"Alle spalle del rifugio s´elevano le imponenti rocce di Pichèa. Sembrano un fantastico castello merlato destinato ad accogliere abitatori giganti. Torri, pinnacoli, guglie, prodigio di statica, e scherzi inverosimili d´audace eleganza si rincorrono nell´alto del cielo, svolgendo l´intreccio di un portentoso ricamo. É questa forse l’attrattiva più spiccata per chi sale al rifugio". Così il dott. G. Bresciani, in un articolo a commento della costruzione del rifugio Pernici pubblicato sul XXV Annuario S.A.T. nel 1930.
Da Bezzecca, poco prima del lago di Ledro, a sinistra per il paese di Lenzumo, quindi si procede verso destra, sempre in macchina, su strada stretta ma buona, seguendo inizialmente il sentiero 403. Sempre dritti fino a malga Trat ove si percheggia.
Seguendo il sentiero 403 in 20 minuti si è al rifugio Nino Pernici, quindi si piega a sinistra lungo il sentiero 420 che ci porta sotto la bella mole rocciosa della Mazza di Pichea. Trascurando il sentiero che si stacca sulla destra per portare sulla mazza, si prosegue dritti seguendo il sentiero che si inoltra lungo facili crestine rocciose ed erbose costellate di pini mughi. Si arriva quindi ad un punto in cui il sentiero taglia un ripido pendio erboso, in prossimità del quale si notano delle belle placche appoggiate di roccia. Si avanza, sempre su sentiero, tenendole alla nostra destra. Già si nota davanti a noi la punta, poco pronunciata, del Tofino. Si sale tra facili roccette fino alla cima, segnalata da una semplice bandierina bianca incastrata tra i sassi e da un cartello che ne indica il nome.
Come per la salita.
Le Creste di Pichea sono zone di interesse storico per le testimonianze belliche delle Prima Guerra Mondiale.
