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Alpi di ghiaccio

Appennino di neve e di ghiaccio - Vol. 1

Sud Verticale

Vie normali nelle Dolomiti di Brenta



Pizzo Scalino (traversata) - 3323 m


Relazione della salita - Cima n° 3187


Via Normale Pizzo Scalino (traversata)

Il Pizzo Scalino, dalla Cima Val Fontana
Regione: Lombardia (SondrioItaliane

Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Bernina

Provincia: Sondrio

Punto di partenza: Strada per Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2020 m)

Versante di salita: Vari

Dislivello di salita: 1303 m - Totale: 2606 m

Tempo di salita: 4,30 h - Totale: 8,30 h

Periodo consigliato: agosto e settembre

Punti di appoggio: Rif. Cristina (q. 2230 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Difficoltà:   EE - A - I - F+ (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: no
Cartografia: GLOBALMAP - Valmalenco 1:25000
Autore: Piero V.  Profilo di Piero V. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 23/09/2018
Data pubblicazione: 27/09/2018
N° di visualizzazioni: 10814
N° voti: 2 - Voto medio: Voto 5 stelle

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Introduzione:

Il Pizzo Scalino è una stupenda piramide di rocce e ghiaccio, molto nota, non ha certo bisogno di presentazioni. Probabilmente è la cima più popolare del Bernina lombardo, frequentata sia nella stagione dello sci-alpinismo, sia d’estate. Quello proposto è un bellissimo itinerario ad anello, la salita avviene dal ghiacciaio e la discesa dalla Val Painale, punto di partenza e di arrivo è l’Alpe Campascio di Caspoggio. La risalita del ghiacciaio, specie se affrontata a stagione avanzata, richiede esperienza e attenzione, sia nell’aggiramento dei diversi crepacci, ma in particolare per la ripidezza dell’ultimo tratto. Recentemente la paretina che dal ghiacciaio porta sulla cresta SE della montagna, è stata attrezzata con una catena che facilita ovviamente il percorso. La parte più ripida del ghiacciaio e le catene possono comunque essere evitate, a tale riguardo vedi 2° itinerario della descrizione salita. La cresta finale SE, che è in comune con tutte le vie normali della montagna, richiede un minimo di attenzione, ma è comunque facile, lo è ancor di più dal mese di settembre 2018, da quando è stata ben segnalata. La discesa dalla Val Painale, alla pari dell’itinerario dalla Val Fontana, è la via più facile della montagna, non presenta particolari difficoltà ed inoltre è interamente segnalata, dalla vetta all’Alpe Campascio di Caspoggio.
Riguardo il periodo migliore per la traversata, si consiglia l’estate avanzata, quando i segnali, le tracce e i crepacci, sono ben individuabili. Unico inconveniente di questo periodo è il ripido scivolo di ghiaccio vivo che precede le catene.
Le immagine e la relazione: Pizzo Scalino – dalla Val Painale, possono fornire ulteriori indicazioni.
Il panorama di vetta, giustamente celebrato, è tra i più completi del gruppo, molto esteso in tutte le direzioni.
Dettagli della salita nella fotoscalata.


Accesso:

Da Sondrio (parte occidentale della città) si prende la strada per la Valmalenco. Giunti a Chiesa in Valmalenco si svolta a destra, verso Lanzada e la Val Lanterna. La strada passa dal villaggio di Campo Franscia e poi sale con numerosi tornanti e sempre asfaltata fino alla località di Campo Moro. Circa 1.5 km prima di raggiungere questa località, la strada compie l’ultimo tornante, che è sinistrorso. Da questa curva si prosegue per circa 500 metri e si affronta una prima galleria e subito dopo, una seconda. Dopo circa 100 metri la strada presenta un notevole slargo sulla sinistra e prosegue diritta, mentre sulla destra c’è un bivio con una curva a gomito, segnalato da un cartello di notevoli dimensioni e, poco a destra, da dei normali cartelli segnaletici che riportano: Alpe Campascio di Caspoggio h 0.25 (la nostra prima meta), Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 1.00 e Passo degli Ometti h 2.30. Si svolta quindi a destra, la strada è ancora asfaltata e poco più avanti, dopo alcuni tornanti, si arriva ad un cartello di divieto di transito, a circa (q. 2020 m). Si parcheggia qui, in uno slargo presente sulla sinistra.


