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Becco d´Aiàl - 1845 m

Foto via normale Becco d´Aiàl non disponibile


Regione: Veneto Belluno
Alpi e Gruppo: Dolomiti - Alpi Dolomitiche - Gruppo Antelao Sorapis
Punto di partenza: Rif. Lago d´Aial (q. 1412 m) Valle Ampezzo
Versante di salita: W
Dislivello di salita: 450 m - Totale: 900 m
Tempo di salita: 2,00 h - Totale: 3,30 h
Difficoltà: EE - A - I - F
Periodo consigliato: estate - autunno
Punti di appoggio: Rifugio Lago d´Aial (q. 1412 m)
Tipo di via: Via normale
Tipo di percorso: Sentiero e traccia solo in parte segnalati
Libro di vetta: no
Cartografia: TABACCO N. 03 - Dolomiti Ampezzane 1:25000
Autore: Ernesto Majoni
Data della salita: 24/07/2008
Data pubblicazione: 19/08/2008
N° di visualizzazioni: 10172


Introduzione:

Caratteristico dente di rocce scure del gruppo della Croda da Lago, emerge dai boschi di Federa con una parete di quasi duecento m. E´ una delle cime meno elevate delle Dolomiti Ampezzane. Noto da qualche tempo come falesia per l´arrampicata sportiva, non lo è come meta escursionistica, pur essendo raggiungibile per una via normale senza eccessive difficoltà.


Accesso:

Al Rifugio, meta molto frequentata d´estate, si può salire in auto da Cortina per strada ripida, in parte sterrata (5 km), o a piedi dalle località Campo di Sotto, Mortisa , Pezié de Parù sulla SP638 del Passo Giau (ore 0.30-1,00) o ancora dal tornante situato a q. 1450 m lungo la SS 48 prima di Pocol (tab., ore 0.15, soluzione più battuta).


Descrizione della salita:

Poco prima del Rifugio, si imbocca a destra una strada boschiva in salita. Presso una radura (baita chiusa, crocifisso, fontana) si prende il sentiero segnavia 431, che sale ripido al Rifugio Croda da Lago-Gianni Palmieri. Dopo circa 30 minuti, si intravedono le prime rocce del Becco; da una tab. si entra nel bosco, si traversa e si scende su stretto sentiero, che poi risale a zigzag tra singolari guglie. Si supera una valletta umida, cui segue una risalita fino ai piedi delle rocce. Si piega a destra, costeggiando un tratto esposto (15 m di I su cengetta non attrezzata). Quindi a sinistra, per brevi gradini un poco esposti, si giunge in cima.


Discesa:

Come per la salita. La cengia è breve ma scivolosa, per i detriti che vi si depositano.


Note:

La vetta, occupata dai ruderi di un posto di vedetta antiaereo italiano risalente alla I Guerra Mondiale, offre un ampio panorama su tutta la conca di Cortina e le sue montagne. Meta poco frequentata, il tratto di I non va sottovalutato. Sconsigliabile se innevato o gelato.


Revisione:
relazione rivista e corretta il 15/01/2016 dalla redazione di VieNormali.it
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