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Monte Robinet - 2679 m

Via Normale Monte Robinet
la cima del Robinet vista salendo dal fondovalle


Regione: Piemonte Torino
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Cozie - Gruppo Assietta Rocciavrè
Punto di partenza: Strada per Pian Neiretto (q. 1226 m) - Val Sangone Val Sangone
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1450 m - Totale: 2900 m
Tempo di salita: 3,30 h - Totale: 6,00 h
Difficoltà: EEF
Periodo consigliato: tutto l'anno
Punti di appoggio: Rif. Alpe Balma (q. 1986 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: si

Autore: Marco Caparello
Data della salita: 07/11/2004
Data pubblicazione: 22/10/2008
N° di visualizzazioni: 17244


Introduzione:

Cima facente parte della testata dell'Alta Val Sangone e più specificatamente del centrale Vallone della Balma sorge tra la Punta Loson e il Colle del Robinet. Oltre al notevole interesse panoramico che offre tale vetta sulla pianura torinese e sulle principali vette che la circondano, gode della sua popolarità grazie alla presenza sulla sua vetta di una cappella edificata nel 1899 e successivamente più volte restaurata dedicata alla Madonna degli Angeli. Tale costruzione offre inoltre utile punto di bivacco dotato di corrente elettrica con circa 4 posti letto.

I percorsi per raggiungere la vetta sono principalmente due, entrambi escursionistici, uno percorre l'itinerario verso il Colle del Robinet e da lì in cima, il secondo invece raggiunge il Colletto Loson e quindi percorrendo la ripida cresta in vetta al Robinet. L'itinerario che consente il più facile accesso a questa cima è quello proveniente dalla Val Sangone pur essendo una gita con un eleveto dislivello ed un vastissimo sviluppo lineare. Può essere svolta in giornata oppure, più raramente effettuata in due giornate con punto di appoggio al Rifugio della Balma in Val Sangone.


Accesso:

Lasciata l'auto sulla strada per Pian Neiretto nei pressi di una sbarra che limita l'accesso nei periodi di chiusura degli impianti, dirigersi nei pressi di un grosso roccione posto a margine della carrozzabile ove è possibile ben leggere la scritta Robinet verniciata di blu sul masso stesso. Risalire il ripido costone dalla strada ed inoltrarsi nel bosco seguendo un ampio sentiero che si dirige in piano verso NW effettuando un ampio semicerchio per portarsi sul versante N della collina. Percorrere quindi la traccia a mezzacosta immersi nel bosco al di sopra del torrente Sangone in un itinerario davvero amabile e rilassante, soprattutto negli assolati e caldi pomeriggi estivi.

Raggiunto un ampio slargo nel bosco ove il sentiero sembra sparire coperto dalle foglie ci dirigiamo verso un grosso roccione posto di fronte a noi, sul quale è dipinto un segnavia rosso. Superato questo slargo il sentiero si fa nuovamente più stretto e ripido a mezzacosta sul versante, dispiegandosi in alcuni punti anche accanto al letto del torrente. In breve la traccia di sentiero, sempre ben segnalata, risale un po' più ripida sul versante per giungere nuovamente su di uno slargo ove possiamo ben individuare sulla destra un solido e vistoso ponte sul torrente Sangone.

Attraversatolo la traccia ci invita a proseguire parellala al torrente, verso W, per un breve tratto per poi inoltrarsi nuovamente nella boscaglia fino nei pressi di un baraccamento. Poco oltre, seguendo l'indicazione inchiodata su un albero alla nostra destra, imbocchiamo il ripido sentiero che risale il costone boschivo per raggiungere in pochi minuti la cresta della lunga dorsale morenica che scende dall'Alta Val Sangone (q. 1350 m; 30').