Descrizione della salita:

Dal parcheggio si imbocca la stradina con il fondo in parte cementato e in parte sterrato, che sale con alcuni stretti tornanti e in breve si raggiunge il piano pascolivo dell’Alpe Campascio di Caspoggio (q. 2087 m). Circa 100 metri prima di arrivare alle case di questo alpeggio, sulla destra si stacca un sentiero segnalato da un cartello che riporta le indicazioni per: Alpe Prabello – Rifugio Cristina h 0.30 e Passo degli Ometti h 2.10. Si percorre questo sentiero, sempre ben segnalato ed evidente, che inizialmente traversa parallelo alla sterrata, poi, giunto sotto le case dell’alpe, svolta decisamente a destra (SE). Si risalgono ora con moderata pendenza larghi pascoli, tra macchie di larici e gobbe rocciose, in un bel ambiente alpino, mentre all’orizzonte appare l’inconfondibile piramide del Pizzo Scalino.
Si prosegue per un buon tratto, seguendo sempre l’evidente sentiero segnalato, fino a quando ci si immette su di una stradina sterrata. Anche a questo bivio sono presenti dei cartelli, che indicano di imboccare verso destra la stradina e 400 metri più avanti si arriva alla bellissima piana dell’Alpe Prabello, dove c’è il Rifugio Cristina (q. 2230 m, vedi prima immagine di dettaglio). Il sentiero prosegue ad E del rifugio e dopo una cinquantina di metri, in prossimità di un ponticello sul torrente, c’è un bivio, anche questo ben segnalato, dove si chiude il percorso ad anello tra l’itinerario di salita allo Scalino e quello di discesa. Si tralasciano perciò le indicazioni sulla destra che conducono al Passo degli Ometti e si prosegue verso E, il cartello riporta: Passo di Campagneda e Pizzo Scalino EEA. Seguendo i segnali lungo i pianori del pascolo più avanti si arriva ad un altro bivio segnalato.
Si prende ora a destra (E), per Pizzo Scalino EEA. Poco oltre, una traccia segnalata porta a risalire con numerose svolte l’alto pendio di erba e detriti che conduce sulla cresta morenica, a destra della caratteristica punta rocciosa del Cornetto (q. 2848 m). Da qui si prosegue brevemente sulla destra, poi si traversa a sinistra e si va a risalire un evidente canaletto detritico che permette di superare una larga fascia rocciosa. Sopra tale fascia c’è un pianoro dove si è adagiata la fronte del Ghiacciaio dello Scalino, che a stagione avanzata è completamente di ghiaccio vivo. Adeguatamente equipaggiati si risale il ghiacciaio sulla sinistra, dov’è meno ripido. Si piega poi gradualmente verso destra, prestando attenzione ai diversi crepacci. Nel prosieguo il ghiacciaio diventa un pò erto e con diverse crepacce trasversali. Superata l’ultima, il pendio glaciale diventa decisamente ripido e bisogna prestare molta attenzione, utilizzare eventualmente viti da ghiaccio, inoltre è meglio avere i ramponi con le punte ben affilate, questo ovviamente in presenza di ghiaccio vivo. Si offrono ora 2 possibili itinerari per raggiungere la vetta:
1° itinerario
Si sale verso la paretina, alta una trentina di metri, sotto l’evidente Selletta (q. 3200 m), la crepaccia terminale attualmente non dovrebbe creare problemi. Il risalto roccioso è stato attrezzato nel mese di settembre 2018 con una catena, che porta alla sopra citata Selletta sulla cresta SE del Pizzo Scalino. Poco oltre, la cresta che qui è quasi pianeggiante, diventa un po’ stretta, ma non particolarmente esposta. Si affronta poi la piramide sommitale, i segnali traversano a sinistra poi portano a risalire canaletti, cenge e facili saltelli rocciosi, fino a raggiungere la vetta.
2° itinerario
Si sale in obliquo verso sinistra (qui il ghiacciaio è un po’ meno ripido rispetto al tratto sotto le catene), fino a raggiungere il detritico intaglio (q. 3178 m) che separa la Spalla SE dello Scalino dalla Cima Val Fontana. Si traversa ora in piano o in leggera discesa, l’intero versante S della precitata Spalla SE. Ci sono dei segnali e una traccia evidente. Giunti quasi al termine del traverso si risalgono facilmente (I°) delle rocce, verso sinistra e in breve si guadagna l’ampia e detritica cresta SE dello Scalino. Pochi metri sopra si arriva alla Selletta (q. 3200 m), dove convergono tutte le vie normali della montagna, quella dalla Val Painale, quella dalla Val Fontana, quella diretta dal ghiacciaio e da ultimo questa, che aggira a S la Spalla SE. Dalla Selletta si prosegue poi come per il 1° itinerario.
Dal citato intaglio (q. 3178 m) è anche possibile raggiungere facilmente (F) e in 15 minuti la Cima Val Fontana (q. 3222 m), vedi relativa relazione.


