Pizzo Suretta (cresta NNE) - 3027 m

Il Pizzo Suretta (Surettahorn sulla CNS) è un vasto circo di elevate creste, con diverse punte, che si trova ad E del Passo dello Spluga, confine geografico fra le Alpi Lepontine e Retiche, rappresenta quindi la sentinella ad W di quest’ultimo gruppo. L’itinerario proposto qui di seguito prevede la salita dalla cresta NNE, che è la via normale svizzera (PD), mentre la discesa avviene da S, dalla via normale italiana, compiendo così la traversata nord-sud del Pizzo Suretta, con partenza e arrivo al Passo dello Spluga. I punti chiave dell’ascensione a mio avviso sono due: il superamento della crepaccia terminale del Surettagletscher e l’arrampicata sulle ripide placche fessurate della parete sovrastante, che precedono la cresta NNE. Quest´ultima, tranne la semplice parte finale, è un poco affilata ed esposta sul lato W, ma non difficile. Mentre la discesa dal versante S, in condizioni normali, non presenta particolari problemi (F+), così pure il superamento della crepaccia terminale del Ghiacciaio di Suretta S.
Per la discesa da S vedi anche relazioni:
Pizzo Suretta
Punta Nera - Surettahorn

Da Chiavenna (SO) si prosegue sulla strada per il Passo dello Spluga, fino alla dogana italiana sulla sella del passo, dove si parcheggia.

Dal Passo dello Spluga, pochi metri oltre la dogana, si segue il sentiero segnalato che in direzione E, con numerose svolte, conduce al Bergseeli (q. 2311 m). Si prosegue verso E, lungo un canale e si risale un successivo ripido pendio morenico, al cui termine si arriva nei pressi della (q. 2632 m). Si percorre poi, ancora verso E, l’ampio vallone con residui di nevai che conduce alla sella nevosa del Surettajoch (q. 2851 m), dove iniziano le difficoltà. L’accesso diretto alla cresta NNE è sbarrato da un impegnativo risalto roccioso, che conviene aggirare ad E sul Surettagletscher. Con un breve traverso sul ghiacciaio si aggira il risalto citato e ci si porta sotto una paretina di placche rocciose fessurate, meno ripide del risalto. Un buon innevamento sul ghiacciaio permette di superare senza eccessivi problemi la crepaccia terminale, in caso contrario la cosa non è del tutto semplice. Ad ogni modo, oltre la crepaccia si arrampica (II°) sulle lisce placche, sfruttando le fessure per salire e guadagnare il filo di cresta NNE. Raggiunta la cresta terminano le maggiori difficoltà, in estate inoltrata è completamente rocciosa e la si segue prevalentemente lungo il filo aereo, appoggiando leggermente a sinistra. Nell’ultimo tratto la cresta si allarga e su facili rocce si arriva in cima alla Punta Nera (q. 3027 m), che è anche la vetta del Pizzo Suretta. Bellissimo panorama sulle creste del gruppo e sulle montagne dell’alta Valle dello Spluga.

Dalla vetta della Punta Nera si scende per un breve tratto sulla cresta SW, appoggiando a sinistra. Si segue poi un’evidente rampa/canaletto trasversale, da W ad E, che scende ripida verso il Ghiacciaio di Suretta S. Prima di raggiungere il ghiacciaio, un´altra rampa detritica di una decina di metri, questa volta da E ad W, permette di raggiungere la crepaccia terminale, che di solito non pone problemi. Superata la crepaccia ci troviamo al limite più elevato del ghiacciaio (ripido) e si scende con le dovute precauzioni verso il cono morenico sopra il quale è posto il Bivacco Suretta. Senza raggiungere il bivacco, sul ghiacciaio si volge verso WSW, aggirando lungo un vallone morenico il versante meridionale delle Cime Cadenti (Inner Schwarzhorn sulla CNS). Oltre il vallone, seguendo i segnali, si aggirano grossi blocchi rocciosi e per canaletti di ganda, verso W, si arriva al Lago Azzurro (q. 2429 m). Il sentiero segnalato conduce ora verso NNW al Bergseeli (q. 2311 m), dove ci si ricollega con l’itinerario di salita e da qui si scende in breve al Passo dello Spluga.

Sul Surettagletscher, poco oltre il Surettajoch	Sulla cresta NNE, al centro il Surettajoch	La vetta dall’ultimo tratto di cresta NNE

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