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Cima Pomilio - 2656 m

Via Normale Cima Pomilio
Il 1° Portone, la Cima Pomilio (al centro), il 2° Portone e il Monte Amaro giù in fondo


Regione: Abruzzo Chieti
Alpi e Gruppo: Appennini - Appennino Centrale - Gruppo La Maiella
Punto di partenza: Rif. Bruno Pomilio (q. 1895 m) - Majelletta
Versante di salita: N
Dislivello di salita: 900 m - Totale: 2300 m
Tempo di salita: 3,45 h - Totale: 6,15 h
Difficoltà: EEF
Periodo consigliato: tarda primavera - estate - inizio autunno
Punti di appoggio: Rif. Pomilio (q. 1895 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: Gruppo della Majella, CAI Sezione di Chieti, 1:25000
Autore: Giuseppe Albrizio
Data della salita: 18/07/2007
Data pubblicazione: 07/04/2009
N° di visualizzazioni: 9287


Introduzione:

La base di partenza è il Rifugio Bruno Pomilio 1895 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Majelletta. Arrivati in auto presso il Rifugio Bruno Pomilio 1895 m, si parcheggia nell’ampio piazzale o ai lati della strada. (Fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto fino al piazzale del Blockhaus 2070 m circa, dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella è stato deciso di chiudere al traffico l’ultimo tratto della strada complicando, e non poco, la passeggiata all’escursionista che vuole raggiungere la vetta più alta della Majella, il Monte Amaro 2793 m o un qualsiasi altro monte del gruppo. Ora, al già lungo percorso per raggiungere la cima più alta, bisogna aggiungere tra andata e ritorno altre 2 ore con 200 metri di dislivello di salita e una distanza di 6 Km. Di solito, chi è diretto sul Monte Amaro, dal piazzale del Blockhaus non tocca la vetta dove c’era il fortino, ci sono rimaste le interessanti fondamenta, ma aggira la montagna dal versante Est utilizzando un evidente sentiero tra i pini mughi. Presso la statua-altare della Madonna c’è l’indicazione per il Monte Amaro che invita ad aggirare la montagna dal versante Ovest, lo sconsiglio, perché, il sentiero oltre a essere segnato malissimo all’inizio, fa un lunghissimo giro prima di ritrovare la via normale). NOTA: Attualmente (estate 2011) la via che aggira la montagna dal versante Est è diventata molto scomoda, conviene aggirare la montagna dal versante Ovest lasciando l’altare votivo a sinistra. Il sentiero, ora, è ben segnato con vernice bianco-rossa e lettera P.


Accesso:

L´accesso al Rifugio non è difficile in quanto la località è molto nota dato che ci sono gli impianti sciistici della Majelletta. Dall´autostrada A25 Roma-Pescara si esce al casello Alanno Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano, dal valico si seguono le indicazioni, a destra, per il Blockhaus e la Majelletta giungendo presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia.


Descrizione della salita:

