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Monte Barro - 922 m


Relazione della salita - Cima n° 3235


Via Normale Monte Barro

In salita, lungo il Sentiero delle Creste
Regione: Lombardia (LeccoItaliane

Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triangolo Lariano

Provincia: Lecco

Punto di partenza: Galbiate, via dell’Oliva (q. 400 m)

Versante di salita: S

Dislivello di salita: 700 m - Totale: 1400 m

Tempo di salita: 1,15 h - Totale: 3,30 h

Periodo consigliato: Tutto l’anno se non c’è neve

Punti di appoggio: Baita Pian Sciresa (q. 445 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Difficoltà:   E (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 91 - Lago di Como Lago di Lugano 1:50000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 28/02/2019
Data pubblicazione: 01/03/2019
N° di visualizzazioni: 14789
N° voti: 5 - Voto medio: Voto 4 stelle

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Introduzione:

Si trova al margine sud-orientale del Triangolo Lariano, a pochi chilometri dalla città di Lecco. Pur non raggiungendo una considerevole altezza, la posizione che occupa, decentrata verso S e in mezzo ai laghi della Brianza, lo rende un balcone panoramico eccezionale a 360°. È posizionato al centro del parco omonimo, il Parco Regionale del Monte Barro, una zona di protezione speciale, istituita nel 1983, con una superficie di 665 ettari. Vi sono state censite circa 600 specie di funghi, circa 1000 specie di animali, circa 1200 specie di piante ed è l’area protetta lombarda con la maggiore diversità floristica. Ma il parco non è solo questo, vi troviamo l’antico Borgo di Camporeso che ospita il Museo Etnografico dell’Alta Brianza; i Piani di Barra con scavi archeologici riguardanti insediamenti di età Gota (V-VI sec. d.C.); la Villa Bertarelli, sede del Parco; l’Eremo, un ostello, bar/ristorante e museo archeologico del Barro e Chiesa di S. Maria (sec. XV); la Costa Perla, ex roccolo, sede della stazione ornitologica sperimentale; la Chiesa incompiuta di San Michele (sec. XVII) sede di eventi culturali; la Falesia di Camporeso che è una palestra di roccia con numerose vie di arrampicata, e molto altro. Questi luoghi sono tutti raggiungibili su sentieri ben segnalati da cartelli che riportano anche i tempi di percorrenza.
Anche l’ascesa alla vetta del Monte Barro, proposta qui di seguito, avviene su sentieri ben segnalati con numerosi cartelli riportanti il segnavia 305 e si svolge lungo il cosiddetto Sentiero delle Creste, da S a N. Tale cresta è formata da 3 gobbe minori, denominate nell’ordine di ascesa: Terzo Corno, Secondo Corno e Primo Corno e dal rilievo principale con la croce di vetta. La discesa avviene invece lungo il sentiero della cresta N, segnavia 304 e il rientro a Galbiate si svolge lungo l’altalenante sentiero che taglia a mezzacosta il versante E del Monte Barro, segnavia 301.
È un bellissimo percorso ad anello, adatto a tutti gli escursionisti, di difficoltà: E/E+. Poco prima della vetta e in un passaggio in discesa lungo la cresta N, bisogna superare dei brevi tratti rocciosi, ma sono assolutamente elementari e ben appigliati. La discesa lungo la cresta N è meglio affrontarla quando non c’è neve o residui di neve ghiacciata, in quanto il sentiero, sebbene sia facile e mai esposto, in alcuni tratti si approssima a canaloni e ripidi pendii erbosi. Ad ogni modo, in presenza di neve, sono indispensabili i ramponi.


