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Alpi di ghiaccio

Appennino di neve e di ghiaccio - Vol. 1

Sud Verticale

Vie normali nelle Dolomiti di Brenta



Corno Grande - Vetta Occidentale - Via del Ghiacciaio - 2912 m


Relazione della salita - Cima n° 2080


Via Normale Corno Grande - Vetta Occidentale - Via del Ghiacciaio
Il Ghiacciaio del Calderone e la Vetta Occidentale con il tracciato di salita.
Regione: Abruzzo (TeramoItaliane

Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo Gran Sasso

Provincia: Teramo

Punto di partenza: Sella di Cima Alta (q. 1635 m)

Versante di salita: NE

Dislivello di salita: 1277 m - Totale: 2570 m

Tempo di salita: 4,15 h - Totale: 6,45 h

Periodo consigliato: da inizio maggio a metà luglio

Punti di appoggio: Rif. Carlo Franchetti - (q. 2433 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Difficoltà:   EE - AG - PD- (scala difficoltà)
Attrezzatura:
Valutazione:
Libro di vetta: si
Cartografia: IL LUPO 1:25.000 Gran Sasso d´Italia - Carta escursionistica
Autore: Gabriele A.  Profilo di Gabriele A. - Altre salite dell'autore
Data della salita: 23/06/2005
Data pubblicazione: 30/09/2011
N° di visualizzazioni: 11890
N° voti: 4 - Voto medio: Voto 5 stelle

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Introduzione:

Entusiasmante ed originale via di salita alla cima più alta di tutta la catena appenninica.
La Vetta Occidentale, "Tetto dell´Appennino", è una cima possente ma non troppo ardita che, insieme al Torrione Cambi ed alle vette Centrale ed Orientale, contorna la bellissima conca dolomitica dell´ormai ex Ghiacciaio del Calderone e forma la complessa struttura del Corno Grande. Ha origine dall´incontro di quattro creste che seguono in maniera quasi esatta i punti cardinali. Ognuno dei quattro versanti è profondamente differente dagli altri. Quello orientale presenta un´ardita e bellissima parete di ottima roccia, alta circa 300 metri, sulla quale corrono alcune vie molto interessanti. Il versante meridionale, sul quale si snoda la nota e frequenta Via Direttissima, è caratterizzato dalla presenza di numerosissimi pilastri e torrioni rocciosi intervallati da molteplici canaloni. Quello occidentale è caratterizzato da vasti ed erti pendii detritici sui quali serpeggia la Via Normale. Sul versante settentrionale, sede dell´itinerario qui descritto, è incastonato il morente Ghiacciaio del Calderone (il ghiacciaio più a Sud d´Europa).
Dall´uscita autostradale di San Gabriele - Colledara (A24) si prende la S.P. 491 fino a Montorio al Vomano. Si prende poi la S.S. 80 (del Gran Sasso) in direzione L´Aquila, fino al ponte sul Rio Arno dove, seguendo le indicazioni, si imbocca la lunga e panoramica strada che si segue, con numerosi tornanti, fino a Prati di Tivo (m. 1460). Arrivati sul grande piazzale, si prende a sinistra la stradina, prima asfaltata poi sterrata, che sale nel bosco e conduce, in breve, alla Sella di Cima Alta, dove si parcheggia(m. 1635 - 3,5 Km. da Prati di Tivo). In alternativa si può usufruire della nuova seggio-cabinovia che da Prati di Tivo sale direttamente alla Madonnina (q. 2007 m - la vecchia seggiovia monoposto sostituita nel dicembre 2009, anche se lenta, era senz´altro molto più piacevole ed affascinante). In questo caso si abbrevia di un´ora il percorso.


Accesso:

Dal parcheggio si segue il sentiero che, passando nelle vicinanze di un grande crocifisso ("Il Balcone" q. 1683 m – vista superba sul Massiccio Centrale e Catena Orientale del Gran Sasso e sul Teramano), risale un panoramico costone erboso (Arapietra), passa nei pressi dell´orripilante "Albergo diruto" (rudere incompiuto) e conduce alla Madonnina (m. 2028 - ore 1 - stazione di arrivo dell´impianto a fune). Si sale in direzione dell´incombente Cresta Est del Corno Piccolo e, dopo poco, nei pressi di alcuni piccoli terrapieni, si trova un bivio. Si prende a sinistra (indicazioni Rifugio Franchetti) e, dopo qualche svolta su uno stretto sentierino, si valica il modesto ma panoramico Passo delle Scalette (m. 2100 - un poco esposto) e si entra nel fantastico mondo roccioso del Vallone delle Cornacchie. Da questo punto, guardando sopra il promontorio roccioso nel mezzo del Vallone, si può già intravedere la sagoma del Rifugio Franchetti. Dopo un bel tratto fra enormi massi, proprio sotto le precipiti pareti della Est del Corno Piccolo, si giunge, obliquando a sinistra, sotto un gradino roccioso al centro della valle che, grazie all´aiuto di un cavo metallico ed a qualche gradino scolpito nella roccia, si supera in diagonale verso sinistra (attenzione in presenza di neve). Ora il sentiero, in alcuni tratti un po´ esposto ma molto piacevole, risale con numerosi tornanti il dosso erboso-roccioso al centro del Vallone fino a raggiungere il bellissimo Rifugio Franchetti (m. 2433 - ore 2,45 dalla macchina – vista eccezionale sulla Parete Est del Corno Piccolo - pernotto consigliato), posto in posizione superba, proprio di fronte al &Monolito& che caratterizza la cima del Piccolo.


