Vista sul Tambò dal Bivacco Cecchini
Regione: Lombardia Sondrio
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina
Punto di partenza: Passo dello Spluga (q. 2113 m ) Valle Spluga
Versante di salita: SE
Dislivello di salita: 1166 m - Totale: 2332 m
Tempo di salita: 4,00 h - Totale: 6,30 h
Difficoltà: EEA - A - F
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Stuetta (q. 1900 m ) - Rif. La Stua (q. 1960 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: si
Cartografia: KOMPASS N. 92 - Chiavenna Val Bregaglia 1:50.000
Autore: Danilo Villa
Data della salita: 30/07/2002
Data pubblicazione: 04/05/2008
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Introduzione:
Il Pizzo Tambò è una delle cime più orientali delle Alpi Lepontine. Il panorama verso SW è veramente spettacolare: si distinguono chiaramente sia il Monte Rosa che il Cervino e, se aiutati dalle condizioni meteo, anche il Gruppo del Gran Paradiso; sul lato opposto della Val Loga verso S è visibile il Pizzo Ferrè con il suo bel Ghiacciaio, verso E l´articolata cima del Pizzo Suretta, mentre a N la verdeggiante valle del Reno.
Accesso:
Da Milano prendere la superstrada per Lecco, raggiungere Colico, poi proseguire per Chiavenna; raggiuntala continuare lungo la S.S. 36 dello Spluga fino a raggiungere l´omonimo Passo, dove si lascia l´auto poco prima della dogana. ( da Colico 74 Km )
Descrizione della salita:
Subito a sinistra dell´edificio della dogana si rimonta in direzione Ovest il grande dosso erboso. Seguendo le numerose tracce di sentiero, si procede lungo lo spartiacque (cippo di confine), restando sempre sul lato meridionale. Ora si attraversano degli estesi macereti e si raggiunge (senza salirlo) il Pizzo Tamborello (q. 2669 m). Risalendo alcuni canalini rocciosi si accede a una caratteristica spianata (q. 2700 m circa) dove si trovano i laghetti del Tamborello. Proseguendo in direzione SW e restando qualche decina di metri sotto la cresta, si raggiunge la calotta nevosa detta "il balzo"; qui, a seconda delle condizioni della neve, possono essere utili i ramponi e la piccozza. Raggiunta la sommità (q. 3000 m circa)si attraversa la parte superiore della vedretta, portandosi ai piedi della piramide sommitale. La cresta Est all´inizio si presenta ripida e su sfasciumi, da affrontare con prudenza; poi su roccette (un poco esposte) si guadagna l´affilata cima.
Discesa:
Come per la salita.
Note:
E´ una salita lunga, ma in un ambiente veramente straordinario, molto remunerativa sotto tutti i punti di vista; attenzione all´abbigliamento perchè è una zona molto fredda.
Revisione:
relazione rivista e corretta il 25/04/2011 dalla redazione di VieNormali.it
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Laghetti sotto il Tamborello
La cresta con gli evidenti sfasciumi
La cima con il suo grande ometto
