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Cima Giovanni Paolo II - 3307 m

Via Normale Cima Giovanni Paolo II
Via di salita


Regione: Lombardia Brescia
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Retiche - Gruppo Adamello
Punto di partenza: Capanna Presena (q. 2740 m)
Versante di salita: NE
Dislivello di salita: 1090 m - Totale: 2180 m
Tempo di salita: 6,30 h - Totale: 11,30 h
Difficoltà: EE - A - II+ - PD
Periodo consigliato: estate
Punti di appoggio: Rif. Ai Caduti dell´Adamello (q. 3040 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Traccia su ghiacciaio
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 71 - Adamello La Presanella - 1:50000
Autore: Emanuele Galbassini
Data della salita: 02/09/2007
Data pubblicazione: 13/04/2008
N° di visualizzazioni: 31235


Introduzione:

Il vecchio nome di questa vetta era Cresta Croce.In seguito è stata dedicata a Papa Giovanni Paolo II ed è stata eretta un’enorme croce in granito in suo nome.Anni fa questi luoghi furono visitati dal Papa e da Pertini.Salita carica di significato per la presenza di numerosi reperti bellici della guerra 1915-1918,primo su tutti il maestoso cannone 149 “Ippopotamo”trasportato dalle truppe alpine,con immense tribolazioni,su questa cresta da dove si potevano colpire le prime linee austriache.Da non perdere per gli amanti della storia.


Accesso:

Si raggiunge la Valle Camonica uscendo dall’ autostrada A4 a Seriate(BG) oppure ad Ospitaletto(BS).Si seguono le indicazioni per la stazione sciistica del Passo del Tonale(m1870),dove si parcheggia l’auto nel piazzale di partenza della funivia per il Passo Paradiso(m.2573).Si sale con la funivia fino al passo e poi con la seggiovia a Capanna Presena.(m.2740)


Descrizione della salita:

1°GIORNO: Al RIF.AI CADUTI DELL’ADAMELLO (q. 3040 m) ORE 5
Dalla Capanna Presena (m. 2740) si prosegue pochi minuti su pietraia e si raggiunge il ghiacciaio Presena.Si risale la rampa (in tarda stagione d’obbligo i ramponi) puntando in direzione della stretta sella del passo Maroccaro (m. 2973 ore 0.50), che si raggiunge per una breve pietraia.Dal passo si scende per un canalino sull’opposto versante (qualche corda fissa) e poi su traccia e sentiero fino a raggiungere il rifugio Città di Trento al Mandrone (m. 2449 ore 1.10 EE). Si prosegue in falsopiano per un tratto,si risale la ripida pietraia (segnavia un pò confusi) puntando verso la destra della vedretta del Mandrone che si raggiunge con una breve discesa. Ci si lega in cordata e si attraversa la vedretta puntando a sinistra fino sotto il versante ovest della Lobbia Alta. Qui il percorso diventa più laborioso per i crepacci che tagliano la vedretta. Si arriva allo scivolo che sulla sinistra porta al passo della Lobbia Alta e lo si segue per intero. Dal passo,per sentiero in pochi minuti al rifugio (m. 3040 ore 3 Alp. F).

2°GIORNO: DAL RIFUGIO ALLA CIMA (m.3307) ORE 1,30.
Si ritorna al passo, ci si lega in cordata e si contorna in salita il versante E della montagna, si punta ad un canale diedro sotto la cresta NE (Bollo rosso). Si risale il diedro (passo di II+ obbligato) e poi si afferra una corda fissa. (In cima al canale chiodo con anello). SI segue la cresta di grossi blocchi senza più difficoltà fino alla croce di vetta (m. 3307 ore 1,30 Alp. PD).


Discesa:

DALLA CIMA A CAPANNA PRESENA ORE 5. Si può ritornare a valle lungo la via di salita oppure (più consigliato) proseguire per la cresta in direzione sud. Si superano alcuni passaggi un po’ impegnativi, un saltino con spit e spezzone di cordino e una placca esposta attraversata da una cengia. Si scende su pietraia e si arriva alla postazione dell’ippopotamo (ore 0.20 Alp. PD). Da qui si scende in direzione W su pietraia (attenzione al vetrato). Arrivati di nuovo sul ghiacciaio si punta in direzione NW (molta attenzione agli insidiosi crepacci) fino a ricongiungersi alla via di salita alla base dello scivolo che scende dal passo della Lobbia Alta. Quindi a ritroso fino al rifugio Città di Trento (Alp. F+ ore 2,40), al passo Maroccaro e infine (attenzione alla discesa del ghiacciaio Presena in presenza di ghiaccio vivo) alla Capanna Presena ( ore 2).


Note:

Un giro molto bello da affrontare in assenza di nebbia (difficoltà di orientamento sul ghiacciaio) e con una discreta preparazione alpinistica per il superamento dei passaggi su roccia verso la cima, lungo la cresta e per il percorso sempre più crepacciato sulla vedretta del Mandrone. Merita!


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Via Normale Cima Giovanni Paolo II - Diedro canale sotto la cresta

Diedro canale sotto la cresta

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - Verso la vetta
Verso la vetta

Via Normale Cima Giovanni Paolo II - Cannone 149 "Ippopotamo"
Cannone 149 "Ippopotamo"
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