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Pizzo Strinato - Spig. N - 2836 m

Foto via normale Pizzo Strinato - Spig. N non disponibile


Regione: Lombardia Bergamo
Alpi e Gruppo: Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Alpi Orobie
Punto di partenza: Valbondione (q. 900 m) - Alta Val Seriana Val Seriana
Versante di salita: N
Dislivello di salita: 1936 m - Totale: 3872 m
Tempo di salita: 5,30 h - Totale: 10,00 h
Difficoltà: EEA - AR - III+ - PD+
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Curò (q. 1985 m) - Rif. Barbellino (q. 2130 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero segnato
Libro di vetta: si
Cartografia: Ed. Multigrafic N. 293 - Prealpi Lombarde - Val Camonica, Presolana, Val di Scalve, Passo del Vivione, Passo di Crocedomini 1:25.000
Autore: Luca Calvi
Data della salita: 15/07/2008
Data pubblicazione: 03/12/2008
N° di visualizzazioni: 12893


Introduzione:

Il Pizzo Strinato è una delle cime più alte e caratteristiche delle Alpi Orobie, soprattutto se visto da Nord e da Ovest. Si impone per l´esaltante spigolo Nord, sul quale è stato recentemente attrezzato un itinerario che più che una via ferrata è un percorso alpinistico attrezzato. Isolato sopra il Lago naturale del Barbellino, è un punto panoramico d´eccellenza con una visuale a 360° sulle vicine cime Orobiche e sui Monti della Valtellina, sull´Adamello-Presanella fino all´Ortles e oltre...


Accesso:

Da Valbondione lungo il frequentatissimo sentiero raggiungere il rifugio Curò (q. 1985 m.). Costeggiando il Lago del Barbellino, raggiungere il rifugio Barbellino (q. 2130 m.) presso il Lago Naturale. Seguendo radi segnavia, risalire la morena che porta alla base della parete che sorregge l´evidente Spigolo Nord del Pizzo Strinato. A quota 2430 ca. si trovano le indicazioni per la "via ferrata Guerino Rossi" al Pizzo Strinato e, poco sopra, le prime catene che segnano l´attacco assieme ad una targa commemorativa.


Descrizione della salita:

Il Sentiero Alpinistico - Via Ferrata Guerino Rossi inizia con una lunga risalita su rocce inclinate ,piuttosto friabili, con passaggi di I° e II° grado UIAA ,attrezzate con una catena ad ancoraggi abbastanza distanti.Le difficoltà non sono mai eccessive,a parte qualche saltino reso insidioso dalla roccia per nulla saldissima ed un salto un po´ più verticale ;ben presto le roccette lasciano spazio ad una lunga risalita di ripidissimo terreno sfasciumoso ed erboso sul quale può venir utile utilizzare la catena per un miglior equilibrio ed una più rapida risalita.Arrivati ad un evidente roccione,la catena termina per ricomparire una decina di metri più a destra ,costringendo i salitori ad una traversata per nulla difficile,ma su terreno scivoloso,friabile e un tantino esposto.Ritrovata la catena,si continua alternando roccette friabili ad alcuni tratti piacevoli di I grado, fino a giungere al di sotto di una evidente parete che sembra sbarrare l´accesso allo spigolo In questo punto,su una specie di cengione,è facile che la neve permanga a lungo, facendo scomparire la catena per una ventina di metri.Sarà opportuno, allora, seguire a sinistra (nel senso di salita) una sorta di canalino sfasciumoso che porta ad aggirare il nevaietto e riprendere la ferrata all´altezza del diedrino che segna il punto di maggior difficoltà tecnica della ferrata .Il diedro viene superato con una salita in opposizione di qualche metro (III + UIAA),per poi piegare a sinistra su una sorta di spigolone che presto diventa una spalla sfasciumosa ed erbosa intervallata da alcuni salti di roccia mai troppo difficili .Dopo alcuni metri di risalita su roccia sempre infida, la catena lascia il posto ad un lungo canapone assicurato con dei prusik su maglie rapide inserite in fix sufficientemente saldi.E´ il segno che siamo arrivati sul fantastico, elegante, esposto ed entusiasmante spigolo Nord-Est che, con difficoltà continue di II e III grado UIAA risale un primo torrione per abbassarsi brevemente a prendere la parte finale dello spigolo, qui estremamente aereo .Poco sotto la cima le attrezzature terminano e,dopo alcuni metri, si incontra sull´anticima una croce con il libro di vetta .Occorre adesso attraversare una cresta molto esposta ed affilata ,senza alcuna attrezzatura, con passaggi di I° e II° grado su rocce molto friabili.Dopo pochi minuti ci troverà vicini all´ometto che indica il punto più alto del Pizzo Strinato (q. 2836 m.) a godere di un panorama a 360° che comprende,oltre alle Orobie, l´Adamello, la Presanella,l´Ortles, il Bernina,il Disgrazia ed i monti della Val Masino.


Discesa:

Dalla sottile cresta sommitale seguire gli ometti ed i rari e non sempre perfettamente visibili segni rossi che conducono in discesa per alcuni metri,per poi traversare a sinistra a prendere la cresta che collega il Pizzo Strinato al Monte Costone attraverso la Forcella del Lago .La cresta Sud-Ovest inizia come uno spigolo vero e proprio e presenta numerosi passaggi esposti di I grado la cui vera difficoltà è rappresentata dalla friabilità della roccia.Passo sicuro e occhi aperti sono un obbligo.Dopo una mezz´oretta di delicata discesa si giunge alla Forcella del Lago,da dove, seguendo i segnavia rossi ora più visibili, si attraversano i fianchi Occidentali del Pizzo Strinato fino a poter scendere nella Valle del Lago ,seguendo la quale in un´altra ora si torna al rifugio Barbellino,da dove si tornerà a Valbondione lungo il percorso fatto al mattino.


Note:

Stupenda escursione nella "dura Orobia". Da effettuarsi in giornata solo per escursionisti esperti ed allenati. Salita e discesa da non sottovalutare nonostante le attrezzature: molti sono i punti esposti con passaggi anche di II graod privi di attrezzature. Decisamente sconsigliato per principianti. Di sicura soddisfazione per esperti.


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