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Monte Cengia - 2559 m

Foto via normale Monte Cengia non disponibile


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Sesto
Punto di partenza: Rif. Auronzo (q. 2320 m) Val Marzon
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 580 m - Totale: 1160 m
Tempo di salita: 1,50 h - Totale: 3,45 h
Difficoltà: EEA - AR - I+ - F+
Periodo consigliato: luglio - settembre
Punti di appoggio: Rif. Pian di Cengia - (q. 2528 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N.010 - Dolomiti di Sesto 1:25000
Autore: Sandro Caldini
Data della salita: 02/08/2012
Data pubblicazione: 15/08/2012
N° di visualizzazioni: 6382


Introduzione:

Cima posta nelle vicinanze della Croda dei Toni; conserva ancora testimonianze della Prima Guerra Mondiale.


Accesso:

Dal Rif. Auronzo si prende l’ampia e pianeggiante carrareccia che porta verso il Rif. Locatelli (segnavia n. 101) e si doppia il Rif. Lavaredo (q. 2344 m); poco dopo questo la strada carrareccia inizia a salire per raggiungere un pianoro, ancor prima della forcella Lavaredo, da dove si diparte il sentiero n. 104 per il Rif. Pian di Cengia; s’inizia a perdere quota sensibilmente per poi, dopo aver aggirato la torre Tito e la Croda Passaporto (Passaportenkofel), iniziare a risalire verso i Laghi di Cengia (anche se ormai ne rimane uno solo). Dopo un tratto in pianura, si continua a salire fino al bivio con il sentiero n.107. Lo si imbocca e in circa un quarto d’ora si arriva ad un colletto (1,30 ore dall’Auronzo, 1,05 dal bivio dopo il Lavaredo).


Descrizione della salita:

Ci si alza facilmente dal colletto per lastre rocciose levigate dal ghiaccio e si sbuca in pochi minuti nella calotta sommitale della cima NE (2536 m). Adesso si può seguire la piatta calotta, avendo davanti l’anticima e la cima vera e propria con la croce di vetta, raccordandosi così con un’ampia cengia aperta a SE. Si raggiunge una prima forcellina e si inizia a salire il ben visibile sentiero che, dopo uno zig-zag, esce sulla sinistra aggirando uno spigolo. Ci troviamo adesso accanto ad un ricovero di guerra e lo si sormonta (è questa l’anticima che vedevamo prima); si arriva al termine della piccola cupola e ci si cala per un breve canalino (I) così da scendere alla successiva forcellina. Da qui si salgono rocce articolate (I+) un po’ sporche di detrito ma solide, seguendo radi ometti. Si sbuca così all’umile croce di vetta.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Bellissimo panorama a 360° sulle Dolomiti di Sesto.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 15/08/2012 dalla redazione di VieNormali.it
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