Lasciata l’auto si percorre la strada chiusa al traffico (alla partenza, lato Sud del Rifugio, si può tagliare un tornante su un evidente traccia direzione Sud-Ovest ma concretamente, in salita, non si ha nessun vantaggio), ottimo il panorama su gran parte del Gruppo e sugli incassati e selvaggi valloni sottostanti. Arrivati nel piazzale del Blockhaus si lascia a sinistra l’altare votivo dedicato alla Madonna e si prende l´evidente sentiero segnato bianco-rosso con lettera P che aggira ad Ovest il Monte Blockhaus e si ricongiunge al vecchio sentiero a quota 2074 m dopo aver fatto un giro a ferro di cavallo in senso antiorario. Si continua in direzione Sud mantenendosi leggermente a Est rispetto al crinale con spettacolari vedute dei valloni sottostanti (Vallone delle Tre Grotte e Selvaromana a Est, Vallone dell’Orfento a Ovest). Si trascura il sentiero che in direzione Est scende nel Vallone delle Tre Grotte e si scende più nettamente sempre in direzione Sud tra alti pini mughi. Lasciando a destra la vetta del Monte Cavallo e, più in basso, la deviazione (di solito indicata da omino di pietre o freccia di legno) per la Tavola dei Briganti si giunge alla Sella Acquaviva 2100 m, 1,45 ore dalla partenza, ascesa 250 m. Ottima fonte, di solito un filetto d’acqua c’è sempre, fondamentale per l’escursionista che passando le ferie al mare sulla riviera adriatica tra Pescara-Chieti-Ortona decide di passare un giorno diverso, nelle giornate estive assolate e di caldo afoso, affrontando la lunga e dura salita, su enormi sfasciumi pietrosi, a tratti a sali e scendi, per il Monte Amaro (nonostante la quota elevata la calura si fa sentire). La fonte, senza nome su IGM, è alimentata da una sorgente, non visibile dalla Sella Acquaviva, che si trova in uno stretto vallone a 20 minuti di camino in direzione Sud-Est. Dopo aver bevuto abbondantemente e riempite nuovamente le borracce si riparte lasciando a sinistra il poco visibile e mal segnato sentiero basso per la Cima delle Murelle e la traccia che porta alla sorgente. Si sale in direzione Sud seguendo il crinale tra alti mughi e ghiaie, superati circa 150 metri di dislivello si è a un bivio, lasciato il sentiero segnato che va a sinistra, (traversa un’ampia conca rocciosa e sbuca sul crinale Nord-Est del Monte Focalone, pochi metri al di là, non visibile, versante Est, c’è il bivacco Fusco 2455 m) si sale direttamente in direzione Sud lungo la dorsale Nord del Monte Focalone "direttissima", molto panoramica, su tracce di sentiero ripido tra ghiaie e roccette fino a raggiungere la vetta del Monte Focalone 2676 m (1,30 ore, ascesa 576 m). Alcuni opuscoli escursionistici sconsigliano di fare in salita l’ultimo tratto descritto, consigliando di passare dal crinale Nord-Est del Monte Focalone e facendo capire così che questo tratto è meglio affrontarlo in discesa. Secondo me, invece, all’andata conviene fare la “direttissima” Nord del Focalone approfittando della freschezza fisica e mentale dell’individuo e delle articolazioni delle gambe (ancora non affaticate) che rispondono in maniera perfetta. Al ritorno quando la stanchezza si fa sentire, fare una discesa ripida su terreno infido è veramente pericoloso, conviene scendere comodamente verso il Bivacco Fusco (ben visibile dall’alto) e poi puntare, sempre per comodo sentiero, alla Sella Acquaviva. Il Monte Focalone è anche un punto di incrocio di sentieri, a sinistra (Est) si va verso il Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle, andiamo a Sud-Ovest e fatti pochi metri davanti a noi si presenta un grande spettacolo lunare, il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro. Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone 2568 m che separa la Valle dell’Orfento a Nord-Ovest dalla Valle delle Mandrelle a Sud-Est (qui su una piccola lastra di pietra c’è la testimonianza della presenza dei pastori con le loro greggi sui pascoli d’altura della Maiella,…in questi ultimi decenni non ci sono più, l’incisione recita: ”GIOVANNI VENDITTI DI CAPRACOTTA PASTORE P….DI RAFAJELE SONO STATO 1893 SINO AL 1899”), si risale dall’altra parte fino alla Cima Pomilio 2656 m (0,20 ore, ascesa 80 m).


Discesa:

Come per la salita (tempo discesa 2,30 ore), al ritorno abbiamo circa 250 metri di salita da superare, ecco perché il dislivello totale (inteso come somma della salita e discesa) è di 2300 metri e non di 1800.


Note:

Per chi non è abbastanza allenato la Cima Pomilio è un´ottima meta.--- Vedi le foto relative all´escursione sul mio sito web www.lemiepasseggiate.it ---


Revisione:
relazione rivista e corretta il 31/10/2012 dalla redazione di VieNormali.it
© VieNormali.it

Via Normale Cima Pomilio - Dal 2° Portone uno sguardo verso la Majelletta

Dal 2° Portone uno sguardo verso la Majelletta

Via Normale Cima Pomilio - Le montagne da raggiungere a piedi, non è un´impresa da poco….
Le montagne da raggiungere a piedi, non è un´impresa da poco….

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