Descrizione della salita:

Se persiste un buon innevamento, ci si porta dietro al rifugio e, calzati i ramponi e indossato il casco, si iniziano a risalire i vasti pendii alle sue spalle, proprio sotto l´incombente parete Ovest dell´Anticima della Vetta Orientale. Superata sulla destra una prima innocua fascia rocciosa, si affronta un pendio più ripido che presenta massi di enormi dimensioni quasi al suo culmine. Ci si tiene sulla destra di detti macigni e, con un ultimo sforzo, si guadagna la morena frontale del Ghiacciaio del Calderone (in caso di scarso innevamento si può raggiungere questo punto seguendo, dal Rifugio Franchetti, l´itinerario della Via Normale per la Vetta Orientale, sentiero n° 3C). Si entra nel vasto e bellissimo catino dolomitico antistante e lo si percorre tenendosi sul pendio di destra, cercando di non perdere quota e di non stare troppo attaccati alla parete per evitare le possibili scariche di sassi. Oltre una propaggine rocciosa, si supera il caratteristico tratto ad imbuto (possibile ghiaccio vivo) e si volge a destra, iniziando a risalire più o meno al centro il lungo seguente declivio, alla cui sommità si nota il colletto d´uscita. L´ambiente è fantastico e le pendenze aumentano considerevolmente. Dopo un largo ed agevole tratto a 40°, si prosegue sui 45° della parte mediana e, facendo attenzione alla possibile presenza di ghiaccio vivo, si giunge sotto l´ultimo ripido tratto di ghiacciaio. Con la dovuta cautela, visto che negli ultimi sessanta metri la pendenza si aggira sui 50° (in condizioni particolari anche oltre), si continua a salire obliquando leggermente verso destra e puntando all´evidente selletta all´apice del pendio. Facendo attenzione alla possibile presenza di insidiose cornici, si raggiunge la selletta sulla cresta Nord sbucando così sul tracciato della Via Normale. Da questo punto si segue verso sinistra (Sud) il facile itinerario segnato che, in cinque minuti, conduce alla croce posta sulla panoramicissima cima della Vetta Occidentale del Corno Grande (m. 2912 – ore 4,15 dal parcheggio).


Discesa:

La discesa si effettua solitamente per la facile Via Normale. Nei pressi del Passo del Cannone si prende a destra la deviazione per la Sella dei Due Corni dalla quale, in breve, si torna al Rifugio Franchetti. Dal rifugio si segue a ritroso il percorso dell´andata fino alla macchina (ore 2,30).


Note:

Bellissima salita molto remunerativa. Con le giuste condizioni è una via che si percorre in tutta serenità. Con neve dura o ghiaccio è da affrontare con cautela e con l´adeguata attrezzatura (imbrago, corda, un paio di viti da ghiaccio per l´ultimo ripido tratto), che sarebbe meglio avere sempre al seguito. Il casco è fondamentale, specialmente nella parte intermedia. Si consiglia di partire dal Rifugio Franchetti abbastanza presto (al massimo alle 7) per evitare che il sole (che arriva molto presto) influisca negativamente sulla qualità della neve e sulla stabilità dei pendii. Prestare la massima attenzione per la possibile presenza di grandi cornici all´uscita del pendio ghiacciato. L´itinerario è sconsigliato in presenza di grandi e recenti accumuli nevosi. Il Massiccio Centrale del Gran Sasso è un pezzo di Dolomiti nel centro dell´Italia. Il Rifugio Franchetti, anche se piccolo e spartano, è un ottimo punto di appoggio molto ben gestito nel quale ogni innamorato della montagna dovrebbe trascorrere almeno una notte. Anche se si è molto lontani, una due giorni sulle vette del Massiccio Centrale del Gran Sasso non può assolutamente mancare nel curriculum di un appassionato dell´andar per monti.


© VieNormali.it

Via Normale Corno Grande - Vetta Occidentale - Via del Ghiacciaio - Sui ripidi pendii alle spalle del rifugio. Via Normale Corno Grande - Vetta Occidentale - Via del Ghiacciaio - Sul tratto intermedio del ghiacciaio. Via Normale Corno Grande - Vetta Occidentale - Via del Ghiacciaio - Sulla selletta all´uscita del ghiacciaio.
Sui ripidi pendii alle spalle del rifugio. Sul tratto intermedio del ghiacciaio. Sulla selletta all´uscita del ghiacciaio.


Revisione: relazione rivista e corretta il 08/10/2011 dalla redazione di VieNormali.it

  



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