bordo superiore di una placca, che a sinistra precipita a valle, portandosi ad una profonda spaccatura. Con passaggio aereo la si salta, arrivando su una cengia che percorre tutta la base del dito roccioso, che si sale da dietro senza difficoltà.
Come per la salita.
Nessuna fra le numerose relazioni consultate dall´ autore per verificare l´ attualità dell´ itinerario, riporta lo scalino da discendere in prossimità della vetta. Fatto strano e incomprensibile, visto che questo passaggio impedì al compagno dell´ autore di raggiungere la vetta. Quindi, meglio portare uno spezzone di corda, non si sa mai.
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