Accesso:

Provenendo la Lecco e Pescate lungo la Strada Provinciale 60, all’entrata di Galbiate ci sono due semafori a poca distanza l’uno dall’atro. Appena superaro il secondo si svolta a destra, lungo la via Cesare Cantù, che poi prosegue leggermente sulla destra e diventa Via Sant’Alessandro. Già lungo questa strada si incontrano i primi cartelli segnaletici che riportano diverse indicazioni, tra le quali quella che fa al caso nostro, ossia: inizio sentieri, vetta 305. Dopo circa 350 metri dai semafori, ad un incrocio, si svolta a sinistra su Via dell’Oliva. Si risale questa ripida e stretta via per circa 200 metri e quando compie una curva sulla destra, si parcheggia in un piccolo slargo erboso presente sulla sinistra, c’è posto per al massimo 2 auto. Più avanti non ci sono altre possibilità di parcheggio. Eventualmente, da prendere in considerazione la possibilità di lasciare l’auto in qualche parcheggio che precede l’imbocco di Via dell’Oliva.


Descrizione della salita:

In ogni caso, sia che si parcheggi nel piccolo slargo erboso sulla sinistra, sia che si lasci l’auto in qualche parcheggio che precede l’imbocco di Via dell’Oliva, si risale questa ripida stradina asfaltata lunga al massimo 300 metri, fino a giungere al cartello di divieto di transito per le automobili. La strada diventa ora una pista sterrata e dopo circa 100 metri si arriva ad un bivio. Si tralascia la deviazione a sinistra e si prosegue dritti a destra (est), il cartello con il segnavia 305 indica: III Corno h 0.40, vetta h 1.15.
A questo bivio c’è anche una bacheca con una bella cartina, che tra l’altro riporta la carta d’identità del parco e le zone di maggiore interesse. Più avanti c’è un’altra bacheca e un secondo bivio. Qui si tralascia la pista pianeggiante sulla destra e si imbocca un sentiero a sinistra, seguendo le indicazioni del solito cartello con il segnavia 305 che riporta: III Corno h 0.35, Sella della Pila h 0.50, vetta h 1.10 (a questo bivio si chiuderà il percorso ad anello tra salita e discesa). Il sentiero sale nel rado bosco con diverse svolte, ora in direzione N, passa in prossimità di un rudimentale osservatorio ornitologico e poi prosegue nei prati all’aperto.
Non sono presenti segnavia ma il sentiero è sempre ben marcato e in buona parte ghiaioso. Nel prosieguo si approssima al versante meridionale, all’apparenza roccioso e non semplice, del Terzo Corno. Invero è presente un largo canale erboso trasversale, da sinistra a destra che permette di superare questo risalto senza alcuna difficoltà e si arriva in cima a questo Terzo Corno. Da qui la vista spazia già sull’intero settore meridionale delle Grigne, sulla città di Lecco, sul Resegone e sui Laghi. Di fronte, verso N, abbiamo invece l’intero percorso delle creste e il rilievo sul quale è posta l’alta croce di vetta (vedi immagine principale).
Si scende quindi alla sottostante sella erbosa, perdendo una quindicina di metri di dislivello e poi si risale al Secondo Corno, superando un elementare gradino roccioso e sempre su sentiero ben evidente. Si prosegue poi con la successiva breve discesa e la risalita, per prati e senza difficoltà, fino al Primo Corno. Ci attende ora l’ultima discesa, nella quale si perdono circa 20 metri di dislivello, poi inizia la salita al rilievo della vetta. Qui, inizialmente il sentiero è un po’ ripido, ma si svolge lungo prati elementari. Nella parte superiore bisogna invece superare alcune facili roccette, appoggiando le mani, ma senza particolari difficoltà o esposizione, e si arriva sulla vetta del Monte Barro (q. 922 m, h 1,15 dalla partenza).


Discesa:

