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Pizzo di Madei - 2551 m

Via Normale Pizzo di Madei
Il Pizzo di Madei visto scendendo dal Pizzo Porcaresc


Regione: Estero Estero
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Onsernone
Punto di partenza: Alpe Casone (q. 1279 m) - Valle di Vergeletto Valle di Vergeletto
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1350 m - Totale: 2700 m
Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 7,00 h
Difficoltà: EE - A - II- F+
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Capanna Arena (q. 1687 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia e roccette, passaggi su roccia
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 84 - Domodossola
Autore: Oliviero Bellinzani
Data della salita: 21/08/2008
Data pubblicazione: 30/06/2009
N° di visualizzazioni: 5356


Introduzione:

Itinerario selvaggio, destinato ad escursionisti esperti ed esigenti, porta a scoprire il versante Nord-Est del Pizzo Madei, che sebbene piuttosto appartato rispeto al più basso ma appariscente Pizzo Porcaresc che domina la scena, è la cima più alta dell´ intero gruppo che ne prende il nome. A est presenta una lunga cresta che dirupa sulla valle di Vergeletto, formando una interminabile bastionta sul cui filo corre l´ itinerario proposto. Visto dall´ alpe Casone se ne ha un´ immagine appiattita e poco definita, falsando le linee filanti che invece lo caratterizzano dal lato opposto.


Accesso:

Da Milano autostrada dei laghi per Como-Chiasso. Superata la frontiera, proseguire sino a Bellinzona Sud, quindi per cantonale in direzione Locarno. Alla grande rotonda nei pressi dell´ aeroporto di Magadino imboccare il troncone autostradale che con una lunga galleria permette di evitare il centro di Locarno. All´ uscita prendere per Centovalli, Valli Maggia e Onsernone, e giunti a Ponte Brolla svoltare a sinistra in corrispondenza di un passaggio a livello seguendo le indicazioni Centovalli-Onsernone. Superato Verscio, si gira a destra per Valle Onsernone, che si risale sin poco oltre Russo, da dove sulla destra si imbocca la Valle di Vergeletto. Raggiunto il paese, si prosegue sulla strada pianeggiante fino al suo termine, quindi per sterrata lasciando a destra la pista per la cava sino all´ Alpe Casone, dove si parcheggia.


Descrizione della salita:

Dall´ Alpe Casone si torna indietro lungo la sterrata per circa 500 metri finchè non si incontano le segnalazioni per la Capanna Arena (difficoltà di parcheggio perciò è consigliabile partire dall´ Alpe Casone). Si scende brevemente al fiume, e lo si attraversa su di un ponte, dopodichè si risale il ripido versante opposto su bel sentiero che però non dà respiro. Infine la vista si apre, la pendenza va via via calando e attraverso pascoli degradati si raggiunge la Capanna. Lasciato il sentiero segnalato che continua per l´ Alpe Porcaresc, dietro le stalle si prende una piccola traccia che tenendosi prevalentemente sulla sinistra, risale la valletta alle spalle dell´ alpeggio. Il sottobosco del rado lariceto è un vero e proprio ginepraio, è quindi consigliabile prestare attenzione a non perdere la traccia onde evitare spiacevoli quanto fatiosi fuoripista. Una volta usciti dal lariceto, superato l´ ultimo tratto erboso della valletta, la traccia piega a destra attraversando una pietraia (alcuni ometti fatti dall´ autore) per portarsi su una ripida lingua di terra che si risale direttamente, superando alcune roccette alternate ad altri tratti erbosi, sino a sbucare sul filo di cresta. si passa allora sull´ altro versante, molto più dolce, e seguendo la traccetta mantenuta dal passaggio di animali, si raggiunge la Cata di Madei (2214) avendo davanti l´ argentea placconata triangolare del Pizzo di Craveggia (2489), anticima del Pizzo Madei. Tenedosi sul filo, si percorre interamente la lunga cresta (grosso ometto a circa metà), sino a portarsi sotto le placconate che si risalgono sull´ estremo bordo destro, soluzione più facile, o se si preferisce direttamente (II-III di aderenza). Una volta giunti sul Pizzo di Craveggia (ometto), si prosegue per erba e rocce fino ad un salto di una decina di metri (III+) che è preferibile scendere con una breve doppia (ancorarsi ad un masso prospicente la parete lasciando la corda per la risalita al ritorno) riprendendo la cresta che con vari saliscendi ed un ultimo strappo su pietraia conduce alla vetta con grande croce.


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Ambiente selvaggio, solitario, ideale per un contatto intimo con la montagna.


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