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La Punta d´Arbola (luglio 2009) |
Regione: Piemonte (Verbania)
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Monte Leone Provincia: Verbania Punto di partenza: Lago di Morasco (q. 1750 m) - Val Formazza. Versante di salita: NE Dislivello di salita: 1500 m - Totale: 3000 m Tempo di salita: 5.30 h - Totale: 10.00 h Periodo consigliato: giugno - settembre |
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Pur non essendo la più alta, senza dubbio la punta d’ Arbola, o più semplicemente l´ Arbola, è la regina della Formazza, la cima più bella ed ambita di tutta la valle. Sebbene molte siano le brutture causatele dall’ uomo, come la riduzione del ghiacciaio, che quando la vidi nel ‘74 arrivava a metà lago, o la diga dei sabbioni che ne deturpa la vista, la Punta d’ Arbola sembra tuttavia mantenere inaltertato il suo fascino, come una vecchia signora la cui bellezza non sfiorisce , rimanendo intatta nel tempo, screziata solo da piccole rughe. A diciannove anni me ne innamorai, purtroppo mio malgrado dovetti attenderne altri venti per salirla, sognandola perdutamente.
Da Milano, autostrada per Gravellona Toce, che dopo Ornavasso diviene superstrada, seguendo le indicazioni per Formazza. Superati Crodo, Baceno e Premia, si giunge a Ponte di Fomazza, da dove alla Cascata del Toce, la seconda d´ Europa per altezza, per giungere a Riale. Al bivio si tiene la sinistra per Morasco. Raggiunta la grande diga, si costeggia il lago sinoal suo termine, parcheggiando nel piazzale ne pressi della Funivia di servizio dell´ ENEL.
Sino al bivio per il Rifugio Claudio e Bruno lungo il lago dei Sabbioni, il percorso è lo stesso del Blinnenhorn. Dal piazzale si scende ad attraversare il fiume per poi risalire il fianco destro del vallone ove scorre il Rio dei Sabbioni che scende dal Lago omonino. Il sentiero procede ripido fino al primo pilone della teleferica di servizio, poi si addolcisce arrivando al Baitello Zum-stock dove si incontra il bivio per il rifugio Città di Busto. Si tiene la sinistra, seguedo per i Sabbioni, si attraversa il torrente passando sull´ altro versante, e per una serie di dossi erbosi e un ultimo tratto di sfasciumi si giunge al rifugio Cesare Mores. (2550), posto poco sopra la diga. Dal rifugio si scende ad attraversare la diga, costeggiando la riva destra del Lago dei Sabbioni, sino ad un bivio dove, anzichè salire a destra come per il Blinnenhotrn, si prosegue dritti, costeggiando il lago sino al suo termine. Con percorso ad arco verso sinistra, ci si porta alla morena dell´ Ofenglatcher (Ghiacciaio d´ Arbola), risalendola per ripida traccia. Quindi con pendenza più blanda, su pietrame ci si porta al ghiacciaio che un tempo iniziava molto più a valle. Calzati i ramponi, lo si rimonta puntando all´ isolotto roccioso sulla sinistra (a seconda delle condizioni di innevamento, questo primo tratto può svolgersi su ghiaccio vivo) che si contorna sulla destra senza toccarlo. La pendenza va viepiù aumentando, mentre l´ ascesa procede in traversata verso sinistra sino allo scivolo (35/40 gradi) a destra della venatura rocciosa che taglia in due il ghiacciaio. In genere, qui si trova una prima terminale che può risultare impegnativo scavalcare. Superatala, si procede su ripida neve sempre a destra della vernatura attraversando un tratto di pietrame. Si piega quindi a sinistra, portandosi sotto la terminale. Alcuni tornanti (evitare di salire dritti) e si raggiunge il colle con l´ anticima. Piegando a destra, si è in breve alla croce di vetta.
Come per la salita.
Salita di media difficoltà, è preferibile intraprenderla al mattino molto presto poichè l´ Arbola tende con frequenza a mettersi il cappello in tarda mattinata e toglierselo solo verso sera.
Punta d´Arbola e Hosandhorn dal Città di Busto |
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