Cima posta nelle vicinanze della Croda dei Toni; conserva ancora testimonianze della Prima Guerra Mondiale.
Dal Rif. Auronzo si prende l’ampia e pianeggiante carrareccia che porta verso il Rif. Locatelli (segnavia n. 101) e si doppia il Rif. Lavaredo (q. 2344 m); poco dopo questo la strada carrareccia inizia a salire per raggiungere un pianoro, ancor prima della forcella Lavaredo, da dove si diparte il sentiero n. 104 per il Rif. Pian di Cengia; s’inizia a perdere quota sensibilmente per poi, dopo aver aggirato la torre Tito e la Croda Passaporto (Passaportenkofel), iniziare a risalire verso i Laghi di Cengia (anche se ormai ne rimane uno solo). Dopo un tratto in pianura, si continua a salire fino al bivio con il sentiero n.107. Lo si imbocca e in circa un quarto d’ora si arriva ad un colletto (1,30 ore dall’Auronzo, 1,05 dal bivio dopo il Lavaredo).
Ci si alza facilmente dal colletto per lastre rocciose levigate dal ghiaccio e si sbuca in pochi minuti nella calotta sommitale della cima NE (2536 m). Adesso si può seguire la piatta calotta, avendo davanti l’anticima e la cima vera e propria con la croce di vetta, raccordandosi così con un’ampia cengia aperta a SE. Si raggiunge una prima forcellina e si inizia a salire il ben visibile sentiero che, dopo uno zig-zag, esce sulla sinistra aggirando uno spigolo. Ci troviamo adesso accanto ad un ricovero di guerra e lo si sormonta (è questa l’anticima che vedevamo prima); si arriva al termine della piccola cupola e ci si cala per un breve canalino (I) così da scendere alla successiva forcellina. Da qui si salgono rocce articolate (I+) un po’ sporche di detrito ma solide, seguendo radi ometti. Si sbuca così all’umile croce di vetta.
Come per la salita.
Bellissimo panorama a 360° sulle Dolomiti di Sesto.