Discesa:

Per l’Alta Val Painale, il Passo degli Ometti e ritorno all’Alpe Campascio di Caspoggio. Come già riportato nell’introduzione questo itinerario è interamente segnalato.
Dalla vetta si ridiscende per la cresta SE fino alla Selletta (q. 3200 m). Qui, esattamente 20 metri ad W delle catene, c’è un segnale e una traccia che scende brevemente su detriti, verso destra. Per mezzo di una cengia si entra poi nel canale detritico che divide il Pizzo Scalino dalla sua Spalla SE. Si scende facilmente il canale che si allarga sempre più. Giunti al suo termine, si prosegue verso destra, sull’ampio pendio detritico sottostante. I segnali scendono poi a mezzacosta sotto la cresta SW del Pizzo Scalino e, sempre senza difficoltà, si arriva al Passo degli Ometti. Da questo valico, seguendo sempre i segnali, si divalla sulla destra (NNE), inizialmente su detriti e blocchi di ganda, poi su di un pendio di erba e sassi, quindi di nuovo su detriti, fino a raggiunge un ampio pascolo pianeggiante, fiancheggiato ad W da un largo dosso di ganda. Volgendo gradualmente verso sinistra si arriva al bivio in prossimità dell’Alpe Prabello, dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e si ritorna al parcheggio.


Note:

Nota 1
Sulla carta della Globalmap, la stradina che conduce all’Alpe Campascio di Caspoggio e i vari sentieri, sono ben riportati.
Nota 2
L’alta croce di vetta dello Scalino, nel mese di settembre 2018 è stata asportata e trasportata a valle con l’elicottero per il restauro, probabilmente verrà riposizionata entro la prossima primavera.
Nota 3
Oltre alla corda e all´imbrago che servono per affrontare il ghiacciaio crepacciato, è ovviamente utile portare al seguito almeno un paio di cordini e moschettoni per assicurarsi sulla paretina attrezzata, nel caso si scelga il 1° itinerario.
Nota 4
Da rilevare che l’importante trasfluenza del ghiacciaio che scendeva ad E del Cornetto, è completamente estinta. Permangono solamente zone di ghiaccio morto sotto i detriti.


© VieNormali.it

Via Normale Pizzo Scalino (traversata) - Il Pizzo Scalino, dai pressi dell’Alpe Prabello
Via Normale Pizzo Scalino (traversata) - Sul crepacciato Ghiacciaio dello Scalino, in giallo la paretina attrezzata
Via Normale Pizzo Scalino (traversata) - Panorama di vetta, verso E
Il Pizzo Scalino, dai pressi dell’Alpe Prabello Sul crepacciato Ghiacciaio dello Scalino, in giallo la paretina attrezzata Panorama di vetta, verso E

Zoom immagini: passare col mouse sopra le immagini per vedere un ingrandimento (attendere il completo caricamento della pagina).

Revisione: relazione rivista e corretta il 14/05/2020 dalla redazione di VieNormali.it

  



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