Si offrono 2 possibilità:
1°) Come per la salita, ma se non c’è neve, è più interessante affrontare il percorso riportato qui di seguito.
2°) Dalla cresta N e il versante E.
Dalla vetta, seguendo le indicazioni di un cartello con il segnavia 304 che riporta: Prati della Corna h 0.20, Sasso della Vecchia h 0.40, Lecco h 1.25, si scende inizialmente lungo il sentiero in direzione WSW. Venti metri sotto, ad un bivio, un nuovo cartello con il segnavia 304 e le stesse destinazioni di cui sopra, indica di svoltare a destra, lungo la cresta N. Il sentiero scende per un breve tratto con alcune svolte nel bosco, poi prosegue con un percorso un po’ altalenante, fino a giungere ad un breve risalto roccioso di 4 o 5 metri, che si trova sulla destra. Anche qui, senza particolari difficoltà si supera questo passaggio in salita, appoggiando le mani anche sui tronchi degli alberi. Segue un breve tratto in cui la cresta diventa un poco stretta, ma sempre elementare. Poi c’è una breve discesa e di nuovo un tratto con saliscendi, fino a giungere in prossimità di una vasta radura (Prati della Corna), che rappresenta la larga sommità di una parete rocciosa rivolta ad E.
Qui conviene tralasciare un attimo il sentiero di discesa e raggiungere quasi in piano questo culmine, che è uno spettacolare punto panoramico. Si riprende poi il sentiero che si sposta un poco sul versante di sinistra (scendendo) della precipite cresta N e si continua la discesa in un bosco prevalentemente di betulle. Dopo circa 5 minuti dal belvedere, si lascia sulla sinistra un grosso masso erratico e si prosegue nella discesa nel bosco più o meno rado, fino a giungere ad un bivio, a monte del quale c’è un caratteristico spuntone roccioso, alto una decina di metri, il Sasso della Vecchia (q. 670 m), come indica il cartello ivi posto. A questo bivio si prende a destra il sentiero che prosegue in discesa, che riporta il segnavia 301 e l’indicazione per Baita Pian Sciresa (tralasciando il sentiero a sinistra, in salita, con il cartello che riporta, tra l’altro, le indicazioni per Galbiate).
Si riprende quindi la discesa e dopo circa 5 minuti si ignora a destra il sentiero per il Cippo Alpini, e si prosegue a sinistra, sul sentiero principale e sempre nel bosco, qui più fitto. Più avanti, ad un nuovo bivio, si prosegue a destra, seguendo sempre le indicazioni per Baita Pian Sciresa e si continua in discesa fino a raggiungere questa baita, che è a tutti gli effetti un moderno ristorante. Qui bisogna prestare un poco di attenzione ai sentieri che dipartono, perché è l’unico punto dell’intero tragitto dove non sono posti dei chiari cartelli segnaletici. Dalla baita si scende sulla destra (SE), in questa direzione vi sono però 2 sentieri, si tralascia quello inferiore, con dei gradini, delimitato a valle da una staccionata e si prende invece quello semipianeggiante sulla destra. Inizia qui il lungo traverso del versante E del Monte Barro, a mezzacosta e con diversi tratti altalenanti.
Poco più avanti della baita precitata, si approda in un’ampia radura pianeggiante. Poi, ad un bivio con diversi sentieri, si segue sempre il cartello con il segnavia 301 che riporta le indicazioni per Due Case e Galbiate. Nel prosieguo si passa alti sopra la Chiesa incompiuta di San Michele (tralasciado un paio di sentieri che scendono a sinistra) e si continua nella traversata, per un lungo tratto. Si risalgono poi 2 elementari gradini rocciosi, protetti a valle da delle staccionate in legno e da ultimo si passa nelle vicinanze di un rudere. Poco dopo si raggiungere il bivio con la bacheca, dove si chiude il percorso ad anello e ci si ricollega con l’itinerario di salita. Si percorre quidi l’ultimo tratto di pista sterrata e poi la strada asfaltata che ci conduce al parcheggio (h. 1.00 dalla Baita Pian Sciresa, h 3,30 dalla partenza).


© VieNormali.it

Via Normale Monte Barro  - La cartina del Parco del Monte Barro e in rosso l’itinerario ad anello
Via Normale Monte Barro  - Dalla vetta, panorama verso S e in rosso il Sentiero delle Creste
Via Normale Monte Barro  - Dalla vetta, panorama sul settore meridionale delle Grigne
La cartina del Parco del Monte Barro e in rosso l’itinerario ad anello Dalla vetta, panorama verso S e in rosso il Sentiero delle Creste Dalla vetta, panorama sul settore meridionale delle Grigne

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 02/03/2019 dalla redazione di VieNormali.it

  



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