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Monte dei Pizzoni - 1303 m

Via Normale Monte dei Pizzoni
Il Monte Pizzoni


Regione: Lombardia Como
Alpi e Gruppo: Alpi Occidentali - Alpi Lepontine - Gruppo Catena Mesolcina
Punto di partenza: Loc. Cima (q. 350 m circa)
Versante di salita: S-E
Dislivello di salita: 950 m - Totale: 1900 m
Tempo di salita: 2,15 h - Totale: 3,30 h
Difficoltà: EE
Periodo consigliato: tutto l'anno
Punti di appoggio: Bivacco Alpe Vecchio (q. 1011 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia segnata
Libro di vetta: no
Cartografia: KOMPASS N. 91 - Lago di Como-Lago di Lugano 1:50000
Autore: Guido Caironi
Data della salita: 05/05/1999
Data pubblicazione: 24/03/2008
N° di visualizzazioni: 9948


Introduzione:

Il Monte dei Pizzoni, con la sua frastagliata cresta ed il suo aspro versante meridionale, si affaccia, narcisista, sulla sponda settentrionale del Lago di Lugano, proprio sopra l´abitato di Cressogno. La sua cima può essere scalata sia dal versante di Cressogno, sia dalla Val Solda, partendo dall´abitato di Drano, poco oltre San Mamete. La nostra salita risale l´erto sentiero di Cressogno, in un ambiente selvaggio ed, a tratti, non facile. La salita di questa modesta cima venne "consigliata" da una curiosità che mi accompagnò sin da piccolo, allorquando, ammirando la cima da Osteno, scoprii che sul verticale sperone roccioso che sorregge la vetta, cresceva un albero, proprio dalla roccia, e perfettamente orizzontale! Per vari anni lo osservai con il cannocchiale, ergersi nella sua strana posizione, a discapito degli agenti fisici e contro ogni normale abitudine. Purtroppo anni fa una violenta tempesta se lo portò via. Ne rimane ora soltanto il ricordo ed il desiderio che mi spinse a questa non molto nota ma divertente ascesa.


Accesso:

Da Porlezza, raggiungibile da Menaggio o dalla Val d´Intelvi, si seguono le indicazioni per la Svizzera e, poco dopo la galleria, si accede all´abitato di Cima. Da qui si risale a destra in direzione del Cimitero ove si parcheggia la propria auto.


Descrizione della salita:

Lasciata l´auto si osserva il versante orientale del Monte e si segue con lo sguardo l´evidente canalone ove avverrà la nostra ascesa. Il sentiero non risulta segnalato in questo primo tratto, ma è sempre molto ben evidente e tracciato. Poco oltre il Cimitero si stacca una mulattiera che, risalendo in modesta pendenza, conduce sempre più all´interno del canalone, transitando nei pressi di alcuni orti e conducendoci rapidamente all´attacco del sentiero. Risalendo con fatica l´aspro tracciato, sempre accompagnati da folta vegetazione, si ascende con fatica per guadagnare in circa 1 ora, 1 ora e 15´ la più amena faggeta dell´Alpe Vecchio (1011 m.). Qui sorge il rifugio dell´Alpe Vecchio (tappa del circuito delle quattro valli), sempre aperto, non custodito, ma con possibilità di pernottamento e di "cucina" (fontana di acqua all´esterno). L´ambiente è fresco e prativo, in netto contrasto con il sentiero appena seguito. Lasciato il bivacco si sale verso ovest, attraverso un bosco di faggi, per guadagnare la selletta de La Forcola (1195 m.), 40 minuti dal rifugio. A questo punto il tragitto è molto più difficile e va percorso con estrema attenzione (una indicazione a vernice ammonisce sulla pericolosità del tratto seguente). Evitando il primo canale terroso a sinistra (molto ripido e sdrucciolevole), si attraversa a mezza costa a destra, al di sotto del versante nord della cima. Si risale su traccia di sentiero a sinistra, in corrispondenza di un canalino franoso, eventualmente aiutandosi con gli alberi qui presenti. Si rimonta la spalla occidentale della vetta e, con un breve percorso di cresta, si giunge poco dopo alla cima (30 minuti circa da La Forcola).


Discesa:

Come per la salita.


Note:

Il tratto terminale non deve essere percorso in condizioni di innevamento e ghiaccio (ricordandosi che si espone e nord). Richiede comunque una certa esperienza anche in condizioni favorevoli.

Note e precisazioni a cura di Oliviero Bellinzani:
Dalla Forcola, si segue la traccia segnalata in bianco/rosso che risale il pendio e trascurata una traccia sulla sinistra, si procede poi a mezza costa attraversando l' intero versante settentrionale , sottostante a La Crocetta e ala Quota 1289, che volendo si possono raggiungere lungo una ripida traccia bollata in rosso. Giunti al colle tra la Quot 1289 e la vetta dei Pizzoni (Sasso di Cressogno), in discesa se ne contorna la base delle pareti sommitali dai grandi tetti sporgenti, infine con un ripido traversino, si raggiunge uno scosceso canale. Attraversatolo, scritta vetta in vernice rossa, se ne imbocca un secondo, quasi perpendicolare, molto ripido con un masso incastrato fra le rocce. Usciti su di un pendio erboso, lo si risale sino ad un ampio colle, segnalazioni, dove a sinistra, tenendosi sul lato di Porlezza, si rimonta una rampa/canale di erba e roccette (passi di primo), arrivando ad un intaglio tra due torrioni. Proseguendo di cresta, se ne r raggiunge un secondo, caratterizzato da un dente al centro. Se ne costeggia la base a sinistra, scritte su parete Forcola, bolli rossi a sinistra, Vetta, bolli bianco/rossi a destra. Entrati in uno stretto corridoio formato dalla parete del dente e il corpo della montagna, lo si percorre interamente per poi scavalcare un muretto di un paio di metri a sinistra (II), arrivando sulla dorssale sommitale. Per rada traccia, infine, si raggiunge la vetta, poco sotto la quale su alcune rocce è adagiata una croce di ferro.


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