Dirigendoci verso W percorriamo il sentiero che si fa ora molto ampio ed impossibile a smarrirsi, sempre ben segnalato con i segnavia bianco/rossi; fare attenzione in discesa a ricordarsi di imboccare e discendere il sentiero dal quale siamo giunti, che rimane un po' nascosto, e non proseguire sino al fondo della dorsale morenica ove troviamo il pilone votivo Garida pena il dover risalire sino al bivio oppure discedere fino all'abitato di Molè e doversi fare almeno un chilometro di strada asfaltata in salita per recuperare il proprio veicolo. Superato il primo tratto di dorsale fuori dalla boscaglia ci reimmergiano nel faggeto sempre seguendo la traccia, mai eccessivamente ripida e faticosa, che ci conduce sin nei pressi di una bacheca informativa che ci da il benvenuto nel Parco dell'Orsiera-Rocciavrè, in realtà già iniziato nei pressi del nostro parcheggio. Da questo punto termina improvvisamente il bosco ed entriamo nel vero e proprio vallone della Balma (q. 1500 m; 50').

Dopo un primo tratto di sentiero in leggera discesa in cui attraversiamo una pietraia, giungiamo accanto al torrente Sangone per costeggiarlo, tra alcuni grossi roccioni ai piedi di un ripido costone roccioso alla nostra destra, sino nei pressi di una fontana. Da questo punto inizia il tratto più impegnativo e ripido dell'itinerario ove la nostra traccia, con una serie di diagonali, ci invita a risalire il soprastante pendio per portarci su una sorta di altipiano contornato verso N ed W da ripide pareti rocciose. E' possibile in questo tratto incrociare almeno due linee di sentiero non segnalato ma comunque ben visibili che ci permettono di tagliare due lunghe diagonali al prezzo di un maggiore impegno fisico. Giunti sul pianoro il sentiero si addolcisce nuovamente percorrendo un tratto erboso e dirigendosi verso verso SW all'imbocco di un'ansa e che crea un restringimento del vallone; il sentiero risale ancora una volta ripido con poche e precise curve per entrare infine nella parte alta del vallone della Balma con un aereo mezzacosta. E' già possibile da questo punto vedere il Rifugio Balma sulla sinistra idrografica del vallone nei pressi di un piccolo pianoro.

Con un lungo mezzacosta il sentiero scende brevemente per portarsi sotto alcune ripide rocce da dove risale nuovamente, sempre sotto al salto roccioso alla base del quale, in corrispondenza di una grossa fessura della parete, possiamo trovare una utilissima fontanella. Risalito con poche diagonali il tratto erboso successivo su un comodo sentiero perveniamo sull'ampio pianoro che anticipa il Rifugio della Balma, ormai ben visibile di fronte a noi. Percorriamo l'ultimo tratto scavalcando alcuni torrentelli ed attraversando un pianoro erboso sulla traccia che molto spesso, in estate, è mascherata dalla vegetazione fino a giungere sull'ampia spianata del Rifugio (q. 1986 m; 1,45 h).


Descrizione della salita:

Lasciato il Rifugio della Balma proseguire sull'evidente sentiero che passa accanto ad una vasca con una fontana e si dirige verso la testata della valle e il Colle del Robinet, come mostrano le chiare indicazioni di un pannello. Dopo un bel tratto rilassante in lieve discesa si passa accanto ad una piccola centrale idroelettrica che garantisce elettricità continua al Rifugio in tutte le stagioni. Oltrepassati alcuni torrentelli con facili guadi, il tracciato sempre ben segnalato, aggira un piccolo promontorio erboso. Da questo punto il sentiero prende a salire in maniera continua ed abbastanza decisa sino a giungere nei pressi di una palina direzionale che indica a sinistra, oltre il guado di un torrentello, il percorso per giungere il Lago Soprano con un bel mezzacosta e a destra il ripido sentiero che prosegue per il Colle del Robinet (q. 2120 m; 20').

Imboccato quest'ultimo saliamo ripidi in un breve tratto con larghe svolte, poi con un mezzacosta ove alla nostra sinistra possiamo ben ammirare il sottostante Lago Sottano. Da qui con breve risalita ancora ripida ci portiamo su un tratto più dolce che, con traccia pressochè rettilinea in direzione NW passa accanto ad una stazione di rilevamento nivo-meteorologica per proseguire nella medesima direzione fino ad un punto in cui si deve risalire con poche ripide svolte su un successivo altopiano (q. 2250 m; 40'). Attraversandolo direttamente e facendo attenzione ad inizio della stagione primaverile al laghetto di mezzo metro mascherato dall'erba che si forma su tutto il pianoro, giungiamo nei pressi di un canalino ove continua la traccia; risalitolo per un breve tratto dobbiamo osservare bene, in corrispondenza di un segnavia posto nel mezzo, a deviare di 90° verso destra per scavalcare il basso margine sinistro idrografico del canalino e ritrovare la traccia del sentiero.

Su terreno detritico pressochè pianeggiante giungiamo su un sentiero a mezzacosta che, con alcuni tornanti e diagonali guadagna quota per portarsi infine all'imbocco del valloncello che si sviluppa immediatamente sotto il Colle del Robinet. Risaliti con un tratto più ripido ed attraversati prima una fontanella sulla sinistra e poi, più avanti, un torrente ci inoltriamo nel centro del vallone, spesso invaso da un nevaio, passando inizialmente accanto ad alcune grandi rocce poste nel mezzo, poi su una sorta di piccola cresta morenica centrale fino a portarci alle pendici della ripidissima pietraia che conduce al Colle soprastante (q. 2500 m; 1,10 h). Da qui il sentiero si fa decisamente più ripido e in alcuni punti su terreno friabile; con alcuni larghi tornanti si giunge faticosamente alcune decine di metri sotto la cresta in un punto ove, nei pressi di un tornante verso sinistra, troviamo una palina direzionale dalle indicazioni abbastanza misteriose ed assolutamente anonime; si consideri che la giusta direzione per il Colle del Robinet è quella verso sinistra ovvero sulla naturale prosecuzione del sentiero oltre il tornante verso sinistra; seguendo il sentiero di destra invece s'imbocca un sentiero che, tagliando il passaggio al Colle s'inerpica sulla pietraia per raggiungere la cresta rocciosa e ricongiungersi con il sentiero che proviene dal Colle stesso diretto verso il Rocciavrè (q. 2638 m; 1,45 h).

Giunti sul Colle del Robinet ove è posta un'evidente palina questa volta dalle indicazioni molto più chiare proseguire sulla traccia di sentiero segnalata con bolli bianco-rossi che si sviluppa verso sinistra dapprima in leggera discesa sul versante chisonese ad aggirare un piccolo promontorio roccioso e poi nuovamente in salita a riguadagnare il filo di cresta. Scavalcata la cresta in un ripido intaglio roccioso il sentiero sempre ben marcato corre ora sotto il filo di cresta sul versante sangonese con un breve scendi e sali per arrivare, superato un ultimo saltino roccioso, sull'ampia spianata sulla quale sorge il Bivacco Madonna degli Angeli. Appena dietro la costruzione, su una roccetta possiamo trovare la vetta del Robinet segnalata da una ben visibile croce (q. 2679 m; 1,45 h).


Discesa:

Come per la salita.


Note:

La salita alla vetta può essere compiuta lungo tutto l'arco dell'anno considerando tuttavia la maggior difficoltà di avvicinamento sino al Colle Robinet in presenza di neve. Nessuna attrezzatura particolare a meno che non si scelga di salire in periodo invernale o comunque in presenza di neve ove diventa consigliabile avere con se i ramponi e la piccozza.


© VieNormali.it

Via Normale Monte Robinet - Cartelli segnaletici sul Colle Robinet

Cartelli segnaletici sul Colle Robinet

Via Normale Monte Robinet -  Il tratto finale della cresta che porta sulla spianata antistante il Bivacco
Il tratto finale della cresta che porta sulla spianata antistante il Bivacco

Via Normale Monte Robinet - Il Bivacco Madonna degli Angeli sull'ampia vetta del monte Robinet
Il Bivacco Madonna degli Angeli sull'ampia vetta del monte Robinet
www.vienormali.it - info@vienormali.it - Ultimo aggiornamento: 04/05/2024
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